Salvato dal fratellino neonato di E. F.
Salvato dal fratellino neonato Pavia, i medici: non sarebbe sopravvissuto a un trapianto di midollo Salvato dal fratellino neonato // sangue placentare usato per curare un male raro PAVIA Un bambino di 10 anni è stato salvato dal sangue placentare del fratellino neonato. Il bambino è malato di discheratosi congenita, una forma di aplasia midollare costituzionale molto rara. L'intervento è stato fatto un mese fa a Pavia (il piccolo arrivava dall'Italia meridionale). Si tratta - spiegano i medici - di un trapianto eccezionale, il terzo realizzalo in tutto il mondo per questo tipo di patologia. Le condizioni del paziente sono buone. La notizia si è appresa dai responsabili del reparto di oncoematologia della clinica pediatrica del San Matteo. Il trapianto è stato possibile dopo la nascita del fratellino del piccolo paziente, avvenuta qualche mese fa. Durante il parto è stato raccolto il sangue cordonale necessario. In casi del genere, il tradizionale trapianto di midollo osseo - hanno precisato al San Matteo - si rivela inutile, perché il malato non riesce a sopportare la terapia antirigetto. «Il trapianto di cellule cordonali - ha spiegato il dottor Franco Locatelli, responsabile del reparto di ónco-ematologia pediatrica - è stato effettuato meno di due mesi fa. Il periodo di osservazione è ancora troppo limitato, tuttavia le prime indicazioni sono confortanti. Il bambino è già stato dimesso e, se non subentreranno complicazioni nei prossimi mesi, gli basterà sottoporsi a controlli periodici nel day hospital». 11 trapianto di sangue placentare ò stato una strada obbligata. «Il bambino - ha detto ancora Locatelli - non avrebbe sopportato i farmaci somministrali dopo il trapianto di midollo osseo: il rischio era quello di provocare una intossicazione gravissima dei vasi sanguigni e dei polmoni». I genitori erano perfettamente a conoscenza della malattia del figlio è sapevano che solo la nascita di un altro bambino e il conseguente prelievo del suo sangue cordonali; avrebbe potuto salvare il loro primogenito, [e. f.]
Persone citate: Franco Locatelli, Locatelli
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