«Così, nell'86, Cossutta ricattava il Pcus»

«Così, nell'86, Cossutta ricattava il Pcus» «Così, nell'86, Cossutta ricattava il Pcus» IlPolitburo: megliofinanziarlo per evitare scandali te verso l'Italia, e tutto il flusso economico a favore del Pei veniva «minuziosamente seguito e monitorato dai diplomatici e dai servizi segreti americani». Poi, con gli Anni 50, si passò alle tangenti, con «una specie di "tassa" che gli imprenditori italiani coinvolti nell'attività commerciale con l'Urss dovevano pagare alla cassa del partito». Contemporaneamente cominciarono i finanziamenti in dollari del Pcus ai «partiti fratelli», attraverso un apposito «Fondo per gli aiuti alle organizzazioni operaie di sinistra». Dalla fine degli Anni Cinquanta il Pei diventò il primo partito al mondo per aiuti economici ricevuti dall'Urss; nel 1958 ottenne 3.750.000 dollari, oltre la metà del totale erogato dal Fondo; quefl'anno si interruppero i finanziamenti al Psi, a causa della nuova politica di Pietro Nenni, mentre i dollari continuarono ad arrivare alle correnti e agli uomini della sinistra del partito. Stando al reso¬ conto stilato a Mosca, nel 1965 (quando già alcuni partiti dell'Europa dell'Est si lamentavano di dover contribuire a questo «obolo» per l'estero, avendo problemi all'interno dei rispettivi Paesi) al Pei andarono 5.600.000 dollari, un milione fu versato al neonato Psiup, 100.000 dollari a qualche componente del Psi e 70.000 «al socialista italiano Lelio Basso». Dopo le critiche del '68 all'invasione di Praga ci fu una riduzione degli aiuti, ma poi il flusso riprese a crescere, anche se «per l'anno 1970 il capo del Kgb, Alexander Shelepin, propose di "ridurre ulteriormente la somma degli aiuti al Pei, già ridotta a metà, fino a 3 milioni di dollari". La proposta non fu approvata». Nel 1972 Luigi Longo chiese a Breznev - con due telegrammi cifrati del 6 e del 28 marzo - un'aggiunta ai finanziamenti già stanziati per affrontare la campagna elettorale. Breznev rispose che comprendeva bene «tutta la coni- plessità del momento», e che oltre a 5,7 milioni di dollari già stanziati ne concedeva altri 500.000: «Al mom^Dò"-"s5Rsse a Longo - purtroppo, non disponiiimo di altri me^hm^ nel '76cFEnrico Berlinguer che chiede e ottiene aiuti supplementari per affrontare le campagne per il divorzio e per le elezioni politiche, nello stesso periodo in cui lui già lavora allo «strappo» con Mosca e in Urss il Kgb sta preparando il piano per screditarlo e comprometterlo, svelato óra dal «dossier Mitrokhin». Negli Anni Ottanta i dollari che partono da Mosca arrivano ad Armando Cossutta, alla sua corrente e alle operazioni che il leader (ilosovietico mette in piedi in Italia, come l'acquisto di «Paese Sera». Il 17 gennàio '83, parlando degli aiuti chiesti dallo stesso Cossutta tramite due telegrammi cifrati del Kgb partiti da Roma, l'allora responsabile del Dipartimento esteri del Pcus Boris Pononiariov scrive al Comitato centrale: «Il passaggio di questo noto quotidiano italiano nelle mani dflcom pagno A.TISssutta e' .«lei suoi amici consentila a questo organpjdisìajnpa una CQft$^a.jn,:, teroretaziornrdella polirteli interna ed estera dell'Urss, e la propaganda delle conquiste del socialismo reale e del movimento operaio comuni¬ sta intemazionale...». Ponomariov propone ili fornire «tale aiuto» attraverso «una normale i ransazione commerciale in valuta convertibile di 600.000 tonnellate di petrolio e di 150.000 tonnellate di gasolio, ma a condizioni di favore...». Dalla transazioni' si sarebbero ricavati «circa 4 milioni di dollari». Qualche anno dopo, nell'86, il responsabile per la politica estera del Politburo Aliatoli j Dobrinin scriverà a tiorbaciov che converrà concedere altri aiuti a Cossutta per evitare azioni giudiziarie contro «Paese Sera» che avrebbero portato alla scoperta dei finanziamenti sovietici, scatenando «un grande scandalo politico». E il professor Zaslavsky annota: i documenti dimostrano non solo gli aiuti sovietici «per influenzare determinate forze politiche italiane, jna anche il potere di ricatto che in ffflcuni momenti storici i beneficiari del finanziamento usavano per fare pressioni sulla leadership sovietica ed assicurarsi ulteriori fondi». «I documenti testimoniano il potere che veniva esercitato da alcune correnti politiche del Pei»