Musica pura del melodramma di Lietta Tornabuoni

Musica pura del melodramma PRIME CINEMA Musica pura del melodramma Un doppio tradimento amoroso raccontato con gesti, volti, sguardi Lietta Tornabuoni JUHA» è un film muto con didascalie, in bianco e nero: nell'era del digitale e della massima tecnologia, Aki Kau rismàki torna all'origine del cinema. Guarda indietro, senza regredire ma cercando una verità dimenticata, perdutasi tra manierismi, dialoghi declamatorii, ostentazioni elettroniche, standardizzazione commerciale. Nessun esotismo, niente civetterie, niente compiacimenti: la pura musica del melodramma, l'espressività pura affidata al gesto, allo sguardo, alle facce degli attori. E' un altro tentativo, insieme con i comandamenti di Dogma 95 o con certi estremismi angloamericani, di liberare il cinema dall'estetica piccoloborghese, dalle immagini coatte, dal peso degli artifici o dei trucchi: e di affidarne la modernità all'autenticità. Un tentativo magari disperato, senza futuro,però degno d'essere compiuto. Una bella scommessa impossibile. La storia del romanzo di Juhani Ano da cui deriva il film (moderno Illa atemporale) è molto semplice, In una fattoria di campagna vivono marito e moglie. Lui, un buon gigante zoppo (il titolo del film è il suo nome), ha cresciuto lei, rimasta sola da piccola, poi si sono sposati: lavorano serenamente la terra e vivono dei suoi frutti, sono «felici come bambi ni».Sopravviene un uomo di città su una grande spyder (la marca dell'automobile è Sierck. come il vero cognome di Douglas Sirk), corteggia la moglie, insulta dietro le spalle il marito («Lei è troppo bella per quello storpio»!, vuole portare lei con sé a Helsinki. Stordita, la donna lo seguirà per scoprire che è un ruffiano deciso a venderla: lei rifiuta di prostituirsi, soffre senza ribellarsi, cerca invano di fuggire, fa la serva a tutti, mette al mondo un figlio, viene salvata dal marito che si era rivolto vanamente alla polizia (sulla lavagna, alle spalle del commissario, la scritta «Arrest this Man!» firmata Sani Fuller). Il marito uccide il rivale a colpi d'ascia, ne viene ucciso a colpi di pistola, va a morire in una discarica. Doppio tradimento amoroso (la donna tradisce il marito e viene tradita dall'amante), tradimento cinematograficoàl mutismo del film è tradito dalla musica eloquente, onnipresente e anche invadente di Anssi Tikanmaki che accompagna o annuncia ogni gesto e attimo, tacendo soltanto quando nel bordello una canta in francese la canzone «Le temps des cerises». Ogni immagine è di grande bellezza, tanto perfettamente costruita e illuminata da apparire semplice, e capita un fenomeno singolare: se all'inizio il mutismo e il bianconero di «Juha» paiono anomalie da seguire con curiosità e anche con divertimento come si guarderebbe un vecchio fotoromanzo, presto si è presi dal lascino della storia e delle immagini che, senza bisogno di parole, lasciano che parli la tragedia. JUHA diAki Kaurismaki con Sakan Kuosmanen, Kati Outinen. Andre Wilms, Tatiana Soloviova Drammatico Finlandia. 1998

Persone citate: Andre Wilms, Anssi Tikanmaki, Douglas Sirk, Fuller, Kati Outinen, Kaurismaki, Tatiana Soloviova

Luoghi citati: Finlandia, Helsinki