«Ho una lacrima appesa sopra la birra»

«Ho una lacrima appesa sopra la birra» «Ho una lacrima appesa sopra la birra» In una poesia la dolorosa solitudine della diva Pubblichiamo alcuni appunti, frasi sparse, poesie che Marilyn scrisse nel corso degli anni su biglietti, in margine ai copioni, fogli di quaderno: letti insieme costituiscono una sorta di autobiografia che mette in luce gli aspetti più segreti e fragili della grande attrice SULL'INVITO di "happy birtbday tur. presidenl", per il compleanno di John fitzgerald kennedy del 1962 «Chi devi èssere per chiedere, chi credi di essere per rimanere delusa». Su un foglietto dentro una scatola per il trucco «Vorrei ringraziarvi. Ma che cosa ci faccio io qui? Avrei voluto venire prima ma ero in Florida. E' una magnifica sorpresa per me essere nominata la più popolare del mondo. Fino alla scorsa settimana non mi ero mossa da Redlands, sono eccitata» [probabilmente è la bozza del discorso di accettazione del Golden globe per la star femminile più amjta nel mondo, vinto da Marilyn nel 19611. Poesia manoscritta su due pagine, senza data «Ho una lacrima appesa/ sopra la mia birra che non posso lasciare andare/ è troppo dura/ mi sento triste/ quando ho lasciato tutta la mia vita dietro di me./ Se avessi un piccolo sollievo/ da questo dolore/ allora/ potrei trovare un fuscello che sta per annegare a cui aggrapparmi/ è una gran cosa essere vivi./ Dicono che sono fortunata ad essere viva/ è duro da capire/ quando ogni cosa che sento ferisce!». Sulla sceneggiatura de "glisbandali", 1961 «Guarda Gable dritto negli occhi - guardalo solo, non dire niente, non fare niente». «Agli uomini che sono uomini non si può credere». «Non volevo bambini. Non con lui... Come con J. D.» [probabilmente Joe Di Maggio, la battuta è di Roslyn, il personaggio della Monroe, la chiosa è autografa, ndr]. «Lei lo bacia perché potrebbe dire che è sola poi, quando egli non sembra rispondere, lei è ferita, poi felice per l'interruzione» [commento a una scena del film, ndr). «Tutti gli stranieri del mondo...stanno su un pezzo di terra e chiamano la luna - chiamando all'infinito...in una foresta lei è coperta/nel deserto è esposta....sorridi/madonna umana». «La libertà lascia il vuoto». «Nightclub - non me ne vergogno/ devo aggrapparmi...a quello che dice Lee (Strasberg, ndr) della mia recitazione/devo dirlo a ine stessa». «A tavola con mio marito non riuscivo a rilassarmi - per la prima volta...» «I miei pensieri sono ovunque io Marilyn (possibilmente Roslyn) voglio metterli». Sulla sceneggiatura di "something got tu give", 1961 «Non una storia per MM .... O per un uomo e per due ragazze qualunque, a parte le prime 45 pagine [A proposito della sceneggiatura di "Something got to give", ndr[. «Ora ascolta, capita che questa sia una democrazia - noi siamo il cinquantesimo stato. Non siamo più solo un possedimento degli Usa» [battuta aggiunta da Marilyn alla sceneggiatura). «Ricordiamo che è frigida - sappiamo tutti che cosa Kinsey ha scoperto a proposito della maggioranza delle donne. Questa deve essere una, in una maniera o nell'altra». «Troppo piatta [la sceneggiatura, ndr|, come dire: nero su nero. Non dobbiamo preoccuparci del Cuore. Io ne ho uno. Che ci si creda o no. (....) 0 hanno fiducia in me nel girare le scene con il cuore o siamo perduti». Sul copione di "ti qualcuno piace caldo". 1958 «Recitare: essere privata in pubblico/essere coraggiosa» «Spaventata come un coniglio/ lo guarda come una gatta». «Tutto quello che devo fare è recitare quel momento/Scena cii seduzione/ credici, divertiti, sii coraggiosa. Guardandolo (lei è del tutto presa); si ubriaca di baci».

Persone citate: Gable, J. D., Joe Di Maggio, John Fitzgerald, Kinsey, Monroe, Strasberg

Luoghi citati: Florida, Usa