Guatemala: le prove di un delitto impunito di Maria Grazia Bruzzone

Guatemala: le prove di un delitto impunito Un documentario svela le trame della Cia Guatemala: le prove di un delitto impunito Maria Grazia Bruzzone ROMA Sono teschi, ossa e poveri resti di corpi martoriati quelli che emergono dalla terra che le pale e le mani nude scavano con attenzione, davanti agli indigeni piangenti. Parenti di quegli uomini, donne e bambini «scomparsi» negli anni e interrati nei cimiteri clandestini dalle «squadre della morte» dell'esercito guatemalteco addestrate dalla Cia, misere fosse comuni che solo da poco cominciano a venir fuori per l'iniziativa coraggiosa del vescovato locale. Cinquemila fino a oggi. Ma potrebbero essere molte di più. Comincia così', con queste immagine cmde, il documentario «Guatemala, nunca mas» ( mai più), realizzato dall'americano Peter Tompkins e dall'italiana Maria Luisa Forenza, che stasera apre la nuova serie di «Finestre», la mbrica del Tg3. In prima assolu-. ta, dopo la presentazione all'ultima mostra di Venezia. Immagini inedite o anche scomode, perchè il documentario, realizzalo l'anno scorso, denuncia senza mezzi termini il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti in un genocidio che in Guatemala va avanti da quarant'anni, dal primo golpe che nel 1954 - Eisenower presidente, Poster Dulles segretario di Stato e il fratello Alien capo della Cia - ha scalzato la giovane democrazia guatemalteca per instaurarvi il primo di una serie di regimi militari che nei decenni sono costati agli eredi dei maya 200-250.000 morti, 400 villaggi rasi al suolo, un milione di deportati.«Responsabilità che lo stesso presidente Clinton ha ammesso lo scorso marzo, quando ha detto 'ci siamo sbaglia¬ ti a dare il nostro aiuto al Guatemala in questa campagnadi terrore e ha declassiiìcato tutti i documenti Cia al riguardo», racconta Tompkins. E mostra il Tg3. Ma il giornalista americano aveva avuto modo di consultare parecchie di quelle carte. Da quando, nel '45, aveva fatto parte dell'Intelligence alleata, è rimasto in contatto con «fonti» che gli hanno permesso di raccogliere nel tempo una gran quantità di materiale che documenta i molteplici «interventi» del servizio segreto Usa nel mondo («Compresa l'Italia e i collegamenti con la P2», precisa lui). Materiale che oggi Tompkins ha raccolto in un libro «che aspetta ancora un editore coraggioso disposto a pubblicarlo», aggiunge. Intanto, il Guatemala. «Leggendo i documenti della Cia spiega Tompkins - si capisce benissimo come la riforma agraria che espropriava i grandi proprietari fra cui l'americana United Fruii furono poco più di una scusa per giustificare il primo golpe. La verità è che il Guatemala- malgrado l'irrisoriapresenza di et munisti - doveva servire da banco di prova di quella 'strategia della uontroinsurgenza' che fu poi messa in pratica in America latina». Dittatura e terrore continueranno nel silenzio, più feroci negli anni '80. Solo dopo la «pace» del '94 il vescovo Juan José Gerardi lancia il «Progetto di recupero della memoria storica», che porterà a un dossier di 4 volumi sul genocidio che gli costerà la vita. Ed è dell'anno scorso un rapporto Onu anche più crudo.«Ma oggi lo si trova solo su Internet», commenta amaro Tompkins.

Persone citate: Alien, Clinton, Dulles, Juan José Gerardi, Maria Luisa Forenza, Peter Tompkins, Tompkins