Addio a Chamberlain, il gigante die segnò 100 punnti in un match

Addio a Chamberlain, il gigante die segnò 100 punnti in un match Una crisi cardiaca ha stroncato uno dei più grandi cestisti di sempre Addio a Chamberlain, il gigante die segnò 100 punnti in un match Giorgio Viberti Sono passati quasi 38 anni da quando Wilt Chamberlain, uno dei più grandi cestisti di sempre, realizzò 100 punti in una partita. Fu uno dei tanti exploit, e non soltanto sportivi, di Wilton Norman Chamberlain, trovato morto l'altro giorno, a soli 63 anni, nella sua abitazione di Bel Air, a Los Angeles, pare stroncato da un infarto e dagli effetti di una dieta dimagrante. Già durante la sua fantastica carriera sportiva, «Wilt the Shilt» («Wilt il Trampoliere») aveva accusato problemi cardiaci: nel 1904 il suo ex allenatore nei S. Francisco Warriors parlò di un possibile attacco di cuore dopo un malore del giocatore, che però si affrettò a smentire. Tuttavia molti anni più tardi, nel 1992, Wilt venne ricoverato in ospedale per un'aritmia. Negli annali della Nba, Chamberlain è tuttora secondo nella classifica dei migliori realizzatori di tutti i tempi, con 31.419 punti contro i 38.387 di Kareem Abdul Jabbar, colui che ne raccolse l'eredità. In 14 stagioni fra i professionisti, dal '59 al '73, Wilt the Shilt giocò a San Francisco, Philadelphia e infine nei Los Angeles Lakers, diventando il totem incontrastato della Nba e mantenendo una media-vita di oltre 30 punti a partita. Riuscì quindi a zittire i denigratori che anni prima l'avevano sbeffeggiato quando aveva deciso di lasciare anzitempo gli studi universitari per giocare negli Harlem Globetrotters. Lo additarono come un goffo giraffone - era alto 218 cm per oltre 120 kg di peso - in una squadra di pagliacci, con la quale debuttò a Milano (e i dirigenti dell'allora Simmenthal cercarono di ingaggiarlo per il campionato italiano). Ma chi lo criticava non aveva considerato che Chamberlain, pur vantando una non certo usurpata fama di dongiovanni (diceva di aver avuto 20 mila donne), alla Kansas University si era distinto anche in altri sport, saltando in alto 210 cm, lanciando il peso a quasi 20 metri e correndo i 400 metri in 48"8. E infatti tutta la sua potenza fisica, unita a una tecnica sempre più raffinata, lo portò a dominare le aree fin dal suo debutto nella Nba, tanto da costringere la massima lega professionistica americana a modificare il regolamento per diminuire lo strapotere di Wilt. Fermarlo era quasi impossibile, bisognava fargli male, così molti suoi avversari gli riservarono sui parquet un trattamento da lottatori di catch. Ciononostante Chamberlain fu per 7 campionati consecutivi il cannoniere della Nba, vincendo 11 volte la classifica dei rimbalzisti e conquistando 2 titoli, con i 76ers e con i Lakers. Tuttora ineguagliato è il suo record di punti segnati in un solo match. Era l'8 dicembre 1961 e Chamberlain giocava nei Philadelphia 76ers anche se abitava a New York. I Phila dovevano ospitare proprio la squadra della Grande Mela e Wilt, dopo aver passato la notte con due o tre donne («Non ricordo bene», disse lui stesso), il giorno del match prese il treno da New York ma finì per addormentarsi, svegliandosi solo a Washington. Arrivò alla partita in auto soltanto pochi minuti prima dell'inizio, ma subito cominciò a segnare a ripetizione, toccando la fatidica quota 100 a 46" dalla fine. Prima di concludere, a 38 anni, la sua carriera, Wilt aveva anche tentato con il pugilato e sfidato addirittura Muhammad Ali, match che per sua fortuna non si fece mai. La ricchezza racimolata con il basket gli permise di acquistare 50 appartamenti a Los Angeles, 15 night club, 13 albergni, una catena di lavanderie e numerose tavole calde, oltre ai Big Deepers, squadra californiana di pallavolo che divenne il suo sport preferito nella seconda metà della sua vita. Lasciò un segno anche nel cinema, recitando con Schwarzenegger nel film «Conan il distruttore», dedicandosi inoltre all'editoria e agli affari. Ancora pochi anni fa lanciava pubblici proclami contro la droga, ma aveva forse perduto il carisma di un tempo. Forse Wilt the Shilt ha preferito andarsene anzitempo piuttosto che accettare una vita diventata per lui troppo normale. Chamberlain giocò anche negli Harlem

Luoghi citati: Kansas, Los Angeles, Los Angeles Lakers, Milano, New York, Philadelphia, San Francisco, Washington