Lanciare un'Opas Su Ina è una questione da porci

Lanciare un'Opas Su Ina è una questione da porci POSTA IN GIOCO Stefano Bartezzaghi Lanciare un'Opas Su Ina è una questione da porci Cera una volta «Anima mia», anzi ce n'erano tre. La prima volta era un vocativo, un modo romantico e oggi abbastanza impensabile - di rivolgersi alla persona amata. La seconda era una canzone in falsetto dei «Cugini di Campagna»; «Anima mia/torna a casa tua:/ti aspetterò dovessi odiare queste mura». La terza «Anima mia» è stata una trasmissione televisiva sui miti di una generazione, la covata di quelli che sono stati adolescenti negli Anni Settanta. Erano i baby-boomers, diventarono i ragazzi della «Tv dei ragazzi», furono i primi a vivere con disinvoltura in un mondo colorato dai nomi dei prodotti Fra questi prodotti, il formaggino Mio iX'stò impresso a lungo, specialmente perché veniva vendine assieme a «certe ininiaginetto che se le inclinavi appena un po' ti mostravano un scena diversa. Insomma, un possibile sequol di quella trasmissione potrebbe chiamarsi «Animo Mio», e raccontarci come il consumismo è entrato nella nostra vita. No sapremo presto di più, poiché sull'argomento fcta per uscire un libro di Francesco Dragósei («Letteratura e merci», Feltrinelli). Ma cosa Si possa fare con i nomi dei prodotti ce lo ingegna anche la vita vissuta. Per esempio, la vita vissuto dei jiconiugi Sophie e Alain Benaud, di Nintep (IrantiaT. Allietati all'inizio dell'anno dalr.^rrivo di una bambina, la loro terza figlia dopo ( Ihristopher e Priscilla, la loro scelta onomastica ha destato le attive perplessità del locale procuratore dejla Repubblica: infatti, non contenti di avere un cognome perfettamente omofono al nome della caHp automobilistica, hanno chiamato Mégane la neonata. (J voi che mi leggete, e vi chiamate di cognome Ferrari, chiamereste una figlia Testarossa? E voi, signori Ferrerò, la chiamereste Nutella? E voi Fabbri, che1 ne direste di una terzogenito Amarena? Sento risposte negative dalla platea, ma non mi sembrano completamente unanimi. Ho conosciuto di<persona un Ettore Fieramosca, ci soni) in giro vari Giacomo Leopardi, oggi i nomi che attirano sono quelli delle automobili, come la Mégiinu Renault. '11 severo magistrato ha ingiunto ai genitori di cambiare nome alla bimba, ma so se per violazione della legge del copyright, crudeltà mentale o pubblicità occulto. Più sopra ho messo fra virgolette una frase: da «corte immaginetto» a «scena diversa». La desumo da una lettera di Claudia Vallino (Venaria To). Questa lettrice, dilettante crittografa, paragona quello immaginette a certe sequenze che l'affascinano. Per esempio la locuzione: «Proporzioni perfette» che, se la «incliniamo», produce la locuzione «pro/porzioni per/fette». Altri casi: «mio Dio = mi odio» e tutte quello che in enigmistica si chiamano «frasi doppio», a partire dalla famosa «signora che soffre», che può diventare una «signora che s'offre» o qualcuno di cui «s'ignora che s'offre» (o «soffre»). Questo signora è vezzosa, e, pensando forse di rivolgersi a Sandokan, dice: «chiamate me Perla bella»: ma Sandokan è ansioso per la splendida abitante di Labuan, e capisce un'altra cosa: «chi ama tome per la bella». Altri esempi, sempre tratti dal Tolosani & Rastrelli di cui abbiamo parlato anche sabato scorso: «dirò se tornerò»; e in quel caso: «di rose t'ornerò» (c'era anche una canzone, proprio roba da «Anima Mia», che diceva: «Tornerai, tornerò», e si potrebbe interpretare come inno dei visagisti: «t'ornerai, t'ornerò»). Nel Bendazzi si trovano altre meraviglie; «viso da maschietto» = «vi so dama schietta»; o: «letto doppio = l'etto doppio»; o la «pettegola» che è «pett'e gola», o, con evidente polemica antiburocratica: «settore impiegatizio» = «sett'ore impiega Tizio». A me sembra fantastica, ma l'ortodossia enigmistica censurerebbe la comune etimologia di «impiega/impiegatizio». E ora, come promesso, la vita vissuto. Un mattino, nel dormiveglia, la radio elencava notizie, fra cui la convocazione di un certo consiglio d'amministrazione, per valutare «l'OPAS Generali su INA»... Su INA? Come avrebbe detto Achille Campanile, abbiamo una questione da porci... Scrivete a La Posta in gioco ■ La Stampa TTL via Marenco 32, 10126 Torino

Persone citate: Achille Campanile, Alain Benaud, Bendazzi, Ettore Fieramosca, Fabbri, Feltrinelli, Giacomo Leopardi, Stefano Bartezzaghi

Luoghi citati: Posta, Torino