Nella Lourdes tedesca, tra dolori e speranza

Nella Lourdes tedesca, tra dolori e speranza VENTIMILA ?ELLEGRJNI IN UN PAESE DI 5600 ANIME Nella Lourdes tedesca, tra dolori e speranza A Marpingen dove appare la Madonna reportage Emanuele Novazlo inviato a MARPINGEN Finalmente arrivano anche loro. Una dopo l'altra, il capo appena reclinato, un po' sovrappeso tutte tre e in fila, un rosario di madreperla fra le dita: davanti corno sempre Judith Hiber, 35 anni e dipendente di un ministero regionale, dietro di lei Christine Ney, di 24, che vorrebbe diventare una cantante; per ultima Marion Guttmann, 30 anni o impiegata in un albergo della zona. La folla tutto intorno o fra gli aceri del bosco fa silenzio, ha smesso all'improvviso lo giaculatorie, ha smosso di pregare nel nome di Maria. Per un attimo lunghissimo, la piccola cappella bianca coperta d'invocazioni o di preghiere trascritte a mano rimanda un respiro silenzioso e collettivo: come se le migliaia di persone arrivate da tutta la Germania, dalla Polonia o dalla Francia in questo villaggio fra lo colline della Saar - qualcuno dalla sera precedente e accampatosi sotto una tonda o su una sdraio - trattenessero insieme il fiato mentre Judith, Christine e Marion si avvicinano all'altare dove fra poco incontreranno la Madonna per portare alla folla in attesa il suo messaggio. Marion, l'unica capace di vederla «a tre dimensioni» ina incapace di son1 iria, lo apprenderà a sua volta da Christine, che la vede «a due dimensioni o conio attraverso un velo»; ma soprattutto da Judith, la sola a non vederla ma capace di intenderla alla perfezione. E' lei a riversare su un piccolo dittafono le prime parole di Maria: «Vengo come Madre della Germania. Le chiose sono vuote, non lasciato solo mio figlio». Kuori, sullo carrozzelle in prima fila, duo bambini con una stamina della Madonna in mano si voltano a guardare, una donna troppo giovano per essere la madre risponde con gli occhi e un cenno, ma la parola non fa a tempo a uscirle perché dall'interno arrivano di nuovo i rumori di un microfono. Qualcuno sta cercando di far funzionare l'altoparlante che si ora inceppato e il suono metallico diventa di nuovo la parola di un adulto con cadenza di bambina: «Voglio cominciare da Marpingen il corso del mio cuore immacolato», dice la voce Judith. E migliaia di persone accorse nella piccola Lourdes tedesca si fanno il segno della croce o si fanno scivolare il rosario fra ledila, mentre qualcuno riprende a pregare ad alta voce e la giovane donna accanto ai due bambini in carrozzella si piega, a dirgli all'orecchio qualcosa che li fa sorridere ma la commuove. «Questa volta Maria è venuta da sola, come sempre vestita di bianco e come sempre ha parlato in modo chiaro», riferisce adesso la voce di Judith. In precedenti apparizioni, accanto alla Madonna c'era Gesù «in lutto simile a un bambino di mono di un anno». Altro volte c'erano con lei colombo o «bambini piccoli scesi dal Paradiso»: cQuelli che non avete voluto avere o avete fatto abortire». In quella circostanza, «la Madre di Dio aveva in capo una corona di spine, che soltanto più tardi si è trasformata di nuovo in una corona di stelle», era stato allora il resoconto della voce. Da quando Judith, Christine e Marion incontrano Maria - nei fino settimana dal 17 maggio - il numero di fedeli e di curiosi è aumentato in modo esponenziale, in questo villaggio di 5600 abitanti cattolici ma increduli, e soprattutto ostili alle «invasioni di una folla che parcheggia automobili, autobus e camper dappertutto, davanti alla porta di casa o nei campi». Da poche decine, i pellegrini sono diventati 20 mila e più, e per un paese che non ha alberghi né stazione «il loro arrivo significa invasione», lamenta un funzionario del Comune che minaccia - senza il cenno di un sorriso - di «mandare il conto alla Madonna». Ad approfittarne, in Paese, sono in pochi: i duo bar e basta, forse, perché anche il venditore di bottoni con l'immagine della Vergine («Marpingen 1999», a 4 marchi), e il pittore di quadri mariani (fra 100 e 130 marchi) vengono da fuori. Nessuno, ancora, ha reclamato guarigioni miracolose. Ma una giornata insieme ai pellegrini di Marpingen conferma che questo angolo di boschi nella periferia cattolica della Germania é uno spazio che migliaia di persone hanno riservato all'attesa e alla speranza, senza badare se la Madonna è ancora vestita come da secoli le statue in chiesa: la speranza della guarigione, per i bambini in carrozzella paralizzati fin dalla nascita; la speranza della «morte insieme», per la eoppia di anziani arrivati dalla Baviera a pregare perché non li separi mai; la speranza di «avere un figlio», per la donna di Colonia guarita da un tumore. La speranza del miracolo più generico e difficile, quello che per tutti si chiama felicità o benessere ma per ognuno è un'altra storia: «Un passaporto tedesco», per l'ex prostituta vietnamita «a rischio di restare senza più un posto dove vivere»; «la garanzia che la fabbrica di mio marito non chiuderà», per la donna di Liegi che compie oggi cinquantanni. Finora il vescovo di Treviri, Josef Spital, ha bandito dalla diocesi ogni riferimento ad «apparizioni» o «veggenti». Ma se c'è già chi sogna una Cattedrale fra i boschi della Saar, per molti le apparizioni evocano soprattutto un precedente: il 3 luglio del 1876 tre bambine del paese incontrarono in un campo la Madonna, la voce si sparse e accorsero a migliaia; il cancelliere Bismark temette che Marpingen fosse l'avvio di una sovversione e mandò i soldati a disperdere i fedeli. A Kurt, che vive a Saarbruecken ed è malato di cancro, la storia pare una quinta senza importanza come lé speculazioni sulla buonafede delle tre veggenti: «Tornerò finché mi riuscirà ancora di sperare». La cappella attorno a cui si affollano i pellegrini accorsi per onorare la Madonna A sinistra, il santuario improvvisato ai margini del bosco dai fedeli Tre donne la vedono, ma una sola riesce a sentirne la voce, e riferisce le sue parole

Persone citate: Bismark, Christine Ney, Gesù, Josef Spital, Judith Hiber, Marion Guttmann

Luoghi citati: Baviera, Francia, Germania, Polonia, Treviri