Dipingeva sulla pietra nera il seicentesco Orbetto
Dipingeva sulla pietra nera il seicentesco Orbetto IN ITALIA Dipingeva sulla pietra nera il seicentesco Orbetto A Verona le opere del maestro che colpì Goethe e fu amato dai francesi Marco Rosei GOETHE scendendo lungo il Garda ed esaltatosi al primo incontro con «il paese dove fioriscono i limoni e fiammeggiano gli aranci» scoprì a Verona anche i colori di Alessandro Turchi detto l'Orbetto (orbo in realtà era il padre armaiolo per un incidente sul lavoro, per cui andò mendicando assieme al figlio): «Trovai bellissimi quadri dell'Orbetto e feci l'inattesa conoscenza di questo esimio artista. Di lontano non si ha notizia che dei massimi tra loro», ma quando si conoscono anche gli altri «ecco che il mondo diventa più grande, l'arte più ricca». In realtà, dei tre veronesi Bassetti e Ottino gli altri due approdati nella Roma caravagge¬ sca e carraccesca nel secondo decennio, Turchi, stabilitosi definitivamente fino a diventare Principe dell'Accademia di San Luca nel 1636-38, è assai presto rinomato e richiesto anche fuori d'Italia. Dei suoi fulgenti dipinti su pietra in mostra (la gran specialità dei veronesi, legata alle cave di scisto nero di Salò) la splendida Adorazione dei pastori da Dresda era a metà '600 nella Kunstkammer sassone, il Cristo morto e la Resurrezione di Lazzaro erano già nel 1617 di Scipione Borghese. Poi la fortuna francese: il Diluvio universale del Louvre passò dal banchiere Jabach a Luigi XIV, il Battesimo di Cristo oggi italiano privato fu di Richelieu. Quando la memorabile mostra al Gran Palais del 1988 Le siede de Caravage dans les collectionsfrancaises allestì la ricostruzione ideale della galleria di pittura del segretario di Stato di Luigi XIII, il marchese de La Vrillière, la stupenda accademia cromatica barocca della Morte di Antonio e Cleopatra reggeva perfettamente il paragone con il Poussin, i Guercino, i Pietro da Cortona, il Maratta e il Reni. Alessandro Turchi detto l'Orbetto 1578-1649 Verona, Museo di Castelvecchio Da martedì a domenica 9-19 Fino al 19 dicembre. «Allegoria del Valore» di Alessandro Turchi
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