Sabrina Fenili torna a fare la commessa di Simonetta Robiony

Sabrina Fenili torna a fare la commessa A Sorrento la Fenech annuncia il seguito della fortunata fiction Rai, produrrà anche «Madri» Sabrina Fenili torna a fare la commessa EFo sfida Disney con un cartone Simonetta Robiony inviata a SORRENTO Tornano le «Commesse» su Ramno e tornano al gran completo, Sabrina Ferilli inclusa, in una nuova serie che il duo Marotta e Toscano stanno finendo di scrivere. E siccome a curarne la regia sarà sempre Giorgio Capitani, il «Maresciallo Rocca», altro successo di Capitani, con gran dispiacere di Gigi Proietti, verrà girato successivamente, in una data da decidere. La notizia l'ha data Edwige Fenech, ormai solo e soltanto produttrice, presentando il film-tv «Le Madri», in onda la prossima stagione su Raiuno. Scritto, diretto e sceneggiato da Angelo Longoni, è il primo caso di un testo teatrale che viene trasformato dal suo autore in una fiction. Interpretato benissimo da Angela Finocchiaro, Amanda Sandrelli, Marianna Morandi, Eleonora Ivone ed Edi Angelino, il film affronta alcuni aspetti della maternità contemporanea: dall'aborto, per qualunque donna una rinuncia dolorosa, al tumore all'utero che può rendere impossibile ogni futura gravidanza. Ma i progetti tra la produzione della Fenech e Angelo Longoni comprendono anche un prossimo film sulla disoccupazione intitolato «Part-time», nonché una nuova fiction ancora da decidere, mentre, per suo conto, Edwige Fenech ha appena finito il film di Stefano Gigli «Il fratello minore» e sta per cominciare un giallo televisivo di Saliera Rosati per la regia di Lepre. Anche Dario Fo è arrivato qua, agli «Incontri», con un progetto cinematografico, destinato, in un secondo momento, anche ad una rete televisiva. Si tratta del testo teatrale «Johan Padan a la descoverta de le Americhe» che verrà trasformato da Giulio Cingoli e dal suo gruppo di disegnatori in un lungometraggio di animazione in sala per il Natale del 2001, magari proprio contro uno dei prossimi kolossal della Disney. La sfida, comunque, non spaventa Fo: «Da Disney, e dal suo Topolino che ho cominciato a leggere tanti anni fa, ho imparato a non sottovalutare mai l'acume dei bambini, la loro immensa capacità di capire, dal ritmo narrativo i significati di una storia. I primi a ridere son sempre loro. Poi seguono le donne. E alla fine arrivano gli adulti maschi, i più lenti». Prodotto da Maurizio Manni e Luciano Beretta, forte già oggi di uno story-board di Cingoli di mille disegni, rivisto in uscita nei cinema di tutta l'Europa, questo «Johan Padan» dovrebbe riproporre, in chiave di fumetto, la migliore per rendere il marionettismo di Fo il racconto autentico della scoperta dell'universo indio da parte di un marinaio italiano, qualche tempo dopo Cristoforo Colombo. «I film della Disney sono diventati puri eventi spettacolari», ha spiegato Cingoli, «E' il momento, per noi europei, di riproporre un disegno animato che torni alle origini». Salutato l'altra sera da un pubblico in piedi ad applaudirlo, Dario Fo ha colto l'occasione della pre¬ senza, a Sorrento, della serie di Raitre «C'era una volta» sponsorizzata dall'Unicef, per denunciare che non tutte le tragedie dell'umanità sono uguali e se dei bambini africani morti di Aids si può parlare, di quelli che muoiono in Irak per l'embargo dei medicinali o per le radiazioni di uranio delle bombe americane non si può: «io stesso ho scritto un articolo su questo argomento e ancora non l'ho visto pubblicato. Del resto, anche la Rai non ha mai trasmesso un documentario che denuncia il milione e mezzo di morti in Irak nell'indifferenza totale dell'Europa». E delle liste degli «spioni» del Kgb che ne dice? «Ne so poco, ma condivido chi l'ha definita: La grande bufala dell'Anno Santo». Dario Fo che prepara per il Natale del 2001 un cartone animato tratto da «Johan Padan a la descoverta de le Americhe", a destra l'attrice Sabrina Ferilli che ha sciolto le riserve e farà parte del cast della seconda edizione di «Commesse»

Luoghi citati: Cingoli, Europa, Sorrento