Le Br «bruciarono» la superspia Kgb

Le Br «bruciarono» la superspia Kgb Morucci e Faranda furono arrestati a casa della figlia di Giorgio Conforto, indicato nel dossier come «primo agente» Le Br «bruciarono» la superspia Kgb E i russi la mandarono in pensione ROMA C'è un incredibile gioco del caso, oppure, a voler essere dietrologici, una connessione esplosiva, nel dossier Mitrokhin. Un contatto diretto, ingombrante, persino troppo esplicito, tra il Kgb e le Brigale rosse. E' nella scheda dedicata all'agente Giorgio Contorni «Dario», classe 1 non, giornalista, comunista, arruolato dal Kgb nel lontanissimo 1932, inoltrato prima nel partito nazionale lascisla e poi, negli anni dell'Assi; tra Roma e Berlino, in un ignoto Centro anticomunista del ministero degli Esteri. Arrestato nel 1942 e chiuso in campo di concentramento. Tornò al servizio del Kgb nel dopoguerra e diede informazioni fino al 196B. Ebbene, dieci anni dopo, il settantenne Giorgio Conforto - sempre a leggere le schede del dossier, che vanno evidentemente prese con le molle si trovava nell'appartamento della figlia. Giuliana, quando vi fece irruzione la polizia e vi arrestò Valerio Mollicci e Adriana Faranda. Ma a questo punto bisogna lare un vorticoso salto negli anni di piombo. Effettivamente il 30 maggio 1979, ['allora capo della Mobili; romana, Fernando Masone, faceva irruzioni.' in un appartamento di viale Giulio Cesare 48 I giornali raccontarono che la padrona di casa si chiamava Giuliana Conforto, insegnava fisica all'università di Cosenza, era vicina al movimento di Potere < iperaioe buona amica di Franco Piperno e Lanfranco Paco, ma poi li accuso di averle piazzato in casa questi duo perfetti sconosciuti. Vivevano tutti insieme da almeno ilue mesi, famigliola Conforto e coppia brigatista. I dui! erano appena usciti dalle Br in disaccordo con l'omicidio Moro, ma si erano portati dietro la mitraglietta Sfeorpion che era servita a uccidere lo statista De e che fu ritrovata (assiemi: a un fucile automatico, una decina di pistole e svariali proiettili) su un soppalco di casa Conforto. Raccontano ancora i giornali dell'i pi i( a che in casa c'erano le due figlie piccoli! della signora Giuliana, che i brigatisti - si capì situilo che erano di pasta diversa dagli altri e meditavano di dissociarsi - la difesero in tutti i modi sostenendo che lei non conosce va le loro reali identità, chi! sullo stolido si muoveva un ex marito trasferitosi in Mozambico. La signora Conforto fu arrestata per favoreggiamento, processata e assolta. Scagionata da ogni sospetto. Ci dice la scheda copiata da Mitrokhin che invece il Kgb non si liberò mai dal sospetto. Certo non sul comportamento di Giorgio Conforto, un'ottima spia à dire del dossier. Probabilmente' la miglioro di tutte: arruolò a sua volta almeno una decina di segretarie e dattilografe del ministero, che passarono al Kgb innumerevoli documenti nel corso di trent'anni. Così non ò un caso se nel marzo 1975, «al compimento dei quarantanni di collaborazione con lo spionaggio sovietico, Conforto e sua moglie furono insigniti dell'Ordine della Stella Rossa». Si, anche la consorte, perché non si può ignorare che aveva sposato una sua agente. Ut vicenda di viale Giulio Cesare, però, sempre secondo quanto riportato da Mitrokhin, fu vissuta dal Kgb come una terribile iattura. «Conforto non sapeva del legame di sua figlia con i terroristi e si trovava nell'appartamento quando questa venne arrestata insieme alle altre due terroriste (al femminile, ndr). La Rosidentura del Kgb prese nota e considerando che la circostanza poteva far sì che lo stesso Conforto fosse interrogato dai servizi speciali italiani, lo congelò (isolamento assoluto, ndr). La pensione che gli era stata assegnata gli sarebbe stata corrisposta in occasione di un suo viaggio in un Paese terzo con regime favorevole oppure in Unione Sovietica». E Giuliana? Da un vecchio ritaglio de «La Stampa» del 18 luglio 1979: «E' stata scarcerata ieri. All'uscita del carcere la giovane donna si è immediatamente infilata in una vettura senza rilasciare alcuna dichiarazione. Ad attenderla erano fin dal primo pomeriggio il padre, la madre e le sue duo figlio. Lo duo bambine sono partito ieri sera por il Mozambico dove vivo il padre, ex marito della Conforto. Ieri più volte i genitori della donna avevano telefonato alla Digos per sollecitare la sua scarcerazione in modo da permettere un breve incontro tra le bambine e la madre prima del viaggio». lfr.gr.] Secondo Mitrokhin in 30 anni di attività riuscì ad arruolare una decina di agenti Per i suoi «meriti» venne insignito dell'Ordine della Stella Rossa I brigatisti Valerio Morucci e Adriana Faranda

Luoghi citati: Berlino, Cosenza, Roma, Unione Sovietica