Una legge per fare il papà

Una legge per fare il papà Passa alla Camera la proposta presentata dalla Turco: congedi e agevolazioni per le famiglie con bambini Una legge per fare il papà Permessi dal lavoro come per le donne ROMA Due interventi a favore della famiglia sono stati illustrati ieri dalla ministra per la Solidarietà sociale Livia Turco: il primo è costituito dal «pacchetto-famiglia» della Finanziaria, il secondo è il disegno di legge sui congedi parentali passato alla Camera, che prevede anche permessi per «paternità». Nella Finanziaria ci sono tre provvedimenti volti a sostenere la famiglia. Primo: la riforma dell'assistenza sociale. Si tratta di un disegno di legge che dovrà ridisegnare tutta la rete dei servizi sociali valorizzando e sostenendo (anche economicamente) il ruolo della famiglia. La riforma, quando passerà, avrà in finanziaria un patrimonio aggiuntivo di 1000 miliardi. Secondo: la costituzione di un fondo nazionale per i servizi all'infanzia col quale rinforzare la mappa degli asili nido a cui accede solo il 6% dei potenziali un milione e cinquecentomila bambini. Il finanziamento previsto è di 300 miliardi che potranno diventare 473 con il contributo delle famiglie (che passerebbe dal 15 al 22,5%). Terzo: l'estensione della tutela della maternità attraverso una indennità alle donne che svolgono lavori atipici o precari (e che quindi non hanno la maternità pagata dal datore di lavoro), alle immigrate regolari e a chi ha bambini in adozione o affidamento. A queste donne viene dato un assegno di un milione nel '99 e 1 milione e mezzo nel 2000. Inoltre lo Stato si farà carico della "maternità" alleviandone di due terzi il costo per le aziende. Infine sarà ridotta dal 20 al 10% l'iva sui prodotti per bambini e disabili. Il secondo provvedimento è costituito dai congedi parentali: non più sei mesi di congedo fino ai tre anni del bambino, ma 10 mesi da dividersi tra padre e madre, fino agli 8 anni del figlio. Inoltre le aziende avranno sconti sul costo del lavoro se accetteranno una flessibilità oraria (part time, telelavoro, banca ore) in corrispondenza ad esigenze della famiglia del lavoratore. Soddisfatto il ministro Livia Turco: «Non una politica natalista ma, in un Paese in cui non nascono bambini, vogliamo che tutte le donne e gli uomini che desiderano avere figli siano messi il più possibile in condizioni di aderire a questo loro desiderio». In ba-so a sinistra una coppia gay A lato un papa che da il biberon al figlioletto

Persone citate: Livia Turco

Luoghi citati: Roma