Salta il segretario generale delia Camera
Salta il segretario generale delia Camera Oggi l'annuncio della sostituzione di Mauro Zampini. Ma trovargli un successore non sarà facile Salta il segretario generale delia Camera Si è rotto «il clima di fiducia» con Violante. E scoppia la polemica ROMA Si dimette? Lo «dimettono»? E chi mai lo sostituirà? A Montecitorio e in corso un piccolo terremoto che ha per protagonista Mauro Zampini, segretario generalo della Camera e, in virtù di questo ruolo, uomo-chiave del palazzo (è un po' corife'se in una grande azienda facesse l'amministratore delegato). Accade che, da qualche tempo - c'è chi dice «almeno dall'estate scorsa» - lui e il presidente Luciano Violante non siano più in sintonia; anzi, le cose si sono logorate al punto che questo pomeriggio Violante aprirà la riunione dell'ufficio di presidenza con una breve relazione in cui spiegherà come il «rapporto di fidu¬ cia» con il segretario generale sia ormai venuto meno. La cosa non ha precedenti ed è complicata, anche logisticamente, perché sull'argomento non usis.tpno norme;..,la legge infatti contempla il caso della dimissioni (e in Italia questo è effettivamente accaduto due volte!, ma non quefio'della «de-' stituzione». Risultato, oggi si rischia un duplice intoppo: un pasticcio politico, perché la vicenda è già al centro di un vespaio, e uno tecnico, perché se Mauro Zampini, nonostante la sfiducia, rifiutasse di dimettersi, andrebbero individuate le procedure per sostituirlo. Ieri, per tutta la giornata, voci e indiscrezioni si sono inseguite. Ha cominciato il Foglio di Giuliano Ferrara, parlando di «defenestrazione annunciata» e ipotizzando che il problema sia tutto, per l'appunto, politico: «La spiegazione che alcuni danno.,è.-quella di una eccessiva autonomia ed equidistanza dello stesso Zampini, che Violante vorrebbe sostituire con un funzionario -"più affidabile"». Nel pomeriggio, poi, la «Velina rossa» di Pasquale Laurito, ha riferito di «un dissidio che avrebbe avuto il suo clou nella giornata di domenica scorsa»: nel corso di una riunione, cioè, si sarebbe parlato di «alcuni episodi incresciosi che avrebbero messo in discussione il rapporto fiduciario». Alla Camera, c'è chi nega che questo scontro «finale» sia mai avvenuto e però ammette che, sì, le cose tra i due non filano piti lisce da giugno. Non è finita, perché anche il «Velino» di Lino Jannuzzi ieri ha scritto della questione; e la versione è sempre la stessa: Zampini, «potente e stimato», da tempo non riscuote più il gradimento di Violante e, perciò, «non sarà più il segretario generale, a meno che una parte della maggioranza e della opposizione non decida di puntare i piedi». C'è da dire che qualcuno ha cominciato a farsi sentire. Ecco Marco Pannella: «Defenestrare Zampini? Sarebbe un misfatto di regime senza precedenti». E il socialista Giovanni Crema: «Violante vuole trasformare la Camera in una casenna comunista». Ir. i.l
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