LA MALFA E BERLINGUER

LA MALFA E BERLINGUER UNA RISPOSTA A CANFORA LA MALFA E BERLINGUER _____ Giorgio La Malta Caro Direttore, a me sembra che Luciano Canfora tratti un |xV troj>|>o sbrigativamente la questione della posizione di Enrico Berlinguer rispetto all'Urss e al Pcus. hgli cita, tra l'altro, la posizione di mio padre a conferma di una definitiva rottura di Berlinguer ( on il comunismo internazionale. In effetti, la questione è assai pili ( (implicata. Non ( 'e dubbio che mio padre avesse molta stima personale |>cr Berlinguer e che contasse su di lui per accelerare e rendere, se l«issibile, definitiva quella trasformazione del Pei in un partito di i K leni ale che e^li considerava una condizione necessaria |x.-r la sicurezza dell'Italia nel caso in cui la situazione internazionale si fosse aggravata, li bene non dimenticare che negli Anni 70 l'Urss si riarmava e iniziava il dispiegamento di una serie di armi nucleari indirizzate verso l'Europa Occidentale, Berlinguer aveva certamente mostrato un notevole spinto di indipendenza quando aveva affermato ( he la spinta propulsiva della Rivoluzione di Ottobre si era esaurita ed aveva - nel 1976 - dichiarato che il Pei non contestava più la Niito. Ma non è esatto che il giudizio su Berlinguer fosse senza ombre-. Anzi, l'impressione di mio padre fu che nel I97H si fosse determinalo un cambiamento di orientamenti, un arretramento delle indizioni dell'on. Berlinguer. Il punto di volta gli sembrava che fosse avvenuto nella terribile vicenda del rapimento dell'on. Moro. Gli sembrava che quell'episodio (osse stato interpretato da Berlinguer dime un segnale di tale gravità da im|x)rgli una prudenza e addirittura qualche passo indietro. G>si, quando nell'autunno del 1978, l'on. Berlinguer in un discorso - se non ricordo male - tenuto a Genova nell'anniversario della Rivoluzione di Ottobre, diede di quell'evento un giudizio più favorevole che in altre occasioni, mio padre ebbe la conferma di un passo indietro e quella impressione venne confermata poche settimane dopo dall'atteggiamento che il Pei prese sulla questione dell'adesione dell'Italia alloSme. (ionie forsesi ricorda, il Pei si dichiarò risolutamente contrario e alla fine, quando l'on. Andreotti si decise a proporre l'adesione dell'Italia, il Pei in Parlamento votò (ontio. Quel voto in interpretato come una svolta e quella svolta venne da mio padre |xista in relazione con un richiamo provenuto dall'Unione Sovietica nei confronti del Pei al quale l'on. Berlinguer era stato sensibile od era stato costretto ad esserlo. C'entrava in questo la posizione delle forze ( he in seno al Pei si opponevano alla svolta ed in particolare quella dell'on. Armando Cossutta sui cui rapporti con l'Urss abbiamo sentito e letto molte cose anche in questi giorni'' Questo e un problema sul quale non ho dati sufficienti per intervenire, ma a me non sembra che si possa convenire con una ni ostruzione che volesse lare del Pei qualcosa di completamente separato da quello (he fissiamo chiamare il movimento comunista internazionale. Basta pensare al calore con il quale il Pei accolse la svolta di ( ìorbat iov per dire che in realtà la fine di questo rapporto certo sempre più travagliato - si ha soltanto con la caduta del Muro di Berlino e, due anni dopo, con la line dell'Unione Sovietica,