IL MONDO CUNEESE DI LALLA di Giovanni Tesio

IL MONDO CUNEESE DI LALLA NARRATIVA IL MONDO CUNEESE DI LALLA L'ultimo affresco della Romano animato da una suite di figure LE metamorfosi che la vita ci impone non ne intaccano l'essenza». Ciò che Lalla Romano scrive a proposito dell'amica Mariuccia nel suo libro ultimo, «Dall'ombra» (Einaudi, pp. 78, L. 20 mila), si può dire anche del suo stile. Nelle due sezioni del libro ci sono sì persone e luoghi che la memoria inventa (cioè ritrova) traendo gli uni e le altre 'dall'ombra' della morte, che poi non è se non una forma della dimenticanza e della disattenzione. Ma le persone vivono in virtù della loro cifra segreta e i luoghi si animano grazie al mistero che con il crescere dell'attenzione aumenta la loro impenetrabilità. Il mondo è quello cuneese dell'infanzia e dell'adolescenza e libro è una suite di figure (non certo di figurine): Zoe l'amica devota, zia Domenica la musicista bigotta «in modo quasi minaccioso», 0 professore di matematica che emana «un forte odore di issopo», il professor Lupano, Maria Daviso, le signorine Bertolotti, zia Rina «aristocratica per natura», zia Maria e la sua pena d'amor perduto eccetera. C'è la casa dello zio Canonico (soprattutto c'è lo zio Canonico, uno dei ritratti più amorosi e riusciti del libro). E c'è la descrizione della cucina in cui avvengono le esperienze primarie: quelle cui tutte le altre restano per sempre attaccate. Ma, ancora una volta, ad attrarre non sono né il numero delle figure né la storia minuta dei fatti. Tutto ciò che la scrittrice piemontese racconta non può che avere i tratti dell' assoluto. Non serve quasi a nulla, nonostante che tanto il suo mondo parli attraverso l'io che lo rivive, risalire ai gesti che accompagnano la percezione. Diventa invece decisiva la speciale sprezzatura che investe la parola, sprigionandone una sorta di energia bianca. La classica trasparenza della parolacosa si rivela dunque fondamentale per comprendere come i libri della Romano rimangano, giustappunto, gli stessi: così stilisticamente scabri ed essenziali nella loro diversità contenutistica. Ragion per cui il lettore non deve aspettarsi racconti per disteso. A contare è la musica. Un enigma che specchiandosi nell'enigma trasforma la vita dei personaggi, al di là di ogni metamorfosi, nell'essenza della loro «ombra», del loro destino. Giovanni Tesio

Persone citate: Bertolotti, Canonico, Einaudi, Lalla Romano, Lupano, Maria Daviso