Tudjman: non consegnerò mai un generale croato
Tudjman: non consegnerò mai un generale croato «Cooperiamo con la Corte ma non permetteremo che venga estradato chi ci ha difeso dal male» Tudjman: non consegnerò mai un generale croato Il Presidente annuncia le nuove elezioni e polemizza con l'Aia Ingrid Badurina ZAGABRIA «Abbiamo vinto 8 elezioni, vinceremo anche queste». Non ha dubbi il Presidente croato Fanjo Tudjman. Con il piglio autoritario di sempre, ieri ha convocato i giornalisti stranieri per annunciare l'imminente voto per il Parlamento della Croazia, ma soprattutto per affermare un nuovo successo del suo partito, l'Hdz (la Comuninità democratica croata), malgrado «tutti quelli che vorrebbero un'altra Croazia». «Vinceremo perché lavoriamo nell'interesse del popolo croato e il nostro programma gode dell'appoggio della maggioranza». Eppure, a cominciare dalla data stessa delle elezioni, probabilmente il 22 o il 23 dicembre, comunque prima di Natale, molte cose sembrano messe in discussione in questa vigilia elettorale. In una Croazia attanagliata dal • la crisi economica, l'insoddisfazione popolare cresce e la gente sembra sempre più propensa al cambiamento, tanto più che il partito al potere è stato coinvolto in numerosi scandali finanziari legati al crollo di una parte del sistema bancario. La coalizione tra l'Spd (gli ex comunisti) di Ivica Racan e il Partito socialiberale croato di Urazen Budisa viene data per favorita. L'opposizione gode anche dell'appoggio sempre più aperto della comunità intemazionale che rimprovera al governo di Tudjman la mancanza di democrazia nel Paese, il controllo della televisione di Stato, e l'insufficiente collaborazione con il Tribunale internazionale dell'Aia. Sfidando le sanzioni intemazionali Zagabria rimanda da.mesi l'estradizione alla corte di Mladen Natelilic, detto «Tuta», croato della Bosnia Erzegovina che al comando di una formazione paramilitare composta perlopiù da ex detenuti si è macchiato di crimini di guerra contro i musulmani. Finalmente la Corte Suprema di Zagabria ha confermato la consegna di «Tuta» alla corte dell'Aia, ma la decisione è stata ancora una volta sospesa perché l'uomo, detenuto in una prigione croata, sarebbe in cattive condizioni di salute. Una commissione medica del tribunale dovrebbe accertare nei prossimi giorni la situazione. «La questione di "Tuta" riguarda il sistema giudiziario croato che sarà rispettato"», ha detto Tudjman, aggiungendo che Zagabria è sicuramente quella che ha collaborato al meglio con il tribunale dell'Aia, mentre i responsabili dei crimini commessi contro i croati sono tuttora in libertà. «Continueremo a cooperare con la corte, ma non permetteremo mai che nessun generale croato venga estradato al tribunale. 1 generali croati hanno difeso la Croazia dall'aggressione serba. Ogni guerra è un male, ma quelli che hanno liberato il Paese dal male non possono venire chiamati a rispondere di fronte al tribunale». Alla domanda se accetterà l'eventuale coabitazione con un premier dell'opposizione nel caso l'Hdz perdesse le elezioni, Tudjman ha detto che prima di tutto bisogna aspettare per avere i risultati delle eiezioni. «Mi comporterò comunque come il Presidente responsabile della Croazia, nell'interesse del popolo croato e del Paese», ha risposto. In quanto alle speculazioni sulla sua salute, secondo Tudjman provengono da quelli che vorrebbero vedere mi'altra Croa.zia. «Tutti quelli che mi conoscono sanno che continuo a svolgere la mia attività con piene capacità intellettuali e fisiche», ha affermato il Presidente, che malgrado la recente malattia è apparso in forma.
Persone citate: Budisa, Ivica Racan, Mladen Natelilic, Tudjman
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