Dalla caduta del Muro alla riunificazione tedesca protagonisti e comparse di una svolta storica di Aldo Rizzo

Dalla caduta del Muro alla riunificazione tedesca protagonisti e comparse di una svolta storica UM LIBROAL OlORNO Dalla caduta del Muro alla riunificazione tedesca protagonisti e comparse di una svolta storica Aldo Rizzo IL 9 novembre 1989 cadde il muro di Berlino e venti giorni dopo Francois Mitterrand si sentì dire da Michail Gorbaciov: «Il giorno in cui la Germania si riunificasse, un maresciallo dell'Urss occuperebbe la mia poltrona». Eppure non sarebbe passato neanche un anno e la riunificazione tedesca si sarebbe compiuta. Com'era potuto accadere? A dieci anni di distanza, una risposta molto articolata, anche se non del tutto convincente, viene da uno storico dell'Università di Urbino, Franco Soglian. Il libro è un utilissimo compendio di tutta la documentazione e di tutte le testimonianze. Ne emerge la drammatica accelerazione di un caso diplomatico e geopolitico, che non a torto era considerato il più complesso, il più «intrattabile», della storia europea dopo la seconda guerra mondiale, anche quando la crisi del comunismo si era ormai fatta palese in tutto il «campo» sovietico. Un protagonista fu certamente Helmut Kohl, da quando capì che era giunto il momento di considerare non più platonico ma realistico l'obiettivo della riunificazione. Il suo attivismo, la sua spregiudicata diplomazia degli aiuti finanziari a un'Urss in dissesto, forzarono la mano a George Bush ed ebbero facilmente ragione delle riserve degli alleati della Cee (francesi, inglesi, in parte italiani), anche perché si premurò di sposare la spinta nazionale a quella per una crescente integrazione europea (eravamo alla vigilia di Maastricht). Il blitz di Kohl, tuttavia, non sarebbe stato possibile senza quella che Soglian chiama più volte l'«acquiescenza» e la «rassegnazione» di Gorbaciov. E certamente è ben documentala l'altalena delle reazioni del Presidente sovietico, sempre conclusa dall'accettazione delle richieste tedesche e americane. Eppure, secondo Soglian, anche dopo la caduta del Muro, Gorbaciov aveva molte carte da giocare, prima fra tutte la presenza di 20 divisioni dell'Armata Rossa nella Ddr, al fine di subordinare la riunificazione a una qualche forma di neutralità della nuova Germania e a un nuovo assetto «paneuropeo» della sicurezza, fuori dagli schemi della Guerra fredda. Invece seguì un decisivo indebolimento della sua politica anche in¬ terna, fino al crollo dell'Urss e ai nuovi controversi, e non di rado inquietanti, sviluppi del quadro russo ed europeo. La ricostnizione storica è serrata e rende bene il senso di un dramma della storia. E tuttavia, proprio perché di un dramma si trattò, cioè di un'accelerazione complessiva di fatti interni e internazionali, a causa del crollo ormai ineludibile dei sistemi sovietici, non conta molto assegnare voti a questo o quel protagonista, in particolare a Gorbaciov, che ebbe comunque il grande merito di rendere possibile una transizione incruenta da un'epoca a un'altra. Quanto all'alternativa possibile (la neutralizzazione della Germania unita, la dissoluzione della Nato oltre che del Patto di Varsavia), essa avrebbe creato un grande vuoto politico, con conseguenze peggiori di quelle che abbiamo visto e vediamo. la riumficazione della Germania Franco Soglian La riunificazione della Germania Carocci editore pogine 148. lire 22.000

Luoghi citati: Berlino, Ddr, Germania, Urss