L'Asl della beauty-farm di Maria Laura Rodotà
L'Asl della beauty-farm ILSOONO PEL BINESSERE CON LA SANITÀ' PUBBLICA L'Asl della beauty-farm Maria Laura Rodotà LA Asl come beauty center sarebbe una bella idea. Quelli privati costano troppo. Sarebbe sensato anche fornire come servizio pubblico cure mediche alternative e preventive. Troppo spesso uno vorrebbe provarle, ma si trova davanti dei dementi che come prima cosa ti chiedono di che segno sei e poi ti appendono un cristallo al collo; e allora qualche garanzia di titolo di studio non farebbe male. L'idea è adatta ai tempi. Da società avanzata, che si è lasciata alle spalle moralismi cattocomunisti ed elenchi del Kgb. In cui la cultura del corpo e della salute prevale e occupa utilmente tempo libero che altrime iti verrebbe trascorso fumando >. mangiando pizzette; e aiuta, ammettiamolo, a vivere meglio. Quindi il sogno uscito dal convegno dell'Ordine dei medici, di affidare alle Asl cure preventive e per il benessere del corpo, non va ridicolizzato. Ma vanno presi sul serio anche i dubbi economici e operativi espressi dai dottori. Nonostante molti nobili sforzi e svariate isole di efficienza, il nostro sistema sanitario pubblico è asfittico, sgangherato, impoverito, burocratizzato. Spesso si fatica a far curare malattie già in corso. Quindi, se mai il sogno (e chi lo sa) diventerà legge, vedremo sui giornali fieri titoli di denuncia: «Alla Asl Ancona 1 otto mesi di attesa per un massaggio shiatzu»; «Nuovo caso di malasanità a Napoli: i peeling leggeri del servizio pubblico provocano ustioni di terzo grado»; «Sprechi in un ospedale di La Spezia: cento casse di creme anticellulite lasciate scadere in un magazzino». Ma anche casi da libro Cuore: «Viaggio nella Asl di Foligno, dove la liposuzione per tutti è una realtà». Maschi compresi, che con la scusa delle pari opportunità prenderanno un sacco di posti. Marina Verna A PAGINA 13
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