Una passione nata tra scambi e sfide
Una passione nata tra scambi e sfide Si compravano le bustine per poche lire e poi cominciava la caccia ai pezzi rari Una passione nata tra scambi e sfide Giorgio Calcagno DOMA Ni ELL'AUTUNNO 1961 moriva tragicamente in Africa il segretario dell'Orni Hammarskiòld, la salma di Stalin veniva buttata fuori dal mausoleo sulla Piazza Rossa, in Italia si seguivano con sconcerto le mosso del presidente Gronchi e con ammirazione le iniziative di papa Giovanni. Ma solo per lo prime pagine dei giornali. Per i ragazzi, gli avvenimenti importanti erano altri. 1 loro personaggi orano José Altafini, capocannoniere del campionato in maglia rossonora, Gianni Rivera, diciottenne alessandrino prossimo a diventare nazionale, OmarSivori, impegnato a difendere il prestigio della Juventus noi suo anno più buio. Erano ragazzi che, por la maggior parto, non potevano vedere le partito allo stadio, perché non avevano i soldi per il biglietto, e non potevano seguirlo alla tv, perché la Rai non le trasmetteva ancora. Ma con poche lire, si comperavano la bustina di Panini, alla ricerca doi loro eroi; e, quando non li trovavano, si impegnavano negli scambi, o scommettevano il loro piccolo patrimonio di giocatori con i compagni, nelle disfido contro il muro del cortile. Tre Suarez contro un Bolchi - carta fra lo più rare - un Sorniani e un Campana che si scontrano con un Brighonti c uno Skoglund, cercando di portarseli a casa tutti due. «lì' stata la prima impresa mobiliare italiana», ha detto ieri uno che di questo coso s'intende abbastanza, il presidente della Confìndustria Giorgio Fossa. E non solo per boutade. E' stata, per milioni di ragazzi, la prima esperienza di mercato. La Panini festeggia i 40 anni, e riporta alla luce un pezzo di storia iUiliana, che comincia assai prima di quel primo album uscito dalla casa di Modena. La passione por le figurine esplose nel nostro Paese a metà degli Anni 30, quando dai microfoni deliziar andavano in onda «I quattro moschettieri» di Nizza e Morbclli, e la Perugina ebbe l'idea di abbinare alla trasmissione un concorso a premi. Vi potevano partecipare quanti avessero raccolto in un album tutti e cento i personaggi del programma, disegnati da Angelo Bioletto e nascosti nelle tavolette di cioccolata. Milioni di famiglie cominciarono la raccolta, poche riuscirono a completarla. Mancava, certo, la figurina più preziosa, il feroce Saladino, che la casa di Perugia aveva messo in circolo con calcolata parsimonia, per scremare meglio i concorrenti. I giornali erano pieni di cronache sulla guerra d'Abissinia, ma gli italiani pensavano solo a quel personaggio introvabile, senza sapere che il disegnatore torinese gli aveva prestato i tratti somatici del Negus. Fra i tanti ragazzi italiani che si riempirono di cioccolata per trovare il guerriero musulmano con la scimi¬ tarra - abbiamo appreso ieri - c'erano i quattro figli di un impiegato all'Accademia di Modena, Giuseppe, Benito, Umberto e Franco Paniiii. Il più giovane dei quattro, oggi sessantottenne, non ci ha detto se siano poi riusciti davvero a trovare il Saladino: ma l'amore per quel gioco li aveva contagiati: al punto da creare, un giorno, quando furono cresciuti, la loro fortuna. Provarono, nel 1959, con i fiori: ma i pacchi con le immagini di orchidee e narcisi, azalee e camelie, tornarono tutti indietro. Quei cuoricini non si commuovevano per il giardinaggio. Provarono con i giocatori di foot-ball, e misero in moto la valan¬ ga. Un successo immediato, progressi vo, inarrestabile. E' difficile trovare oggi, tra gli italiani sopra i 45 anni qualcuno che non abbia provato a fare la collezione. Gli avvenimenti di prima pagina cambiavano, il '68 avrebbe buttato giù tanti idoli, Tan gentopoli avrebbe fatto piazza pulita degli altri. Ma le figurine Panini restavano al loro posto, negli album distribuiti davanti alle scuole, nelle bustine da comprare in cartoleria, con le loro maglie zebrate, nerazzurre o rossoblu, illusioni di campi da gioco lontani e spesso preclusi, sogno di personaggi favolosi, da poter finalmente possedere, toccare con mano, in quel semplice rettangolino di carta. L'enciclopedia annunciata ieri arriva fino al Duemila. Ma quando il secolo volterà pagina, i ragazzi saranno ancora lì, a disputarsi lo stopper rarissimo, il centrocampista, l'ala tornante che manca - innocente Saladino - alla loro collezione.
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