Anche per Cossutta la situazione è grave di Antonella Rampino

Anche per Cossutta la situazione è grave LE FIBRILLAZIONI DELLA MAGGIORANZA Anche per Cossutta la situazione è grave retroscena Antonella Rampino N! El giorni tenibili di Mitrokhin, «terribili si, ma come lo sono per tutti quelli che stanno in un dossier che è una bufala, e magari non possono nemmeno difendersi», Armando Cossutta sembra più preoccupato per la continua fibrillazione della maggioranza che per il suo case personale, «quelle sono tutte sciocchezze». E airabbiato, pure, lo è semmai con Veltroni, «benedetto ragazzo, ma chi gli ha detto che il Novecento è stato un secolo «solo» di sangue? e come fa a soste neri1 che «tutto» del comunismo italiano è da buttare? anche la Resistenza, anche la Liberazione, anche la Costituente?». Amore, anzi «amor fou» per il comunismo a parte, dal ritmo degli impegni quotidiani, dall'argomentare politico, da quel certo strizzare e spalancare gli occhi piccolini dietro le lenti spesse che è il segno con il quale l'Armando esterna una certa lombarda insofferenza per le ambiguità, si capisce che il momento è, o meglio è stato, grave. Soprattutto, che questo governo forse è in condizioni tali da sfiorare una crisi al giorno, con i ds «che hanno un lungo e doloroso, continuo travaglio», e finché non ne escono... E però Cossutta, che è l'uomo simbolo di quest'ultima vicenda che ancora una volta ha avvolto il governo nelle ombre, non sente rischio per sè, per i suoi, per il partito o per «il ministro», come ormai l'Armando chiama Diliberto. Anche se per esempio Katia Belillo dovesse essere candidata come presidente della regione Umbria, ecco, intanto non è che ci sarebbe un ministro comunista in meno al governo, e poi, con Bertinotti che incalza la maggioranza per rientrare nel gioco con la storia che le regionali prossime venture si fanno ancora con gli accordi delie precedenti politiche (leggi: «desistenza unilaterale») forse potrebbe anche andar bene.. Ma il momento è slato grave. Sull'agenda di Cossutta c'è ancora l'appunto di una lunga conversazione col capo dello Stato, che ha «convocato» per il 2G anche Nerio Nesi, e nelle ore della sventata crisi governo, anche tutte le ipotesi che si sono affacciate. Ipotesi rischiose, avvolte nelle brume, perché in Italia le crisi si sa come cominciano e non si sa mai dove finiscono, e in questo caso poi, chissà, forse non si sarebbe nean¬ che potuta percorrere la soluzione di un governo tecnico. Sicché, all'oggi c'è l'ipotesi del rimpasto, e sarà architettura complicata Le elezioni regionali offrono il destro, si sa che alcuni ministri offriranno del loro per far spazio all'Asinelio, sempre che l'Asinelio voglia. Ma ci sono regioni a rischio, Cossutta e i suoi non sono convinti che Livia Turco, come dicono i sondaggi che Botteghe Oscure ha mostrato loro, possa staccare di netto Ghigo, il presidente del Piemonte E Nesi. incaricato di sondare la disponibilità di Furio Colombo, è tornato portando con se uno sconsolato, e amaro, dossier epistolare: perché i ds Colombo non lo vogliono, e anzi meno male che c'è la Turco, perché senno a furia di voler a tutti i costi candidare i loro dirigenti locali finisce proprio come a Rologna... Ma intanto si lavora, e si lavora bene. Come si è sempre fatto, come ai tempi del vecchio pei, sigla al cui suono, nella voce dell'Armando vibra la devozione amorosa. E la solidarietà, qualche volta è davvero inaspettata: «A te, ultimo comandante sorridente...», recitava per esempio un -molto gradito- biglietto che a Cossutta ha mandalo Francesco Nuti. Ma soprattutto, con i dossier che semina no veleni, è riemerso come un film, il ricordo degli anni belli, quelli della giovinezza di partito, quelli, anche, di un'altra politica, perché in fondo, «anche Sceiba, che pure era quello che era e ha fatto quel che ha fatto, era uno che aveva partecipato alla Resistenza, altro che questa destra becera di oggi...». E oggi, meno male che c'è Mastella, «dice che in Campania si vince solo candidando Bassolino. se lo dice lui sani vero, e sostiene pure che nello statuto che regola il comune di Napoli c'è una nonna per cui il sindaco, se lascia, può nominare il successore...». Sguardo spento, Cossutta, se parla dell'oggi. Ma se gli si chiede del Pei di una volta, beh, è tutt'un'altra storia. Ah, corto che a noi del Pei ci spiavano, quelli di qua e quelli di la. «Cosi, una volta che dovevamo organizzare una importantissima conferenza con tutti i comunisti del mondo, ci mettemmo d'accordo I «cugini» sono i francesi, i «gatti» sono i cinesi. Una mattina tel.'tono a Longo, che ora a Mosca. Luigi, gli dico, ma i cugini sono d'accordo? I cugini?, fa lui. Si. i cugini e poi sai anche i gatti...Ma che caspiteracchiolina dici, mi fa lui arrabbiatissimo S'era dimenticato tutto, e a me non e rimasto che parlar chiaro». Il presidente del Consiglio Massimo D'Alema

Luoghi citati: Campania, Italia, Mosca, Napoli, Piemonte, Rologna, Umbria