I fans in piazzo: andiamo a correre in Usa di Roberto Condio

I fans in piazzo: andiamo a correre in Usa , La delusione dei tifosi a Maranello, nel cuore del «ferrarismo», dove qualcuno pensa a un complotto I fans in piazzo: andiamo a correre in Usa E il parroco invoca indulgenza Roberto Condio inviato a MARANELLO Pensavano di aver già visto e patito di tutto, in 20 anni di sconfitte e di assalti iridati falliti. Speravano di aver esaurito il campionario delle delusioni in questo '99 segnato dal botto di Schumacher, dalle incertezze sul suo ritorno e da comici errori ai box. Si sbagliavano di grosso, purtroppo, i tifosi della Ferrari. Il peggio doveva ancora venire. Il peggio è arrivato ieri: dal paradiso all'inferno in meno di tre ore. Da una doppietta da sogno con tanto di titoli iridati dietro l'angolo e riabilitazione totale di Schumi, alla fine anticipata di ogni speranza sancita da una sentenza a tavoli no che, a migliaia di chilometri e sei ore di fuso di distanza, è ancora più dura da digerire. Maranello, culla e casa della Rossa, e sotto choc. Alle 8 di ieri mattina erano tutti davanti alla tv: un buon centinaio al Ferrari Club di via Gilles Villeneuve, almeno 500 nell'Auditorium comunale, gli altri a casa. A tifare per Michael ed Eddie, per quella prima fila tutta rossa. Cento minuti dopo è iniziata la festa. Un lungo serpentone di auto, bici, moto e di gente a piedi, con bandiere, cappellini, trombe e bottiglie di lambnisco per i brindisi di rito. Si sono fermati davanti alla chiesa e li si sono messi a saltare tulli, preti e chierichetti compresi, sotto un enorme cuore di tela rosso che pulsava di gioia. L'incubo sembrava finito: Schumi era tornato più forte e altruista di prima, Irvine aveva il Mondiale in mano. Per lo sprinL decisivo, il 31 ottobre a Suzuka, già si parlava di un maxischermo da record, per far festa tutti assieme all'alba, 20 anni dopo Scheckter, lì invece, più o meno all'ora di pranzo, tra un tortellino e un bic¬ chiere di rosso, la tv ha dato la notizia della mazzata. Maranello, specchio fedele del Ferrarismo, è finita ko. Il Ferrari Club nel pomeriggio 6 rimasto sprangato. Lì vicino, il bar «Rosso di Maranello» ò stato colonizzato con un blitz da un gruppetto di giovani «gufi» provenienti da Reggio Emilia e Fidenza. Escono ridendo. Vanno in cerca di qualche «rosso» da sfottere. In giro non se ne vedono. Li cerchiamo anche noi e li troviamo al boceiodromo. Davanti alla pay-tv che trasmette Milan-Cagliari o al mazzo di carte non si parla d'altro. Due le correnti: complotto internazionale e boicottaggio interno (o clamorosa leggerezza) anti-Irvine. Paolo (Zibellini, 35 anni: «Sento puzza di pastetta: non è la prima volta che la Fia si accanisce sulla Ferrari, che ò invece la più ligia nel rispettare le regole arrivando persino ad autodanneggiarsi. Mi auguro che la squalifica rientri, altrimenti il Cavallino questa volta dovrà alzare la voce: non c'è soltanto la Formula I, andare a correre negli Slati Uniti sarebbe sempre meglio che continuare a subire». Rino Forginoti, pensionato, ex dipendente Ferrari: «Nel giorno in cui abbiamo ritrovato una grande macchina e uno splendido Schumacher, ecco un'altra gaffe clamorosa che rovina tutto. Di chi b la colpa?». Allibito pure Reinhard Friedel, tedesco di Monaco, imo dei 600 che anche ieri, nonostante tutto, hanno visitato la Galleria-museo Ferrari, dove la leggenda di Maranello e di Enzo Ferrari rivive attraverso splendide macchine e innumerevoli ricordi: «Che beffa per Schumi! Ha rischiato di suo per rientrare, ha fatto la spalla di Irvine e non è servito a nulla. E' vero: quest'anno abbiamo sbagliato, ma perdoni così è atroce». «E' una storia diabolica - assicura don Alberto Bernardoni, il parro¬ co che da due anni fa suonare le campane di Maranello in caso di trionfo -. E' un peccato veniale, chiedo l'indulgenza: ci può stare una multa, anche forte, non la squalifica. Nemmeno la McLaren potrà gioire di un Mondiale vinto così. Pochi millimetri non possono falsare una gara dominata, pulita, la più bella della stagione, con uno Schumacher che ha riscattato la sua immagino ultimamente un po' appannata. Comunque finisca, 6 lui che ha vinto: ò un campione ritrovato, un uomo che d'ora in poi sarà ancora più amato dai tifosi di tutto il mondo». Tutto vero, ma ancora una volta svanisco il sogno del Mondiale. E stavolta proprio quando sembrava, finalmente, che fosse a portata di mano, la Malesia, negli annali del Cavallino, non evocherà certo ricordi piacevoli. Quei dieci millimetri entrano nella storia Ferrari, e purtroppo nel capitolo dei dolori. Prima la grande festa per l'attesa risurrezione poi l'amarezza per la beffa più atroce «Non è la prima volta che la Federazione si accanisce contro le nostre macchine» Dopo la gioia, l'amarezza per i tifosi della Ferrari radunati ieri a Maranello ,

Persone citate: Bernardoni, Enzo Ferrari, Reinhard Friedel, Rino Forginoti, Scheckter, Schumacher