I bus rischiano grosso «Pochi i finanziamenti» di Renzo Villare
I bus rischiano grosso «Pochi i finanziamenti» L'allarme dei produttori: colpa della finanziaria I bus rischiano grosso «Pochi i finanziamenti» II parco mezzi è il più vecchio e inquinante L'età media del trasporto pubblico è 12 anni Renzo Villare TORINO Lo spettro della crisi pende sull'industria italiana dell'autobus. Fino a tutto il 2004 non arriveranno finanziamenti e questo porterà l'età media dei mezzi per il trasporto pubblico dagli attuali 12 anni, che già sono un'enormità se si calcola che quella europea è di 7, a circa 15 anni nel 2005 «assicurandoci il record del parco più vecchio, inquinante e meno sicuro d'Europa». L'allarme è stato lanciato ieri da Piero Fusaro, presidente dell'Anfia, l'associazione dei costruttori nazionali, e da Saverio Gaboardi, numero uno del Gruppo Autobus, che hanno attribuito il risultato di questa situazione alla Finanziaria in corso di approvazione. Essa infatti ha detto Fusaro - non prevede finanziamenti per il 2000 e questo non consentirà neppure il rispetto del piano decennale di rinnovo precedentemente varato, che già si limitava a 1.500 mezzi all'anno, meno di un terzo di quelli necessari per mettersi al passo con l'anzianità media europea. Considerando le lungaggini burocratiche, i pochi stanziamenti previsti per il 2001 e 2002 (in totale 150 miliardi di lire in conto mutuo, che significano intorno a 1500 in conto capitale, pari a circa 3700 nuovi autobus) arriveranno soltanto nel 2005. Ciò significa che torna a ripetersi la situazione dell'inizio degli Anni 90, quando, per il blocco dei finanziamenti, il settore subì un vero e proprio tracollo, con le aziende passate da 24 a 14 e la mano d'opera, indotto com¬ pierò Fusaro (A nfia) preso, scesa da 24 mila a 12 mila dipendenti, di cui la metà nel Sud. Le ricadute sul mercato e sull'occupazione, considerando la drammatica flessione della domanda nel secondo semestre di quest'anno che potrebbe estendersi al primo semestre 2000 - ha precisato Gaboardi - hanno già provocato difficoltà per ora gestite con la flessibilità, ma che assumeranno carattere strutturale dai primi mesi del prossimo anno se la situazione non dovesse cambiare. Considerando poi che la riforma del trasporto pubblico punta al netto miglioramento della qualità del servizio (e i mezzi nuovi ci sono e di eccellente qualità, basta acquistarli), ci si chiede come ciò potrà avvenire se si continua a far viaggiare le persone su autobus vecchi di 15 anni e oltre, che oggi rappresentano il 40% del nostro parco e saliranno - secondo stime - al 56% nel 2005. Un bus è già considerato vecchio dopo 10 anni e «vecchio» significa emissioni nocive 5 volte superiori ad un mezzo moderno, rumore moltiplicato per 10 e sicurezza al minimo. Per questo l'associazione dei costruttori chiede al governo di contemplare nella Finanziaria 2000 fondi adeguati per consentire una domanda di 4 mila autobus all'anno per 5 anni (20 mila in totale) e di renderli subito spendibili. Soltanto così - ha concluso Gaboardi - sarà possibile riportare l'anzianità media del parco a quella del 1988, 7,7 anni, comunque ancora inferiore a quella europea. pierò Fusaro (Anfia)
Persone citate: Fusaro, Gaboardi, Piero Fusaro, Saverio Gaboardi
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