FRANCOFORTE il poké,non è nudo di Mario Baudino

FRANCOFORTE il poké,non è nudo I mostriciattoli tascabili giapponesi sono le star della fiera internazionale dell'editoria che si apre oggi FRANCOFORTE il poké,non è nudo Mario Baudino inviato a FRANCOFORTE PRENDI un autore, meglio se straniero; «producilo» in Patria, senza dimenticare di tradurre J tutto e subito in inglese, usa Internet e vendilo nel mondo. Alla grande fiera dell'editoria mondiale, la ricetta del successo per i Paesi deboli sembra essere proprio questa. L'hanno sperimentata due editori molto diversi tra di loro come Laterza e Adelphi, trovandosi così nella gradevole situazione di venire in Germania non solo per semina/e ma anche per raccogliere. La grande rassegna si apre ufficialmente oggi (ieri è stata giornata di inaugurazioni e frenetico lavoro per montare gli stand) ma lo scambio di diritti è già cominciato. Con i suoi quasi quattrocentomila libri in esposizione, 6800 stand di editori da 113 Paesi, è una città nella città dove si macinano chilometri su chilometri. E soprattutto rappresenta il vero laboratorio dell'editoria globale, con un numero di partecipanti che, fra addetti ai lavori e pubblico (ammesso il sabato e la domenica) tocca le trecentomila persone. L'evento è unico, e nella babele linguistica i ruoli sono spesso assegnati: gli angloamericani vendono e basta, tutti gli altri comprano e vendono. Vale per la forte editoria tedesca, Vale a maggior ragione per quella, più piccola, del nostro Paese. Così è comprensibile l'entusiasmo di Giuseppe Laterza, che è riuscito a realizzare in tempo reale sia l'Intervista sul nuovo secolo dello storico britannico Eric Hobsbawn (a cura di Antonio Polito), sia la sua vendita. Intervistatore, intervistato e traduttore hanno lavorato sempre insieme, per posta e-mail, mentre il materiale finiva con lo stesso mezzo sulle scrivanie di 50 editori in tutto il mondo. Risultato, l'ultimo dei marxisti - e storico celebrato - è stato richiesto in traduzione per tutte le lingue principali, compreso il cinese. Solo i francesi nicchiano. C'è una polemica: loro non lo traducono da sempre, e alcuni li accusano di preclusione ideologica. Ma decideranno in questi giorni, forse il «muro di Parigi» crolla a Francoforte. BEST SELLER. Nessun muro invece per l'ungherese Sandor Marai, di cui Adelphi ha i diritti mondiali dopo averlo riscoperto con Le braci. Ora c'è la fila per La conversazione di Bolzano, il prossimo volume annunciato in Italia, ma anche per altre opere che l'editore milanese non ha ancora in programmazione. Nell'anno in cui il Paese ospite della Fiera è l'Ungheria, con i suoi scrittori guidati da Peter Estherazy, il vero best-seller di quella letteratura transita per l'Italia. Effetti di globalizzazione. Mentre Sperling & Kupfer spera di fare altrettanto con Asia Argento (7 love you Kirk, un libro autobiografico misto di viaggi, racconto e poesia) e Mondadori vince con le Lacrime impure di Mino Monicelli, esordiente a settant'anni, l'International Prize organizzato da Andrew Wylie, l'agente americano celebre per i salatissimi anticipi che riesce a estorcere agli editori. The Shark, lo squalo come viene affettuosamente chiamato nel mondo dei libri, ha lanciato l'idea a sei grandi case di tutto il mondo perché presentino ciascuno un'opera prima, la votino e come premio per la pubblichino in traduzione. Insomma, Wylie è diventato buono. E non solo lui. TORNANO GLI IRANIANI. Qualcosa di analogo è accaduto agli iraniani, che dopo la «fatwa» lanciata dal clero e dal regime di Teheran contro Salman Rushdie erano stati esclusi dalla Buchmesse. Ora, considerato che il loro governo ha ammorbidito le posizioni, tornano dopo dieci anni. Sono cinque editori, due dei quali invitati direttamente dalla Fiera. E a scanso di equivoci, come ci ricorda il direttore Peter Weidhaas, ci sarà anche un forum, sabato, dedicato all'Iran e alla «estetica della resistenza», con scrittori ed editori che fanno parte del dissenso interno. Portarci un fanatico religioso sarebbe stato un problema, anche per il luogo, un'area che si chiama «International Centre» e che quest'anno è destinata a diventare famosa. I POMERIGGI EROTICI. Qui si terra no infatti i «pomeriggi erotici». Comincia (oggi) uno psicoanalista indiano, Sudhir Kakar, che ha scritto con The ascetic of desire la vita di Vatsyayana, il mitico autore del Kamasutra. Potrebbe essere un best seller internazionale (in Italia lo pubblicherà Neri Pozza, col titolo L'ascesi del desiderio). Ma, sarà mica una piccola pruderie?, i pomeriggi erotici finiscono il venerdì, evitando sabato e domenica quando la Fiera è aperta al pubblico. Che potrà consolarsi comunque: con 400 mila alternative. L'INVASIONE DEI «P0KÉM0N». Una va segnalata, perché rappresenta il vero tormentone che sta per cascarci addosso dal Giappone via Stati Uniti. Sono i Poké mon, ovvero mostricciattoli tascabili, hanno un successo enorme in America: 150 personaggi dalle strane fattezze (cavalli alati, talpe-tartarughe, cyborgpipistrelli) che vivono sia come giocattolini sia, soprattutto, all'interno d'un congegno elettronico, una specie di tamagochi dove però il piccolo mostro deve essere istruito elettronicamente dal bambino perché maturi e acquisti tutte le sue facoltà. Uscirà anche un gioco, con tanto di libro d'appoggio, più altre pubblicazioni con storie e favole relative, e cartoni animati alla tv. Alla Buchmesse gli editori sono in gara per la parte a stampa. Chi conquisterà The Officiai Pokémon Handbook di tale Maria S. Barbo? Genitori, tenete a mente questo nome. Sarà un'ossessione. Sono 400 mila i libri esposti in 6800 stand di 113 Paesi Gli angloamericani vendono solo, gli altri più spesso comprano Dopo anni ritornano gli iraniani, compresi quelli del dissenso