Luna Rossa vince con un uomo in mare di Giovanni Cerruti

Luna Rossa vince con un uomo in mare Auckland, paura quando l'addetto all'albero è finito in acqua. Lo skipper: sbagliata una manovra Luna Rossa vince con un uomo in mare Ko giapponesi e svizzeri Giovanni Cerruti Inviato a AUCKLAND «Ho sentito un gran colpo sulla fiancata di Luna Rossa e ho avuto davvero paura. Oddio, l'uomo in mare, qui ci si ritira. Mi scappava la pipì, ma eravamo già di bolina, come potevo controvento?». Renzo Guidi, 73 anni, albergatore a Castiglion della Pescaia, capelli bianchi e faccia scottata di chi ha navigato tanto, ora che la racconta è un omino commosso. Il debutto di Luna Rossa l'ha visto da vicino, molto da vicino. Come da regolamento l'equipaggio è di 16 uomini più un ospite in tuta rossa, uniche condizioni nessun aiuto in manovre e silenzio assoluto. Raul Gardini, sul Moro di Venezia, per non parlare si imbottiva di sigarette. Guidi era pieno di felicità. «Patrizio Bertelli mi ha detto di imbarcarmi. Io, proprio io? E mi domandi pure se me la sento?». Da vicino Renzo Guidi ha visto quasi tutto e la sua cronaca è questa, «Con gli svizzeri regata facile e un bel distacco di oltre quattro minuti.. Ma i giapponesi ci marcavano bene e prima della boa ci stavano dietro». Ecco Luna Rossa che stringe sulla boa e si prepara alla bolina. «Un gran colpo, tutti che gridavano, lo spinnaker in acqua, che paura». Finisce in mare anche Simone De Mari, riesce a rimanere aggrappato, lo recuperano subito. «Non mi sono accorto che era caduto, ero lì a poppa immobile, bagnato dalla pioggia, ho pensato che era finita, ci aspetta il ritiro. Mi veniva da piangere...». Invece passa tutto e subito. «Saranno stati dieci secondi. I ragazzi hanno tagliato lo spinnaker, sono stati bravissimi». E Luna Rossa batte bene i giapponesi, due minuti. E questa è ormai la storia di Luna Rossa e dell'omino che ipiange. «Appena ho messo la tuta rossa mi son ricordato di quand'ero bambino e andavo alla scogliera della Rocchetta». Aveva 12 anni e una barchetta a remi. Partiva con il vento di Levante, arrivava allo scoglio, rubava un'ombrellone e la sera lo apriva al maestrale per tornare a casa. «Era la mia prima vela, e adesso sono in Coppa America». Sia benedetto, dice, il solito Bertelli. «L'ho conosciuto 30 anni fa, avevo appena smesso di partecipare alle regate perchè non vincevo mai niente. Più che un velista mi sono sempre considerato un marinaio. Ma ho conosciuto Patrizio e ho cominciato a vincere. Sono scapolo, ho sempre avuto tempo libero e resto qui fino a novembre. E' una cosa meravigliosa». Come questo debutto di Luna Rossa. «Peccato per quella manovra sbagliata - commenta pacato Francesco de Angelis - ma può capitare e a noi è capitata il primo giorno. I giapponesi ci avevano costretto a manovrare in uno spazio ristretto». Cosa sia successo De Angelis preferisce tenerlo per sé. «Ne parleremo tra noi. L'errore è dovuto ad una serie di concause, da almeno un anno non sbagliavamo quella manovra. L'errore non è De Mari in acqua, ma la circostanza che ha determinato la sua caduta». Per salvare uno spinnaker grande quanto un campo da tennis, la barca d'appoggio del Team Prada s'è affrettata al recupero, c'è chi ritiene d'aver visto Patrizio Bertelli affannato nella manovra. «Io lì? Ma vi sbagliate proprio, ero su un'altra barca». Al suo debutto in Coppa America lo skipper de Angelis ha ammesso una certa emozione sua e un certo nervosismo dell'equipaggio. Forse l'errore si spiega anche così, ma le prime due regate hanno portato buone (e caute) notizie. L'occhio esperto di Cino Ricci ha visto «una barca che fila via veloce». Questa notte, quarta regata, l'ha vista da vicino anche Danniti Conner, l'americano di StarsfcV Stripes, il veterano della Coppa. «La manovra di Luna Rossa non l'avrei fatta - è stata la sua rasoiata -, io non posso rischiare 52 mila dollari di spinnaker». Conner non perde mai l'attimo, l'occasione per ricordare i 90 miliardi investiti dal Team Prada. Luna Rossa, alla prima giornata, era in testa a punteggio pieno con America One e Young American. Le tre barche più quotate. «Andiamoci piano - dice De Angelis -. Le prime regate confermano solo che questo campo di gara è un putiferio». Patrizio Bertelli non commenta, si limita al ruvido «è la nostra prima Coppa America, ma sappiamo come fare». Ai suoi (sennò che Team italiano sarebbe?) ha imposto un militaresco silenzio stampa. Meno male che c'è Renzo Guidi. «Da bambino la mia vela era un ombrello e adesso sono in Coppa America! Ne avevo solo sentito parlare, ora ci sono dentro». A proposito, e cosa prevede per le prossime sfide, quella di giovedì con il nemico Paul Cajard? Segnali di Bertelli dal fondo: «Andiamo o ti lascio quii». Silenzio stampa anche per Guidi. Scusi, e con la pipì? «L'ho fatta quando ci siamo messi di poppa, con calma. E ho visto tutto più chiaro». Alla prima giornata di regate la barca di Prada è in testa a punteggio pieno, insieme con America One e Young American Il salvataggio di Simone De Mari, l'addetto all'albero caduto in mare durante il primo bordo della regata che ha visto contrapposti Luna Rossa e Nippon. Nella foto sopra, Patrizio Bertelli con lo skipper Francesco de Angelis

Luoghi citati: America, America One, Venezia