«Berlino, nuova mecca delle spie russe»
«Berlino, nuova mecca delle spie russe» Lo Spiegel: c'è un elenco di diecimila ex agenti della Germania Est rimasti segreti «Berlino, nuova mecca delle spie russe» // responsabile degli 007 tedeschi lancia l'allarme Alberto Cini BERÙNO Berlino, oggi capitale del maggior sistema economico europeo, ma fino ad anni recenti capitale della guerra fredda e terreno di scontri sotterranei fra i servizi segnai delle superpotenze, ionia ad attirare in gran numero gli uomini dell'ex Kgb, passati dopo il crollo dell'Unione Sovietica al servizio della Russia per svolgere l'attività di sempre: lo spionaggio. L'allarme e venuto da Peter ■•'riseli, responsabile dell'Ufficio federale per la difesa della Costituzione (Dfv), l'ente tedesco incaricato dol controspionaggio sul territorio nazionale. «Abbiamo osservato», ha detto Frisch in un'intervista mandala in onda ieri dalla radio berlinese «Hundert.O» («100,0»), «che proprio dalla Russia giunge un ragguardevole numero di collaboratori dell'ex Kgb». Già nei mesi scorsi più volte esperti tedeschi avevano segnalato l'aumento dell'attività di agenti russi in Germania, ma ora la denuncia è venuta da chi occupa un posto di osservazioni^ privilegiato. La scelta di Berlino si spiega anche con gli stretti legami che per decenni e fino al 1989, anno della caduta del Muro, unirono la Germania Orientale (la Rdt) agli apparati di potere a Mosca, fra cui il Kgb. Punto di forza di tale sodalizio era per parte tedesca «Stasi», la polizia segreta di Erich Mielke che contava decine di migliaia di confidenti e che aveva fra i suoi principali sostegni l'ormai celebre Markus Wolf, «bestia nera» dei servizi occidentali. Anche se sui collaboratori della «Stasi» fino ad oggi rimasti nell'ombra pende la minaccia di rivelazioni in arrivo dagli Stati Uniti (ma con limitazioni per quanto riguarda i Paesi della Nalo, a quanto scrive un settimanale), attorno alle rovine del Muro, a dieci anni di distanza, una fitta rete pare ricostruirsi con molti nodi pronti a riallacciarsi. Giungono in numero «ragguardevole» gli ex collaboratori del Kgb e tutti avranno cura di passare inosservati, ma Frisch avverte che «per tutta una serie di casi possiamo affermare con sicurezza che le attività legali ostentate sono solo una finzione». Berlino, ha precisato il capo del «Dfv», è un «campo di spionaggio» privilegiato agli occhi dei servizi segreti russi, soprattutto per quanto riguarda l'economia e le tecnologie. Frisch ha anche accennato alle contromisure adotlate dai suoi servizi e ha dello che, in caso di sospetti concreti, il «Dfv» informa i posti di frontiera i quali possono così reagire con l'arma del diniego del visto di ingresso. E' lecito pensare che si ricorra anche ad iniziative meno blande. Un consistente aiuto potrà venire dagli Stali Uniti, dove la Cia, i serv'/.i Segreti americani, dispone di un imponente archivio appartenuto alla «Stasi». Secondo il settimanale «Spiegel» gli incartamenti riguardano 300 mila persone, 10 mila delle (piali ex agenti della «Stasi», attivi all'interno della Rdt e che finora non sono stati smascherati. (Ionie gli americani siano giunti in possesso di tale materiale ufficialmente non è noto, ma nel numero che sarà in edicola lunedì il periodico di Amburgo scrive che la Cia se lo procurò nel 1992 a Mosca. Da tempo il governo tedesco preme su quello americano per ottenere la restituzione del materiale e nei giorni scorsi il coordinatore dei servizi segreti tedeschi Ernst Uhrlau annunciò che gli Stati Uniti dall'inizio de! prossimo anno cominceranno ; trasmettere alla Germania, gra dualmente, i dati della «Stasi». Lo «Spiegel», sulla base di proprie informazioni, sostiene che la Can celleria si aspetta di ricevere tutto il materiale entro il 2001 e che si tratta di oltre 100 cd-rom. Tutta via, sempre secondo il settimana le, la Cia ometterà di trasmettere informazioni riguardanti cittadini americani e insiste per applicare il principio de! «third party rule». In base a tali principio i documenti riguardanti agenti della Stasi in Paesi della Nato potranno essere trasmessi ai tedeschi solo previa autorizzazione degli Stali interes sati. La Porta di Brandeburgo per decenni punto di passaggio delle spie dell'Est e dell'Ovest tra le due Berlino
Persone citate: Alberto Cini, Erich Mielke, Frisch, La Porta, Markus Wolf
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