Bocciata la messa al bando dei test nucleari di Andrea Di Robilant
Bocciata la messa al bando dei test nucleari La ratifica del trattato bloccata dalla maggioranza repubblicana con 51 voti contro e 48 a favore Bocciata la messa al bando dei test nucleari II senato Usa infligge un duro colpo alpresidente Clinton Andrea di Robilant corrispondente da WASHINGTON Il sonato ;i maggioranza repubblicana ha bocciato clamorosa mento iori notte il trattato por la mossa al bando doi tost nucleari (51 voti contro, 4fì a favore), infliggondo una durissima sconfitta al Presidente Clinton, ohe di quel trattato si ora fatto fatto paladino. E' la prima volta olio il senato americano boccia un trattato sullo armi nucleari. E la spaccatura lungo lineo di partito repubblicani contro, democratici a favore sombra preannunciare una fase nuova nella politica nucleare americana, segnata da un ritorno dei «falchi». La decisione! del sonato rischia anche di avoro un impatto devastante sul movimento internazionale contro i test, atomici. 11 Comprehen:,ivo test ban troaty (Ctbt) è stato firmato da oltre 150 Paesi, inclusi gli Stati Uniti. I)ove essere ratificato da almeno 44 Paesi por entrare in vigore c finora solo 20 lo hanno fatto, tra cui l'Italia. Ma la ratifica da parte del senato americana veniva considerata indispensabile por la sopravvivènza del trattato. Tanto che i leader di Francia, Gran Bretagna e Germania avevano fatto un appello personali! al senato perché non lo bocciassi!. Il colpo di stato in Pakistan, neo-potenza nucleare cho non ha ancora approvato il Ctbt, ha roso ancora più drammatico lo sfondo sul quale si è giocata questa partita. I,'India ha già dettò che avrebbe atteso di vedere cosa facevano gli Stati Uniti prima di decidere. Né la Russia né la Cina hanno ancora ratificato od è improbabile che si affrettino a farlo senza la ratifica Usa. I sostenitori del Ctbt considerano la mossa al bando doi test nucleari come un passo fondamentale per formare la proliferazione delle armi atomiche. «Senza test un Paese non e in grado di dotarsi di un arsenale nucleare», ha insistito fino all'ultimo il consigliere per la sicurezza nazionale Sandy Berger. K lo potenzi! chi; sono già nucleari dovrebbero poter assicurare l'affidabilità del loro arsenali! con modelli computerizzati, Ma i nomici del trattato, a cominciare dall'ex segretario di Stato Henry Kissingcr, mettono in dubbio l'efficacia di questi modelli. E insistono che il patto comunque non e verificabile - a volti!, dicono, e difficile distinguere tra esplosioni nucleari sotterranee e fenomeni sismici. E allora perché chiedono legarsi li! mani ratificando un trattalo chi! rischia di minare la sicurezza del Patise? Consapevole del fatto ohe al senato il trattato non avevo la maggioranza dei dui! terzi necessaria por la ratifica, il Presidente Clinton, dopo avorio firmato nel ]<)<)(>, si era accontentato di lasciarlo «dormire» alla commissiono Esteri in attesa di tempi migliori. Ma duo settimano fa il sonatore Trcnt Lott, leader della maggioranza repubblicana, ha improv¬ visamente spolverato il testo e annunciato un voto a sorpresa. La Casa Bianca è corsa ai ripari chiedendo un rinvio doi voto por evitare una sconfitta sicura. «Non basta», ha replicato il senatore Lott: «il Presidente deve chiedercelo in una lettera e deve anche assicurarci per iscritto che il trattato non sarà più ripresentato al senato fino alla fine del suo mandato». Per la Casa Bianca la richiesta di Lott era eccessiva - di fatto significava rinunciare ad uno dei cardini della politica estera di Clinton. E comu.ique ingiuriosa nei confronti dei poteri presidenziali. Così il Presidente ha acconsentito a scrivere la lettera con la richiesta di rinvio, ma senza alcun impegno per il Duemila. «Niente da fare», hanno risposto i repubblicani, i quali temevano che Clinton volesse tirar fuori l'argomento durante la campagna elettorale dell'anno prossimo, forte del fatto che la stragrande maggioranza degli americani (80 per cento) è favorevole al trattato. A quel punto i senatori democratici, pur di evitare il voto, si sono impegnati «a non resuscitare l'argomento l'anno prossimo a meno di circostanze straordinarie». Ancora una volta i repubblicani hanno puntato i piedi: niente condizioni, neanche «straordinarie». E a quel punto i democratici hanno alzato le braccia. «Non ho altre concessioni da fare concessioni», ha detto il senatore Tom Daschle, leader dei democratici, a tarda sera. «A questo punto andiamo al voto e vada come vada». Un test atomico nell'atollo di Bikini: la decisione del senato Usa rischia di avere un impatto devastante sul movimento internazionale per la loro messa al bando
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