Previsti 25 mila «esuberi »
Previsti 25 mila «esuberi » Previsti 25 mila «esuberi » In 4 anni ma senza licenziamenti I sindacati: sono comunque troppi ROMA Rischia di inasprirsi il confronto tra Enel e sindacati sugli esuberi. Le cifre diffuse ieri nel corso del road show a Milano dall'amministratore delegato della compagnia elettrica sono bocciate in blocco dai rappresentanti dei lavoratori: nelle carte predisposte per gli investitori è scritto che il gruppo Enel «stima una riduzione complessiva del personale, entro il 2004, di circa il 30",'» rispetto agli attuali 85 mila dipendenti. In pratica 25 mila dipendenti in meno. «Il sindacalo sottolinea una nota dell' FnleCgil - è indisponibile a parlare di esuberi tout-court da scaricare non si sa bene dove, come fossero un pacco postale dalla destinazione ignota». E da parte sua il segretario della Uil, Paolo Pirani afferma: «Evidentemente siamo contro questo tipo di valutazione, va prima verificato il piano industriale e i volumi di investimento, per garantire anche i livelli occupazionali». Per Pirani il «terreno del confronto con l'Enel» è l'esame dei piani industriali, «cui stiamo procedendo in questi giorni». «L'ebbrezza della borsa fa dare i numeri - aggiunge il segretario della Fnle-Cgil Giaco¬ mo Iterili - in nessuna trattativa o confronto con l'Enel o con le sue società sono usciti numeri cosi altisonanti, tantomeno nelle proporzioni riportate e in ogni caso qualora emergessero motivate eccedenze di personale, queste vanno gestite d'intesa tra le parti, evitando soluzioni traumatiche». Gli esuberi denunciato da Tato, in ogni caso sono troppi., ribadisce un comunicato della Fnle-Cgil: «questo anche considerando sia quanti usciranno dall'azienda per la cessione dei 15 mila mecawatt e delle aree della distribuzione nell'eventualità di un loro passaggio alle aziende locali, sia quanti a quella data abbiano maturato il diritto alla pensione di anzianità» In ogni caso, prosegue la nota sindacale, nel protocollo d'intesa raggiunto con il Ministero dell'Industria il 30 settembre e nell'accordo firmato con l'azienda alla fine dello scorso giugno abbiamo stabilito che qualora emergessero motivate eccedenze del personale si dovesse provvedere d'intesa tra le parti ad individuate tutti gli strumenti di gestione del fenomeno, partendo dalla formazione per il reimpiego delle eventuali eccedenze, evitando soluzioni traumatiche».
Persone citate: Paolo Pirani, Pirani
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