Il Tesoro porta in Borsa il 23% dell'Enel di Zeni

Il Tesoro porta in Borsa il 23% dell'Enel La madre di tutte le privatizzazioni. Il prezzo oscillerà tra 3,4 e 4,3 euro. Verso richieste record Il Tesoro porta in Borsa il 23% dell'Enel Una operazione da 20 mila miliardi Armando Zeni MILANO La soddisfazione di Mario Draghi, direttore generale del Tesoro, alias il venditore, che si aspetta di incassare tra i 16 mila e i 23 mila miliardi: «L'Enel? sintetizza - è un must, è un'azione che non potrà mancare dai portafogli istituzionali italiani e stranieri». La soddisfazione del ministro Giuliano Amato che in due parole semplici semplici spiega la novità dell'ultima ora e cioè la messa sul mercato del 23 per cento (il 20 più un 3% di «greenshoe») di Enel quando tutti si aspettavano una prima tranche di privatizzazione compresa tra il 15 e il 18% del capitale: «Si prevede una domanda tanto elevata che se non immettiamo sul mercato qualcosa di più di quanto avevamo inizialmente previsto, si rischia di penalizzare i risparmiatori che comprano». E ovviamente la soddisfazione del vertice dell'Enel, il presidente Chicco Testa e l'amministratore delegato Franco Tato che a un certo punto, dopo aver detto e ridetto che in giro per il mondo di occasioni ghiotte come questa dell'Enel non ce ne, non ce l'hanno fatta più a trattenersi. «Devo dirlo - sbotta Tato - tre anni fa, all'inizio della nostra avventura all'Enel, io e Testa pensavamo di aver trovato il lavoro più noioso della nostra vita. Ma poi - sorride - ci siamo accorti di essere seduti sopra una miniera d'oro che abbiamo solo cominciato a sfruttare». Miniera d'oro, colosso che quando sarà quotato (il 2 novembre: in Piazza Affari e a Wall Streetl capitalizzerà in Borsa 101 mila miliardi, più dell'Eni, più dell'ex madre di tutte le privatizzazioni Telecom, quanto Generali e Unicredit insieme, cinque volte più della Fiat, tre volte più del Sanpaolo. «Ci saranno soddisfazioni pertutti: pergli investitori, per i 29 milioni di clienti, per i manager ai quali (entro l'estate 2000) verrà assegnata una ricca stock oplion», promette con enfasi Kaiser Franz. Il giorno dell'orgoglio Enel, inevitabile. La grande Privatizzazione, la più grande tra le operazioni che verranno l'atte quest'anno al mondo (come sottolinea Draghi), finalmente decolla. Nemmeno le polemiche maligne dell'affare Telecom, con mezzo mondo finanziario arrabbiatissimo con l'ultima trovata di Colaninno di staccare Tim da Telecom e di portarla sotto Tecnost, nemmeno queste code velenose hanno potuto fermare la grande corsa. Nonostante le minacce di snobbare l'Enel, grandi e piccoli investitori hanno già fatto sapere nei primi incontri faccia a faccia e nei sondaggi di essere «interessatissimi» a partecipare all'operazione. Nessun pericolo di flop, insomma, anzi il contrario: una fila di prenotazioni dall'estreo e dall'Italia. Ecco perchè l'iniziale 15-18% si è trasformato in un 20-23%: perchè, confermano fonti autorevoli vicine all'operazione, negli incontri one to one che abbiamo avuto in questi giorni abbiamo avuto la certezza del buon esito del collocamento. Via, dunque. Via al road show, partito ieri mattina a Milano e che toccherà un po' tutte le grandi piazze finanziarie, Londra e New York comprese. E via all'operazione che in sintesi prevede: 1 ) un'offerta pubblica di vendita per un minimo di 970mila azioni (Opv che si terrà tra il 25 e il 29 ottobre, dopo che il 23 sarà reso noto il prezzo massimo, mentre il 29 si saprà il prezzo finale) e cioè su una quota di capitale tra il 6% e il 7%, un quarto della quale sarà destinata ai dipendenti, 2) la vendita a investitori istituzionali (attraverso i global coordinator Mediobanca e Merrill Lynch) di una quota massimo del 15%. A che prezzo? Attenzione, mette le mani avanti Draghi per evitare incidenti e polemiche come è successo recentemente all'offerta Telecom-Tecnost, «al solo fine esclusivo di consentire la raccolta di manifestazioni di interesse da parte degli investitori, il Tesoro ha individuato un intervallo meramente indicativo di prezzo per azione compreso tra 3,4 e 4,3 euro». Un intervallo, ripete due volte Draghi, cautissimo, «che non sarà in alcun modo vincolante per l'offerta: il prezzo massimo insomma potrà non essere quello finale». Dipenderà anche dagli esiti degli incontri che in queste ore stanno avvenendo uno dopo l'altro (stasera, per esempio, in Mediobanca ci sarà una cena con alcuni grandi investitori): chiaro che più la domanda sarà forte e più il prezzo finale potrebbe avvicinarsi al massimo. Fatto sta che, per quanto riguarda l'Opv, la parte cioè destinala ai piccoli risparmiatori, il lotto minimo previsto per ora in mille azioni Iprezzo oscillante quindi tra i 6 milioni e mezzo e gli 8 e 300mila) potrebbe essere dimezzato. Si vedrà. Intanto, spazio ai sogni da «miniera d'oro» di Tato e Testa: l'Enel, dicono, vuole essere una multiutility («E non l'Iri del 2000 che è un'idiozia») diversificata nel settore acque (ecco l'interesse per l'Acquedotto pugliese), nelle telecomunicazioni (Telepiù e soprattutto Wind, «una preziosa pepita» col suo milione e mezzo di-telefonini, che sulla carta dovrebbe essere messa in vendita, come ha ribadito ieri Draghi, ma che Tato non ha alcuna intenzione di farlo: «La precedente delibera di cessione potrebbe essere modifìcana da una nuova assemblea»), nel gas. L'obbiettivo è di compensare la riduzione di ricavi che l'Enel avrà per le dismissioni imposte dalla liberalizzazione con nuove attività che, parola di Tato, daranno il 25% dei ricavi del gruppo nel 2004, anno nel quale i dipendenti del groppo saranno scesi del 30%, dagli 85mila del '98 a COmila: ovviamente per ridurre i costi. ENEL «PRIMADONNA» VALE ÌOO MILA MILIARDI LA CLASSIFICA DELLE PRIME DIECI SOCIETÀ' PER CAPITALIZZAZIONE IN PIAZZA AFFARI DAL 2 NOVEMBRE, DATA DEL DEBUTTO DALL'ENEL L'ENEL IN BORSA 101.000 QUANDO ACQUISTARE LI AZIONI DALLE 9 DEL 25 A VENERDÌ' 29 OTTOBRE i 44.500 i 34.000 LA QUOTAZIONI i DIL TITOLO / / * COMINCERÀ' IL 2 NOVEMBRE A MILANO E NEW YORK BONUS SHAKE OGNI RISPARMIATORE AVRÀ' DIRITTO A UN'AZIONE GRATUITA OGNI 20 ACQUISTATE IN SOTTOSCRIZIONE PURCHÉ' LE MANTENGA PER UN ANNO I TITOLI IN BORSA IL QUANTITATIVO DA COLLOCARE A PIAZZA AFFARI E' DEL 20% DELL'INTERO CAPITALE DELLA SOCIETÀ' 22.900 22.800 ; 22.800 DATI IN MILIARDI - ■ . Ill II lllllll I LOTTI CIASCUN >TTOSCRITTORE PRENOTARE LOTTI MINIMI DI 1000 AZIONI ORDINARIE E "ACQUISTARE FINO IN MASSIMO DI TRE >TTI [3 MILA AZIONI], PAGANDOLI IL 5 *BRE. SE LE RICHIESTE 3PERERANNO IL NUMERO TITOLI OFFERTI, IL LOTTO MINIMO VERRÀ' RIDOTTO A 500 AZIONI IL VALORE DELLE AZIONI SARA' FISSATO TRA I 3,4 E I 4,3 EURO QUANTO INTASCHERÀ' LO STATO UNA SOMMA STIMATA TRAI 16 MILA E 123.200 MILIARDI DI LIRE „.<>-" 1 'J u —...^ ......— -. ■> .- .........<.........

Persone citate: Chicco Testa, Colaninno, Franco Tato, Giuliano Amato, Kaiser Franz, Mario Draghi, Merrill Lynch, Mila Miliardi, Testa

Luoghi citati: Italia, Londra, Milano, New York, Telecom