La musica pop è il videoclip Dunque non cancellate Mtv di Gabriele Ferraris

La musica pop è il videoclip Dunque non cancellate Mtv rock e dintorni La musica pop è il videoclip Dunque non cancellate Mtv he, pure difetti, di parlare iovane ortificato, prezzato IN materia di frequenze televisive, ignoriamo tutto: leggi, regolamenti, norme e convenienze. Dunque, per il costume italiano, possiamo a pieno titolo occuparci della triste vicenda di Mtv, la televisione musicale che rischia di scomparire dall'etere italiano per una faccenda di assegnazioni di frequenze che, francamente, non abbiamo neppur voglia di approfondire. Non siamo entusiasti estimatori della «musica da vedere». Non amiamo neppure la «filosofia» di Mtv: la velocità fine a se stessa, l'apparire anziché l'essere, la futilità elevata a stile di vita. Men che meno ci piacciono i veejays che «fanno» Mtv: siamo inclini a considerarli, nella stragrande maggioranza, braccia sottratte a più utili lavori manuali. Tutto questo per dire che non siamo acritici difensori della tivù musicale più vista del pianeta. Anzi. Consideriamo però il videoclip una forma d'arte a sé, e in quanto tale degna di rispetto; e se 1 attuale produzione discografica è miserevole, altrettanto non può dirsi di quella visiva. In altre parole: le canzoni fanno schifo, ma i video sono sempre più belli Riteniamo che si sia arrivati a queste bassure perché a un certo punto i discografici hanno scoperto che non importa se la canzone fa schifo, quando il video è bello; ma non siamo sicuri che, senza l'avvento del video, la scena pop si sarebbe mantenuta a livelli di decenza. Il mercato avrebbe comunque saputo innichihrne la creatività. Il nocciolo della questione è però un altro: piaccia o no, oggi la musica pop è il videoclip; e aunque, cancellare dall'etere Mtv, che dei videoclip è la massima vetrina, significa dimezzare un prodotto (o una forma d'arte, fate voi). Ma Mtv è pure un medium che parla a un pubblico - quello giovanile • altrimenti mortificato, sfruttato, disprezzato: o qualcuno avrà il coraggio leonino di venirci a raccontare che i programmi «giovanilisti» sciorinati dai network pubblici e privati sono davvero programmi per i giovani, pensati per ì giovani, capaci di arrivare ai giovani? Per non dire di come la musica viene trattata da Rai e Mediaset: un massacro perpetrato in ossequio all'Auditel con un micidiale cocktail di ignoranza, supponenza e pressappochismo. 4Ci è infine capitato di leggere da qualche parte che - mentre Mtv rischia di lasciare l'Italia - è probabile la creazione di un robusto network consacrato alle televendite. Ecco l'unico aspetto logico della vicenda. Questo meritiamo, questo avremo: la tivù delle pentole. g.ferrarisi" tin.it L'unica rete che, pure non priva di difetti, sia in grado di parlare al pubblico giovane altrimenti mortificato, sfruttato, disprezzato Gabriele Ferraris

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