Il Moma celebra il millennio fra luoghi, gente e «cose»
Il Moma celebra il millennio fra luoghi, gente e «cose» NEL MONDO Il Moma celebra il millennio fra luoghi, gente e «cose» La storia dell'arte raccontata attraverso l'intera collezione del museo newyorchese Fiamma Arditi CON la scusa del millennio il Museum of Modem Art ha deciso di raccontare la sua storia, che poi coincide con quella dell'arto moderna e contemporanea. «MoMA 2000», il progetto che andrà avanti per 17 mesi, fino al febbraio del 2001, è un riflettore acceso sulla pittura e la scultura in particolare, ma anche sull'architettura, il cinema, la fotografia, arti parallele, che nel nostro secolo spesso si intersecano con le altre. «Modem Starts», il primo ciclo, appena cominciato, si suddivide in tre sezioni principali: People, Places, Things, vale a dire gente, posti, cose. Durerà fino al 14 marzo e racconta il viaggio dell'arte dal 1880 al 1920. Segue a mota il secondo, che rimarrà aperto fino al settembre 2000 e metterà l'accento sulla varietà delie arti figurative dal 1920 al 1960. Il terzo, che ha come titolo «Open Ends», si inaugura a settembre prossimo e durerà fino a febbraio del 2001. Dopodiché il museo comincerà i lavori per la costruzione della nuova sede, che dureranno fino alla fine del 2004. E' una storia raccontata attraverso l'intera collezione del Museo, di cui normalmente ne è esposto solo un 5 per cento. Ne sono responsabili i 65 curatori, che si sono raccolti in tre equipes per trovare un modo nuovo di dire cose già dette. A giudicare dal risultato, almeno per quanto riguarda questa prima parte, ci sono riusciti. Tele o sculture di Cezanne, Rousseau, Schiele, Braque, Matisse, Picasso, Malevich, Leger, Marinetti, de Chirico ma anche di tutti i loro contemporanei sono esposte per temi e non in maniera cronologica. John Elderfìeld e Peter Reed, che hanno guidato il primo gruppo di lavoro, hanno fatto di tutto per lasciare lo spettatore libero di fare le proprie scelte. E questo, in fondo, sarà lo spirito dell'intero progetto. Niente lezioncina didascalica, dunque, ma il puro piacere dell'occhio e delle sensazioni. Chi va a vedere questa mostra ha due possibilità. O camminare per le sale, cosi come potrebbe camminare per Central Park, avendo sotto gli occhi non gli alberi in pieno «indian summer», ma tele di maestri soprattutto europei per questa prima fase, oppure fare con la propria testa collegamenti, paragoni, osservazioni, gettando ponti e mettendo in comunicazione un movimento con l'altro, un artista con l'altro. Insomma, i curatori ci sono e non si vedono. Ouesta è la nuova tendenza nell'allestimento delle mostre newyorchesi, che chiedono allo spettatore di partecipare. Perché in fondo i pittori non esisterebbero se non ci fossero quelli che comprano o guardano le loro opere «Jeanette (IV)», un bronzo di Henri Matisse del 1916 Moina 2000 Modem Start s New York Museum of Modem Arts Orano: dalle 10.30 alle 18 Chiusoli mercoledì Fino al 14 marzo 2000
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