Zberg, piccola rivincita di Gianni Romeo
Zberg, piccola rivincita Ciclismo: Bettini miglior italiano, oggi Giro del Piemonte Zberg, piccola rivincita Secondo ai Mondiali, primo a Torino Gianni Romeo TORINO Questa volta Freire Gomez stava coperto nelle retrovie, molto attento a non sporcare la maglia iridata con un'eventuale caduta. Eventualità da non scartare, dato il tempaccio che anche ieri ha festeggiato puntuale la MilanoTorino. Così Markus Zberg non ha avuto grosse difficoltà a domare Bettini, sul rettilineo di corso Casale dov'era stata improvvisata la striscia del traguardo. La pista del Motovelodromo, bagnata, sarebbe diventata una saponetta traditrice per i corridori. Markus Zberg alla fine voleva mangiarsi il manubrio della bici e ci sarebbe anche riuscito, perché ha una bocca sufficientemente capace. Ma alla fine ha pensato che non era il caso di rovinare con un'indigestione il successo più importante della sua carriera e si è accontentato, dopo aver ripensato con un sospiro alla volata dei Mondiali, quando domenica a Verona aveva battuto con una certa facilità il gruppetto dei fuggitivi. Meno Freire Gomez, che attaccando in anticipo aveva lasciato tutti con un palmo di naso. Markus ha 25 anni. E' fratello minore di quel Beat che vinse nel '93 il Giro del Piemonte. E' uno dei tanti svizzeri che respira¬ no aria buona da queste parti in autunno, visto che negli ultimi 12 anni hanno saputo conquistare sei volte la corsa pili vecchia d'Italia. Ed è soprattutto la dimostrazione che ai Mondiali non era davanti per caso. Non solo lui. Sei dei primi nove di Verona hanno scritto anche l'ordine d'arrivo di Torino: dopo Zberg, fra i primi dieci, ecco Ullrich, McRae, Konyshev, Casagrande, Robin. Ma al secondo posto, prima di Ullrich, c'è un certo Paolo Bettini. Il grande escluso dei citi Fusi, l'uomo più in forma della comitiva azzurra, si è sempre detto. Bettini non ha perso l'occasione per dimostrare che aveva ragione lui a lamentarsi, anche se non dobbiamo farlo diventare un lamento troppo grosso porche si è visto che contro Zberg in volata non ci sarebbe stato comunque scampo. Il lamento di Bettini, ieri, semmai riguarda l'asfalto bagnato che l'ha fatto slittare quando nella discesa di Superga aveva provato ad andarsene con Gianotti, un altro svizzero. E c'è pure il lamento di Gianetti al riguardo delle moto della polizia troppo vicine a lui, che due volte l'avrebbero costretto a frenare quando Bettini aveva sbandato. Così la Rabobank di Zberg è tornata sotto. La corsa è tutta qui, si è scaldata alle porte di Torino. Prima, tutti allineati e coperti. Per scaldarsi pigiavano sui pedali e basta, 49 di media le prime due ore. Oggi si replica con il Giro del Piemonte, Il percorso è un pochino più nervoso, potrebbe scapparci la fuga Replicano quasi tutti, meno Casagrande eTafi. E Bettini ci sta pensando, perché il suo chiodo fisso è il Lombardia; non vorrebbe spendere troppo. Chiudiamo con una buona notizia, visto che il ciclismo italiano di questi tempi non nuota nell'oro. Ieri in Germania Michele Bartoli ha subito l'ultimo intervento chirurgico al ginocchio destro, che dovrebbe rimetterlo in sella. Tutto ok. Abbiamo bisogno di lui. Uii k m m\ Kmprogr.ffl^ 2M SM 411 S3J «1.1 10.4 88.6 104.6 115.3 128J 139.3 157.3 163.6 179.5 190.1 198.0
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