Reddito fisso, per il 5% serve tanta pazienza

Reddito fisso, per il 5% serve tanta pazienza tuttosoldi Reddito fisso, per il 5% serve tanta pazienza Glauco Maggi TI IRADUCENDO in percentuale l'obiettivo della lettrice, si scopre che la pretesa non è assurda. Una rendita di 600 mila lire mensili, che su base annua diventano 7,2 milioni, significa possedere titoli che danno più del 4% netto (considerate cioè la ritenuta fiscale del 12,5% e le spese bancarie). Si tratta di un tasso-miraggio per chi sta sottoscrivendo i Bot (i semestrali offrono poco più del 2,1% netto) o i Cct (i settennali danno una cedola, ancorata al rendimento dei Bot, pari a circa il 2,5% netto), ma alla portata di chi si rivolge ai Hip accettando un allungamento della scadenza dei titoli pur rimanendo nella categoria delle obbligazioni a rendimento prefissato. Scorrendo le pagine finanziarie dei quotidiani alla voce Btp, oppure rivolgendosi agli sportelli delle banche, si può notare che, a partire dalla emissione in scadenza nel novembre del 200tì in avanti, il rendimento effettivo netto non scende mai sotto quo ta 4,40%, il che garantisce (curisi • derate pure le spese) il raggiungimento dell'obiettivo; Più è lontana l'estinzione del Btp, più il rendimento tende a crescere: e pari al 4,54% se il Buono spira nel febbraio 2007, al 4,77% se scade nel maggio del 2008, al 4,85% nel casoidi Btp a rimborso nel novembre 2009. Se si passa ai trentennali, si sfonda anche la soglia del 5% di rendimento effettivo netto: il 5,25% per il Btp che verrà rimborsato nel 2023 e il 5,41% per quello con vita fino al novembre del 2027%. Sono rendimenti che vorrebbero dire, per la nostra pensionata, un'entrata variabile dai 7,5 milioni circa all'anno (il 4,40% di 180 milioni) ai 9 milioni all'anno lil 5% di 180 milioni), equivalente a un nominale fluttuante dalle 630 mila alle 750 mila lire al mese: anzi, qualcosina di più. trattandosi di cedole incassate semestralmente e quindi in grado di generare interessi bancari prima di essere spese mensilmente. L'operazione di allungamento della scadenza soddisfa dunque la richiesta della signora G.S., a cui vanno però chiarite la natura e le implicazioni dell'investimento. Il vincolo a un Btp a lungo termine è molto forte e si consiglia solo a chi ha effettivamente deciso di chiederò al proprio capitale di fruttare una certa rendita, e di quella 6 disposto ad accontentarsi in futuro. Se è vero infatti che non esiste il rischio legato all'emittente (lo Stato italiano) o alla valuta (l'euro, oltre che ragionevolmente solido, sarà anche la divisa di spesa della lettrice), è senz'altro presente il rischio connesso con le possibili future variazioni dei tassi d'interesse; e molto pericolosa per la quotazione di Borsu dei Btp a lunga scadenza potrà manifestarsi un'eventuale risalita dei tassi della lira (e domani dell'euro). Significa che una risalita dei tassi e dell'inflazione si 'mangerà' parte del valore reale della cedola e il prezzo del Btp sul mercato potrà scendere. Se la lettrice lo vendesse, potrebbe così sacrificare in termini di riduzione della quota capitale quello che ha guadagnato fino a quel punto in termini di cedola. Solo portando a termine il prestito, insomma, si realizza l'obiettivo finanziario dell'intera operazione come si configura al momento della sottoscrizione rno^j Ho 72 anni, vivo in un appartamento di mìa proprietà ed ho una piccola pensione di 890 mila lire mensili. Posseggo inoltre 180 milion: in titoli di Stato. Bot e Cct. che non mi offrono più un rendimento sufficiente a integrare la mia modesta pensione. Vonei quindi investire in qualche titolo sicuro e semplice in grado di garantirmi una rendita di almeno 600 mila lire al mese. Avrebbe un consiglio per soddisfare questa mia esigenza? G.S. Biella

Persone citate: Glauco Maggi