Connelly resuscita Hieronymus Bosch per trovare l'assassino dell'avvocato nero di Piero Soria

Connelly resuscita Hieronymus Bosch per trovare l'assassino dell'avvocato nero Connelly resuscita Hieronymus Bosch per trovare l'assassino dell'avvocato nero RECENSIONE Piero Soria In «Debito di sangue» e ne «Il Poeta» aveva fatto a meno del suo investigatore preferito MICHAEL Connelly ha sempre avuto un debole per il duro Hyeronimus (Harry) Bosch, il suo investigatore preferito, allucinato reduce dal Vietnam, ex «topo» bonificatore di gallerie dei «Charlie» vietnamiti, micidiali cunicoli abbandonati, pieni di trappole e di morte inattesa. Un eroe perennemente in biheo tra realtà e ossessione, la «sporca guerra» ancora a popolare le notti di incubi e i giorni di rabbia (due episodi che lo vedono protagonista sono stati pubblicati negli ultimi anni da Hobby & Work). Poi Connelly, forse travolto dalla marea delle sue stesse nevrosi, l'ha abbandonato per qualche tempo, perché un poli- RECENPiSo IONE o a ziotto continuamente sull'orlo della follia era un personaggio troppo difficile da maneggiare per conservarlo entro limiti quanto meno decenti di legalità. L'ha dunque sostituito con gli eroi meno caratterizzati seppur in qualche modo fratelli di latte - del «Debito di sangue» (l'agente Fbi che indaga sull'omicida che ha ucciso chi gli ha donato il cuore) e de «Il Poeta» (altro agente Fbi in caccia di un serial killer pedofilo, adoratore della Rete). Ora, decantata l'antica furia, Connelly ci ripresenta un Bosch meno schizzoide, che nessuno tranne un vecchio compagno della Rapine-Omicidi di Los Angeles - chiama ancora Hyeroniinus Non che gli abbia cambiato pelle del tutto: è, e rimane, un cane sciolto, arrabbiato e furente contro i miasmi della politica che ammorbano la palude gallo¬ nata dei pezzi grossi della polizia. Ma - ormai vedovo e più maturo - ha usato l'intensità del suo dolore per venire a patti con la saggezza. Gran cosa, perché l'affair di cui deve occuparsi ne abbisogna di molta. La vittima e infatti Howard Elias, potentissimo avvocato di colore, voce del ghetto, che si è creato fama e ricchezza letteralmente dissanguando il Lapd (Los Angele police department) con una miriade di cause vinte, tutte fondate sulla brutalità ed il razzismo dei suoi poliziotti. Qualcuno l'ha ucciso a colpi di pistola su un vagone della funicolare che unisce downtown a Bunker Hill. E chi, se non una divisa blu bruciata dalle sue arringhe passate o future avrebbe avvito un movente migliore per toglierselo di torno, con il silente plauso degli alti papaveri? Bella rosa spinosa per il Capo di fresca nomina e per il suo viscido Vice, entrambi consci della polveriera di odio che può esplodere nella comunità nera e spazzare la città in modo ben più definitivo di quanto successo dopo lo sconvolgente video di Rodney King che ha insegnato tra le fiamme e la devastazione, alla California, a misurare il nuovo tempo della legge in a.R. e d.R., la «R» sta proprio per Rodney. La loro scelta su Lupo Solitario Bosch è quindi obbligata, lui essendo forse l'unico poliziotto di Los Angeles - dalle lande dell'ostracismo in cui è un po' è stato costretto ed un po' si rintanato volontariamente - a non aver mai dovuto subire le terribili ire di Elias. Questa la lunga premessa: il resto è grande giallo, travolgente, intenso, mai scontato. Ed anche il nuovo Hyeronimus ha superato i limiti della serialità in cui era inconsciamente costretto nelle lunghe novelle precedenti per assumere infine la vera grandezza dell'Eroe. Michael Connelly II Ragno traduzione di Gianni Montanari, Piemme. pp.413, L. 34.000 GIALLO

Persone citate: Bunker Hill, Connelly, Hieronymus Bosch, Howard Elias, Lupo Solitario Bosch, Michael Connelly Ii, Rodney King

Luoghi citati: California, Los Angeles, Vietnam