Bari: grazie Dio che mi hai dato Trap

Bari: grazie Dio che mi hai dato Trap Per Fiorentina e Lazio, impegnate oggi negli anticipi contro Parma e Udinese, è già vietato perdere Bari: grazie Dio che mi hai dato Trap 77 bomber e Cecchi Goti tifano per il tecnico Brunella Ciullini FIRENZE Qualcuno sussurra: so la Fiorentina stasera perde anche col l'arma dopo essere capitombolata in casa quattordici giorni fa con la Roma, mandano via il Trap oppure è lui che lascia. Sara, ma a sentirlo parlare in questa vigilia e a sentir le parole pronunciale in queste ore da i lecchi Cori e dal capitano Bati stuta, quei sussurri appaiono semplici soffietti per accendere ancor di più una partita che s'annuncia emozionante considerati i fuoriclasse in campo e i tanti ex presenti Isn tutti Malesani e Serena da una parte, Chiesa e Balbo dall'altra). Uopo il comunicato diramaio all'indomani del ko con la Roma per rimarcare l'intoccabilità di Trapattoni, ieri Cecchi Gori, intervistato su Stream, lo ha ribadito. Prima ha lanciato i suoi consueti messaggi: «La figura del presidente tifoso e importanti- perche garantisce tutti i veri tifosi, purtroppo il tifo è stato strumentalizzato perché il mondo del calcio da sempre è in mano a poche persone, sempre le stesse malgrado tanti scandali. Invece il Palazzo dovrebbe essere trasparente e non una cosca». Poi il patron viola ha fatto capire di volersi tenere ben stretto il Trap: «Siamo fieri di averlo, per la serenità ricorda mio padre». E Batistuta ai giornalisti argentini ha confidato in questi giorni: «Ringrazio Dio di aver conosciuto un uomo come lui. Il Trap è un libro aperto, un uomo trasparente con cui riesce facile parlare di tutto». Insomma, società e squadra, attraverso i loro più importanti rappresentanti, sono dalla parte di Trapattoni. Il quale, rispetto a qualche settimana fa quando la tempesta di critiche soffiava forte su di lui dopo il tonfo di Barcellona, appare rinvigorito e rasserenalo. Certo, vuol tornare a vincere per mettersi definitivamente alle spalle il periodo buio: «Ma ricordo che in passato ho vinto un campionato in analoghe circostanze» dice invitando cosi la piazza ad avere fiducia e pazienza, ritrovando (se mai l'avesse perso) anche il gusto della battuta: «Qualcuno ha ancora nostalgia di Malesani? I nostalgici ci sono dappertutto, sapeste poi quante nostalgie ho io...». Comunque, al di là delia rivalità col predecessore, a battere il Parma ci tiene assai, cosi ha sottoposto i suoi a duri allenamenti a porte chiuse, prima a Coverciano poi al Franchi, lontano da sguardi e orecchi indiscreti: «Ho potuto farlo perché c'è stata la sosta, ma quando si gioca ogni tre giorni, si viaggia, si dorme poco, io sono della filosofia che meno ci si allena e meglio e. Anche Vialli la pensa cosi» sorride rispondendo a chi lo critica di fare allenamento troppo morbidi e demodé. L'esperienza gli insegna poi che una gara come quella di stasera non va caricata troppo: «1 ragazzi devono scendere in campo tranquilli e giocare senza tensioni. Sul piano dell'impegno non li ho mai criticati perché non mi hanno mai deluso. E loro si sono resi conto che forse gli schemi li conosco anch'io...». Trapattoni non potrà disporre degli infortunati Torricellli e Padalino e dello squalificato Heinrich, ma conta su Rui Costa che stasera farà duecento in viola («La mezz'ala più completa in circolazione»), su Chiesa che si annuncia agguerrito contro la squadra che l'ha ripudiato in estate (rinunciando al tridente il Trap lo preferirà inizialmente a Mijatovic) e soprattutto su Batistuta, anche se ò arrivato solo ieri dopo l'amichevole con la Colombia giocata mercoledì in Argentina e il lungo viaggio: «Con Gabriel decideremo insieme ma non è tipo che rinuncia, credo sia galvanizzato dal cinquantesimo gol segnato in Nazionale e per me merita, come nessun altro, il pallone d'oro: un giocatore va premiato per la carriera, non sulla base di una sola stagione. Tra noi c'è stata fin da subito sintonia, fin da quando lo martellavo due volte al giorno per convincerlo a restare a Firenze». Se il Trap batte Malesani, gli ultimi nostalgici si arrenderanno e Cecchi Gori si convincerà, ancora di più, ad aver fatto due anni fa la scelta più giusta. • " A sinistra Gabriel Batistuta (50 gol in Nazionale), sopra Marcelo Salas

Luoghi citati: Argentina, Barcellona, Bari, Colombia, Coverciano, Firenze, Parma