Il portiere: ho rischiato la vita
Il portiere: ho rischiato la vita Il portiere: ho rischiato la vita Samp, sconfìtta a tavolino e squalifica del campo Damiano Basso GENOVA Nell'intervallo erano stati prodighi di elogi, i due designatoti Sembrava funzionare tutto. «Anche se aveva sottolineato Paolo Bergamo - c'è bisogno di parecchio tempo per ottimizzare l'intesa. In una circostanza, Rosetti e Paparesta hanno fischiato quasi insieme, ma per due falli diversi. Poi si sono accordati subito». Sono bastati pochi minuti della ripresa per scoprire che la violenza è più forte di qualsiasi esperimento: La Sampdoria perderà la partita a tavolino, Marassi andrà incontro a una lunga squalifica, anche in campionato. Sconsolato, alla fine, Pierluigi Pairetto: «Non c'erano più le condizioni per giocare, i due arbitri in campo hanno saputo cogliere meglio dì chi sta in tribuna la sensazione di disagio di chi è fatto bersaglio di lanci di oggetti dagli spalti. Peccato, è saltato tutto. Episodi simili fanno tristezza. Ma il doppio arbitro non c'entra per nulla con quanto è accaduto». L'allenatore del Bologna, Sergio Buso, è demoralizzato: « Abbiamo perso tutti, la Sampdoria, il Bologna, il calcio. E' una giornata triste che ci deve far riflettere. Pagliuca ha rischiato la vita, ma anche gli arbitri e i giocatori sono stati in pericolò. Gli sono arrivati dei rubinetti da trenta metri e un rubinetto che pesa mezzo chilo scagliato da quella distanza ha un peso enorme. L'obiettivo comunque non era Pagliuca, ma era ammazzare la partita. In ogni caso i tifosi sampdoriani hanno fatto un vero e proprio tentativo di omicidio. Per quanto riguarda la partita, nel primo tempo, l'unico che abbiamo giocato, ho visto anche delle cose belle da parte della mia squadra. E per quanto riguarda i doppi arbitri è un esperimento che va ripetuto. Questa sera certamente non può fare testo». L'allenatore della Samp, Giampiero Ventura: «La tensione che c'è stata non dipendeva da quello che è successo in campo perché non ho visto interventi particolarmente duri, a parte una manata di Wome a Vergassola che però è stata poco chiara. Direi che la tensione che c'era in campo dipendeva da storie passate, ma non posso certamente entrare in merito a questo episodio. La squalifica? In questo momento non saprei cosa dire, perché non so se il nostro campo verrà squalificato, vedremo». Gianluca Pagliuca è stato, suo malgrado, uno dei protagonisti di quanto è successo in campo. La gradinata Sud infatti lo ha bersagliato con arance, bottiglie piene, addirittura con i rubinetti strappati dai servizi dello stadio. Il portiere ha richiamato più volte l'intervento degli arbitri fino alla sospensione: «Diversi rubinetti mi hanno colpito.abbiamo cercato in tutti i modi di giocare questo secondo tempo. Io prima di rientrare in campo avevo parlato con gli arbitri e avevo loro preannunciato che secondo me i tifosi della gradinata Sud mi avrebbero tirato degli oggetti. Però in realtà pensavo che si trattasse di oggetti normali, non di rubinetti o di petardi o addirittura di bottiglie di bibite piene. Sono molto scosso, perché io ho giocato otto anni nella Samp, ho vinto uno scudetto e questa città e questa squadra mi sono rimaste nel cuore. Però questa partita non si poteva continuare». Pagliuca si arrabbia quando gli chiedono come mai non ha chiesto la sostituzione: «Ma stiamo scherzando?! E' l'allenatore che decide, non vedo perché avrei dovuto forzargli la mano. La realtà è che questa sera non si poteva continuare. E poi io non credo di aver fatto niente ai tifosi della Sampdoria. Ho lasciato Genova a malincuore, perché io sarei anche rimasto volentieri. Credo che abbiano preso di mira me, ma che in realtà ce l'avessero col Bologna per quanto accaduto l'anno scorso. Ma il Bologna non ha colpe della retrocessione della Samp». Per lasciare Marassi, Pagliuca e c. sono stati fatti salire sui cellulari della pulizia. Come dei prigionieri. E lo chiamano calcio. L'ingresso in campo dei due arbitri. Rosetti e Paparesta, affiancati da Pagliuca
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