GLI ALPINI

GLI ALPINI GLI ALPINI La caserma, le marce, i muli: una piccola storia per immagini ENZO Isaia, classe 1941, uno dei grandi fotografi torinesi, ha rifatto con amore e commozione un viaggio tra gli alpini. «Nel 1964 ero un sottotenente sbarbatello di 22 anni - scrive - e nel contempo fotografo dilettante: in entrambi i casi alle prime armi. Avevo da poco acquistato una Leica M2 (mitica!) e così ho cominciato a fotografare un po' per scherzo, un po' per gli amici...Solo più avanti mi resi conto di aver raccolto una documentazione particolare e, per completarla, terminato il servizio di prima nomina, feci domanda per essere richiamato nel mondo alpino. Fui accontentato: voleva concretizzare l'idea di pubblicare una raccolta d'immagini che trasmettesse e ricordasse ai giovani e ai veci l'esperienza che allora sembrava senza fine, ma comunque unica e indimenticabile, della caserma, del campo invernale e di quello estivo fino al congedo e alle straordinarie adunate dell'Ana. Nel 1968 il libro "Noi alpini" era realizzato con la prefazione di Giulio Bedeschi. Due edizioni, tremila copie esaurite in poco tempo. Per molto tempo foto e libro sono rimasti in un cassetto. Ora dopo 35 anni, un nuovo click, ma di nostalgia. Ho rispolverato il materiale e i vecchi negativi, ho allestito una mostra itinerante e ristampato il libro. Rivedendo le foto mi sono anche reso conto che ormai hanno assunto un significato storico. Documentano una vita completamente diversa nei fatti e nelle cose, (anche se lo spirito è sempre lo stesso), diversi gli armamenti, le divise, i mezzi di trasporto e poi... non ci sono più i nostri amici muli». La mostra - 170 foto in bianco e nero - dopo Bolzano, Cremona e Merano, sarà allestita a Biella nel Palazzo della Provincia, dal 26 ottobre al 4 novembre. Il volume, grande formato, 160 pagine, con 138 immagini, 38 mila lire, Edizioni d'Arte Fratelli Pozzo, si può trovare a Torino nelle librerie Druetto, piazza Cln, Fogola, piazza Carlo Felice, Della Montagna via Sacchi 28bis, Lattes, vis Garibaldi 3, Zanaboni, corso Vittorio 41. Per ora pare che la mostra non venga a Torino. «Ho chiesto in giro dice Isaia - ma mi hanno detto che non ci sono spazi adatti!» Si fa in fretta a cucinare la storia degli alpini con la retorica, e liquidare la nostalgia con un sorrisino, ma l'insieme delle immagini, descritte com brevi didascalie intelligenti e spiritose, (quasi tutte di Bedeschi), avrà fatto venire il magone e una pelle d'oca a più di una penna nera. Ci sono i flash sul Car, i ragazzi che si affacciano per la prima volta al mondo alieno della caserma, le fatiche dei campi estivi e invernali con quegli zaini impossibili e le «imprese ardite», quelle marce dove ogni tanto qualcuno «tirava l'ala», cioè scoppiava di fatica, i muli, ormai radiati dai reggimenti, coi «drugiot» cioè i loro conducenti. Le immagini delle camerate, con l'«anziano» congedante, intoccabile, i cappotti appesi sopra le brande con le maniche infilate nella martingala come da regolamento, il rancio sotto la neve ai campi, «eravamo bagnati fradici, ma tutti zitti, e nessuno si ammalava...», la fatica di salire una pietraia con sulle spalle il mortaio da 120 o da 81, e perfino il cannone senza rinculo da 57, la pulizia del cortile con le forbicine e il coltello tattico per tenere occupata la truppa...

Persone citate: Bedeschi, Druetto, Fogola, Giulio Bedeschi, Lattes, Zanaboni

Luoghi citati: Biella, Bolzano, Cremona, Merano, Torino