LA LETTERA di O.d.B. di Oreste Del Buono
LA LETTERA di O.d.B. Vegetariani e patria potestà ♦ I maschi da corsa ♦ Internet e i bambini LA LETTERA di O.d.B. No alla giustizia «fai da te» EGR. Sig. Del Buono, tempo fa le scrissi sulle condizioni del quartiere Murazzi di Torino dove i cittadini erano (e ancora sono?) costretti a vivere in stato d'assedio per colpa dei malavitosi extracomunitari. Una signora residente nella zona rispose risentita, come se avessi voluto fare un'accusa tigli abitanti, invece era più che chiaro che denunciavo ima situazione insostenibile di disagio e paura dei cittadini. A distanza di nemmeno un anno le stesse vicende si ripetono per il quartiere Mirafiori Sud, dove alcuni giovani della zona, esasperati dai continui soprusi degli albanesi e degli extracomunitari, hanno scagliato contro il loro Centro di Raccolta addirittura una molotov. Chiaramente nessuno può essere favorevole ad una soluzione del problema che prevedi! una giustizia «fai da te», che è completamente estranea ad ogni forma di convivenza civile; tuttavia vengono deliberatamente confusi le cause e gli effetti. Il commenti che leggiamo dicono: se gli italiani fossero più accoglienti e solidali, gli ospiti sarebbero meno violenti. Eh, no, le vittime non possono diventare colpevoli e i colpevoli vittime. Tutti sanno, soprattutto i sociologi «sinistrorsi» e gli uomini di Chiesa, che buona parte dei nostri «graditi» ospiti sono autentici avventurieri che per sbarcare il lunario si dedicano a ogni sorta di malaffare. A ciò si aggiunga l'arroganza e la prepotenza nei rapporti con il tessuto sociale che bene o male li ha accolti. Nessuno nega che nel fondo della natura di noi italiani ci sia una larvata (?) forma di razzismo, ma è pure vero che le tante persone perbene immigrate nel nostro paese e rispettose delle regole sono state accettate, anche se senza entusiasmo. Ma quando si tratta di affrontare atti di delinquenza che mettono a repentaglio l'incolumità o la vita delle persone, spesso vecchi, donne e bambini, è lecita la legittima difesa? Gli abitanti di certi quartieri, vista la latitanza delle istituzioni, sono costretti a scegliere: o rischiare l'incolumità e la pelle o difendersi da soli. Lei, sig. Del Buono, cosa farebbe? Io, che pure sono il più pacifico degli uomini, cercherei di impedire che mi accoppassero colpendo per primo. Qualcuno mi dà torto? Noi italiani siamo tenuti al rispetto delle leggi: perché i nostri ospiti «privilegiali» sposso le calpestano impunemente senza che nessuno intervenga? Giuseppe Sortino, Ragusa Tv»*- G' KNTILIì signor Sortino, lei mi compiangerà, ma sono contrario a qualsiasi tipo di violenza. A rischio di rimetterci non ho usato un'arma dal tempo lontanissimo in cui, litigando con un mio coetaneo gli sparai con un fuciletto ad aria compressa. Non lo colpii ma l'atto inconsulto mi spaventò talmente che mi venne* un febbrone. Da militare sono srato fortunato perché sono stato fatto subito prigioniero e inviato in un lager. Così mi sono salvato dal dovere esserecostretto a nuocere a qualcuno. Oreste del Buono Tv»*-
Persone citate: Del Buono, Giuseppe Sortino, Sortino
Luoghi citati: Torino
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