Di Pietro: il governo va preso per il bavero di Francesco Grignetti

Di Pietro: il governo va preso per il bavero Contro-Security day dei Democratici. Tra le proposte condanne definitive al secondo grado Di Pietro: il governo va preso per il bavero «Sulla criminalità sarò una sentinella, è il mio mestiere» Francesco Grignetti ROMA Anche* l'Asinelio ci teneva ;i diro la sua sulla sicurezza, in concorrenza con le manifestazioni di Forza Italia. I Democratici hanno sfoderato per l'occasione il loro campione sul tema, il senatore Antonio Di Pietro. «Mi dicono di essere un poliziotto, li' vero. Lo sono stato. Che n, una colpa? li io la giustizia la conosco bene: sono stato giudice, imputato o financo testimone. Credetemi, c'è tantissimo da fare». Ma sul palco del cinema Etoile di Roma c'erano anche i sindaci Francesco Rutelli e Enzo Bianco in palese contrappunto al sindaco polista Gabriele Alberimi. Si dividono i compiti. Rutelli apre la manifestazione e non lesina ironie su Ari: «Li manderei da Rutly Giuliani. Fanno propaganda per la durezza e intanto con la legge Simeone liberano i delinquenti, Oppure fanno i comitati "Non pagamo le inulte". Bisogna disvelare queste contraddizioni». Bianco la conclude e polemizza con la maggioranza: «Nella Finanziaria mancano i 500 miliardi annunciati dal governo. Noi allora ne chiediamo 1000 per assumere nuove forze e riqualificare quelle esistenti». Applausi a scena aperta del pubblico, ma soprattutto dei rappresentanti sindacali di polizia (Sap), carabinieri e finanza (i Cocer). Le parole di Rutelli hanno il sapore (piasi di un ultimatum: «Oneste sono le indicazioni cui leghiamo il rapporto con D'Aleuta. Se le lasciamo diventare oggetto della propaganda della destra, anche l'Asinelio ha fatto harakiri». Ma le accompagna con uguale asprezza verso il Polo: «Ci vuole in Parlamento una controffensiva contro la destra, la sua doppiezza non ha nulla da invidiare a quella staliniana di cui parliamo in questi giorni. Sono una vergogna gli insulti di Berlusconi al questore di Milano, Finazzo. E' vergognoso vedere trattare così un servitore dello Stato». E' Di Pietro, però, il mattatore della giornata. Lui si definisce «la sentinella». Protagonista a tutto campo. «Dobbiamo farci carico di guardare al caso concreto. Se serve raccogliere firme con An, allora si fa. Se si dice che quel che fa il vicino è cattivo, mentre il nostro è buono, allora non si va avanti». Punzecchia il governo: «Dobbiamo prendere per il bavero il centrosinistra perché si risvegli dal suo torpore. Non si possono passare ore a cincischiare e scrivere lettere sui giornali... "Caro Massimo". "Caro Francesco". Cossiga gioca e noi gli dobbiamo andare appresso? E' giusto che i nonni giochino al parco, ma poi qui c'abbiamo da fare». Sì, c'è molto da fare: anche i Democratici sono convinti che bisogna mettere mano al sistema della sicurezza. Le ricette sono le solite: pattuglia di quartiere, casellario giudiziario informatizza¬ to, assunzioni per le forze di polizia, vigili urbani usati per le notifiche e sul territorio. Ma Di Pietro non tralascia di polemizzare con i gr rantisti del Polo. «Dice, la prova si accerta in dibattimento. Bello a dire. Ma qui neanche in flagranza ci riesci. Una volta becco uno che esce da una banca con la pistola e i soldi in mano. Gli dico: confessi? E lui: "Chi, io? No. Ero venuto qua, pensavo a padre Pio e guarda un po' che mi ritrovo in mano". Va bene che anche io sono mezzo napoletano, però è troppo. Comunque ci abbiamo lavorato in 15 tra verbale, interrogatorio e deposizioni». Risate. L'ex simbolo di Mani Pulite torna anche sui suoi cavalli di battaglia. Qualcuno si ricorda ancora la maxitangente Enimont? Di Pietro si lamenta che le celle siano vuote. «Qualche parlamentare del centrodestra dice che è troppo anche fare stare, quei signori di Enimont, ai domiciliari o affidarli ai servizi sociali. Eh, la miseria...». La ricetta dei Democratici è una giustizia più veloce e anche piii arcigna, con sentenze effettive dopo il secondo grado (aspettando la Cassazione in cella) e nessuna scarcerazione per chi viene arrestato in flagrante in attesa del processo di direttissima. Lo Stato dovrebbe invece riservare maggiori attenzioni ai testimoni e alle vittime delle ingiustizie. «Si potrebbe - dice Di Pietro - anticipare il risarcimento per i morti dei Cermis. Sono soldi che poi arriveranno dall'America, ma intanto ci sono famiglie che non hanno come campare». LA RICETTA DELL'ASINELLO 1 CERTEZZA DELLAPENA 2. IMMIGRAZIONE 3 MAGGIOR COORDINAMENTO DELLE FORZE DELL'ORDINE 4 POLIZIA MUNICIPALE « POLIZIOTTO Dl QUARTIERE A SNELUMENTO DELLA GIUSTIZIA T. SOSPENSIONE DELLA PENA (che deve essere concessa in modo selettivo) ft STRUMENTI PER LA SICUREZZA ft. TUTELA DELLA VITTIMA 10 TUTELA E GARANZIA PER I CITTADINI CHE COLLABORANO CON LA GIUSTIZIA «Il Il senatore Antonio Di Pietro

Luoghi citati: America, Milano, Roma