DA NASHVILLE A NAPOLI

DA NASHVILLE A NAPOLI DA NASHVILLE A NAPOLI Al via la nuova stagione con migliorie nel locale ■ L Folk Club cambia aria. ■ Niente paura, il prestigioso ■ circolo che Franco Luca guida da dodici anni non lascia la città né la consueta sede, bensì annuncia l'installazione nei locali di via Perrone 3bis di un impianto di condizionamento e ricambio di aria che costituisce un nuovo passo, dopo il restyling e il potenziamento acustico della scorsa stagione, nella ricerca del massimo comfort possibile nel minimo spazio. Non è in pericolo, dunque, quel clima da cospirazione blues, possessione etnica, catacomba acustica in cui si consuma ogni anno un programma di alto profilo ed estrema versatilità artistica. Ad aprire la stagione, venerdì 15, h l'acustico Baldassarri Acoustic Trio, provenienza Nashville, destinazione la nicchia non affollata ma assai qualificata degli appassionati del bluegrass, cui mandolino, chitarra e mandoloncello sono pronti a dispensare virtuosismi da capogiro. La sera successiva, sabato 16, il Folk Club attacca la spina con il concerto di Daniele Sepe e del suo ensemble, ribattezzato, in scherzoso omaggio ad un celebre combo free jazz di Chicago, Art Ensemble Of Soccavo. Inafferrabile, il napoletano Sepe. Tutti lo rincorrono, chi lo vorrebbe musicista jazz tout court lo invita a spingere in quella direzione, il mondo pop lo cerca a ripetizione per le ospitate di turno, al Tenco premiano come migliore album in dialetto il suo «Lavorare Stanca», i circuiti world music europei se lo contendono per averlo ai festival e pubblicare i suoi dischi all'estero. Lui ci si diverte un mondo. Dice di sì, intendiamoci: ma puoi ficcarlo dentro un disco dei 99 Posse, in una colonna sonora («Blues metropolitano», «L'amore molesto», tra gli altri) o farlo suonare al Womex di Bruxelles, che non gli cambi la testa. Resta un artista «free», nel vero senso della parola, cioè libero da gabbie mentali. Mischia la tarantella al raggamuffin, e poi ci ficca il blues e il jazz, intanto pesca un suono arabo e grida come un imbonitore da fiera popolare. Tutto senza badare alle leggi del mercato ma ai contenuti, espressi con un'ironia degna dell'irresistibile segreteria telefonica che vi accoglie se componete il suo numero di casa: «Un altro duro colpo per il comunismo internazionale, o' compagno Daniele Sepe s'è accattato o' cellulare». A riprendere i brani dei sette album fin qui pubblicati e ad improvvisare con lui sul palco del Folk Club sono attesi gli inseparabili Auli Kokko, sanguigna vocalist svedese, ed il chitarrista Massimo Ferrante. Completano la formazione le tastiere di Piero De Asmundis, la batteria di Enrico Del Gaudio, il basso di Aldo Vigorito ed il trombone di Enrico Schiano. Il programma di ottobre è completato dai concerti de La Moresca (il 23), della Robert Ealey Blues Band (29), e degli Aires Tango (sabato 30). Informazioni e prenotazioni al numero 011/537.636 ed al sito www.folkclub.it. [p. f.] Daniele Sepe, in concerto al Folk Club e, sotto, Robin II ìlliamson ■ a Tacabanda

Luoghi citati: Bruxelles, Chicago, Napoli, Nashville