È SOLTANTO UN PROBLEMA?

È SOLTANTO UN PROBLEMA? CLASSICA È SOLTANTO UN PROBLEMA? La musica «colta» non è assente ma pare assistita: come un malato N |ON è vero che Musica 12000 sia ingenerosa nei I confronti della musica colta; nonostante l'aggettivo, così violentemente anti postmoderno, la condanni senza appello, questa favolosa Atlantide sonora è presente ogni giorno durante i cinque giorni del festival più melting-pot mai organizzato in Italia. Sempre come problema: il problema del pubblico, il problema degli agenti lirici, il problema della nuova legge, il problema dell'industria discografica, il problemone dell'insegnamento a scuola. In definitiva, il problema della sua esistenza in vita. Spesso le viene concesso di salire sul palco, ma, come i malati di Alzheimer, è più gentile non lasciarla mai sola: c'è il Quartetto Borciani, ma suona nuove trascrizioni dalle canzoni dei Beatles; c'è «Il Carnevale degli Animali» di Saint-Saéns, ma la voce recitante è quella di Angelo Branduardi; c'è Rossini, però cantato da Elio delle Storie Tese; c'è un laboratorio di voci liriche, ma non dovete aver paura, è circondato da «ospiti, ascolti e chiacchiere». La classica è «un dolce brivido» (caldo o freddo?), anzi è perfino «simpatica», per una volta puoi anche uscirci a cena assieme, però è meglio non invitare compositori, formazioni, direttori, artisti, non immaginare menù che la possano rendere meno gustosa. Indigeribile: infatti al melting-pot manca solo un sapore, il suo. L'atteggiamento di Musica 2000 verso questo settore della storia e dell'arte musica- li risulta ambiguo. Non si è voluto escluderla del tutto, non si è potuto del tutto accettarla. Se il problema è garantirsi una consistente affluenza del pubblico, la classica può diventare un rischio; se il gioco preferito dei visitatori sarà l'ascolta e fuggi e ascolta ancora da un'altra parte, i tempi di quella musica sono più invasivi, le moda¬ lità di ricezione più rigide. Il programma è particolarmente selettivo nei confronti della creatività contemporanea, rappresentata solo da alcune delle sue molteplici tendenze. La firma artistica di Lorenzo Ferrerò, la coerenza del suo progetto, diventa così riconoscibile, nelle scelte più stimolanti, come nelle esclusioni. In un festival dove molte aspettative sono riservate ai dj, perché avremmo dovuto ricordare il centenario di Francis Poulenc? Musica 2000 rende dunque esplicita la condizione minoritaria della musica classica, prende atto che, nel sistema mediatico e commerciale contemporaneo, essa rappresenta un fenomeno marginale, destinato forse a diventare residuale. Esasperando questa debolezza, non la aiuta, ma aiuta a faro chiarezza, anche se non concede diritto di replica. Eppure, sarebbe stato eccitante, la domenica pomeriggio, quando l'affluenza sarà massima, far sedere nel mezzo di uno degli infiniti corridoi del Lingotto, un quintetto d'archi, senza amplificazione, senza annuncio, senza cordone sanitario di protezione. Cinque sedie e cinque strumenti e suonare Schubert, magari l'opera 163, che dura trequarti d'ora e per lunghi momenti sfiora il silenzio, se non tendi l'orecchio, se non ti concentri al massimo non si sente niente. Suonare e affidare quei suoni alla clemenza o alla rabbia del pubblico, trasformare i cinque musicisti in novelli Danieli nella fossa del leone, e vedere l'effetto che fa. Sandro Cappelletto MUSICA Branduardi è la race del «Carnevale degli animali" Sotto: gli Alien Anny partecipano a « @vventura house» si il a ii a 23

Persone citate: Alien Anny, Angelo Branduardi, Branduardi, Francis Poulenc, Lorenzo Ferrerò, Rossini, Sandro Cappelletto, Schubert

Luoghi citati: Italia