«Airbus? Vedremo fra pochi mesi»
«Airbus? Vedremo fra pochi mesi» «Airbus? Vedremo fra pochi mesi» Lina: possiamo chiudere il '99 in attivo corrispondente da LONDRA «Gli accordi con British Aerospace e Aérospatiale Matra - dice Alberto Lina, l'amministratore delegato della Finmeccanica - sono stati raggiunti in appena dieci mesi. Questo dimostra la volontà dell'industria europea di razionalizzarsi c prepararsi al confronto con quella statunitense». E' un momento d'euforia, anche perché questo accorpamento su scala europea inevitabilmente rilancia pur trattandosi di un di verso settore speculazioni sul futuro di Airbus, il consorzio oggi controllato per l'80% dalla neonata alleanza Dasa-Aérospatiale e forse destinato a trasformarsi presto da consorzio a società per azioni, più aperta quindi a nuove partecipazioni. Della Finmeccanica, per esempio. Ma con riservo, come prerisa Lina. «La nostra posizione 6 molto chiara», egli afferma a margine della conferenza stampa in cui è stato presentato il nuovo polo europeo nel campo della difesa: «Se ci sarà offerto, possiamo essere interessati a partecipare. Ma a una condiziono: che quella nostra partecipazione non sia soltanto di natura finanziaria, ma abbia anche ricadute produttivo». A Nola la Finmeccanica già dispone di unti stabilimento - uno dei più moderni in Europa - per le aerostrutture e le fusoliere, in cui si costruiscono parti per Airbus, oltre che per Boeing. Evidentemente un coinvolgimento Finineccanica nel polo Airbus dovrebbe, nelle intenzioni di Lina, coinvolgere nuovi capitoli: «Ricadute di lavoro per i nostri stabilimenti industriali in Italia, per partecipare a programmi a rischio». Sui tempi Lina ritiene che «non c'è urgenza»: «Queste cose si fanno nel tempo che ci vuole». Ma comunque, a suo avviso, si arriverà a un chiarimento «nei prossimi tre o quattro mesi», poiché «l'80% del consorzio è sotto la stessa società e quindi, di fatto, Airbus come società si è già formata». Ora, insiste,, «si tratta soltanto di avere l'adesione di British Aerospace» ; cosa che non appare impossibile. Non a caso il ministro dell'Industria Pier Luigi Bersani, commentando da Roma l'accordo raggiunto ieri fra i nuovi partner europei che ha definito «un'ottima operazione», pensa già al futuro. «Si tratta di un concreto contributo da parte dell'Italia - ha osservato - al processo di integrazione dell'industria europea». Ma ha concluso spalancando ogni porla: «Mi pare apprezzabile che l'accordo sia aperto a ulteriori convergenze». Anche il ministro britannico della Difesa, Geoffrey Hoon, ha avuto parole di elogio per l'iniziativa: «Un importante passo avanti», ha detto. La ristrutturazione annunciata ieri, ha spiegato, «non è un lusso ma un'assoluta necessità se le aziende vogliono sopravvivere». Ma Lina, che è pronto a sottolineare «l'atteggiamento positivo e la flessibilità» dei partner legati dalla nuova intesa, a indicare come le nuove sinergie possano portare «al progetto di interi sistemi missilistici come quelli per la nuova fregata», non nasconde che il nuovo slancio ha radici molto «italiane», legate a un'importante inversione di tendenza della Finmeccanica sulla via della redditività. Con un utile, in bilancio, che è probabile quest'anno, sicuro nel 2000. «Nella prima metà del 1999 ricorda l'amministratore delegato della Finmeccanica - abbiamo registrato un piccolo surplus. Adesso siamo in utile e prevediamo di aumentare in modo considerevole la nostra redditività entro, la fine dell'anno». Anche se, ammette, «ci sono alcune voci straordinarie da seguire». E' un sole che splende, nella giornata in cui si avvia per la sua azienda una nuova avventura, dopo gli anni di bilanci in rosso. [f.gal.] L'amministratore delegato della Finmeccanica Alberto Lina
Persone citate: Alberto Lina, Geoffrey Hoon, Pier Luigi Bersani
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