Telecom, tre garanti per le minorarne di Zeni

Telecom, tre garanti per le minorarne Scelti i consiglieri Livingston, Benessia e Worms. Voto favorevole di Cardinale Telecom, tre garanti per le minorarne Governo diviso, il Tesoro si astiene Armando Zeni MILANO Tre uomini. Due consiglieri di minoranza, Joffrey Livingston d Angolo Benessia, entrambi nel eda di Telecom in rappresentanza dei fondi d'investimento stranieri g italiani E un consigliere della maggioranza, Gerard Worms, nome prestigioso della finanza francese, voluto in consiglio dall'Olivetti di Roberto Colaninno. Saranno loro cosi ha deciso ieri il cosniglio Telecom, a costituire il comitato risi retto promesso da Colaninno per calmare le acque dopo la mezza rivolta del mercato (e soprattutto degli investitori esteri) contro il progetto di riassetto del gruppo che fa perno sul trasferimento mediante scissione della 'l'ini da Telecom a Tecnost. Tutto come previsto. Con una sorpresa di non poco conto e cioè la presenza di Worms, banchiere difficilmente definibile di parte ma pur sempre espressione della maggioranza. E' la conferma che Colaninno vuole andare avanti, come ha sempre detto, tenendo si conto - l'ha promesso in pompa magna delle richieste della minoranza tutta d'accordo a chiedere per prima cosa che i concambi di'1 l'operazione '['(.'leeoni-Tecnost siano stabiliti da un advisor indipendente affiancato da un comitato espresso dalla minoranza proprio per t utelare al massimo diritti ': interessi dei soci minori, ma ribadendo, come aveva fatto a Milano e a Roma incontrando analisti e operatori la scorsa settimana, che anelli; la maggioranza «deve poter l'are la maggioranza, cioè deciderei). Retromarcia si ma non a 301) gradi, E puntualmente la posiziono è slata ribadita ieri prima in consiglio e poi nel comunicato finale nel quale si sintetizza che al comitato ristretto il eda «ha affidato il compito di interagire con l'advisor indipendente Salomon Smith Bamey, in particolare per quanto riguarda uno dei punti cardine del piano di riassetto; J'individuai:ione .del concambio tra titoli Telecom e Tecnost». Ma nel (piale comunicato si precisa anche che il ((rapporto dovrà essere ragionevole, congruo» e soprattutto fissato «con riguardo all'interesse di lutti i soci, di maggioranza e di minoranza». Oliasi a dire che la decisione sui famosi concambi non sarà un regalo. Un altolà insomma alle aspettative di chi aveva immaginato una sorta di riparazione a posteriori dopo la bufera in Borsa e dopo le contestazioni, ultima in ordine di tempo la richiesta di un incontro inviata dai grandi fondi americani e inglesi al ministro Amato porcili: blocchi il riassetto (definito «irragionevole e lesivo degli interessi dei soci di minoranza»), con Colaninno pronto a cospargersi il capo di cenere e a trattare, so non la resa, una tregua col mercato concedendo il concedibile sui concambi, Chissà. Certo è che, se da una parte (i fondi esteri) hanno spedito segnali di possibile guerra, ColaninnoCaterpillar non ha presentato l'altra guancia. Così, mentre la Borsa (ancora ignara) ha registrato un rialzo moderato dei titoli Telecom ( + 0,17%), Tecnost (+0,05%) e Olivetti (+1,78%) ma non di Tim (-0,58%), in consiglio ieri non è stato tutto rose e fiori. Assente Paolo Ferro Luzi che rappresenta la golden share del Tesoro, e passi. Ma il fatto è che l'altro uomo del Tesoro in consiglio, Domenico Siniscalco, si è astenuto come già aveva fatto tre settimane fa, insieme agli altri quattro della minoranza, nel consiglio che ha varato il riassetto. Mentre, particolare a dir poco curioso, Salvatore Donato, rappresentante del ministro delle Comunicazioni, ha votato a favore del comitato ristretto due più uno, due per la minoranza, uno per la maggioranza. Clamorosamente, il fronte governo si è diviso sul particolare della presenza nella terna del «maggioritario» Worms e più in generale sul tener duro di Colaninno e di una maggioranza che, seppur contestata duramente, ha i numeri e non vuole, ribadisce con la scelta di ieri, essere del tutto passiva in una partita sui concambi che potrebbe costarle carissimo sia in quattrini che in percentuale di controllo. Roberto Colaninno

Luoghi citati: Cardinale, Milano, Roma