I giornalisti «amici»

I giornalisti «amici» UNA RADIO NEI PIANI URSS I giornalisti «amici» Nei dossier trasmessi alla Commissione stragi vengono indicati anche nomi di giornali e giornalisti. JASGAWR0NSKI. La scheda dedicata al parlamentare di Forza Italia. Gawronski «era un italiano che lavorava con il giornale La Repubblica ed era corrispondente della Rai a Mosca. Gawronski era oggetto di coltivazione da parte del secondo direttorato principale del KGB». Fonte della segnalazione un «ex agente del Kgb di provata affidabilità». SANDRO VIOLA. E'classificato con il nome Zhukov.«E' stato coltivato dal Kgb ed era un contatto confidenziale della residenza del Kgb di Roma». Nel 1981 Viola ha redatto un rapporto sul 26mo Congresso del Pcus. Fedyashin lavorava con lui (presumibilmente a Mosca) e ha tenuto dei discorsi influenzatori basati su temi forniti dal Servizio A del Primo Direttorato Generale del Kgb». GIULIANO ZINC0NE. Nome in codice Zvyagin, dal 1973 al 1981 è stato coltivato dalla residenza del Kgb a Roma». La data delle informazioni è aggiornata al 1984. Viene definito una «fonte sensibile» e indentificato come corrispondente del Corriere della Sera e legato al gruppo di sinistra II Manifesto. RUGGERO0RFEI. Direttore del settimanale Sette giorni, consigliere politico di De Mita a Palazzo Chigi nel 1990, è classificato nel dossier Mitrokhin come «agente operativo del Kgb». Coltivato dalla residenza del servizio sovietico a Roma dal 1972, Orfei, si legge nel rapporto 37, del 7 aprile 1995, «si recò in Urss su invito dell'agenzia di stampa Novosti». Viene inoltre definito «ex agente del Kgb di provata attendibilità». LUIGI FOSSATI. Anatol era il nome in codice di Luigi Fossati, corrispondente italiano da Amburgo, e dal 1964 al 1969, da Mosca. «È stato reclutato nell'ottobre del 1966 da 'N', un residente del secondo Direttorato Generale del Kgb. All'epoca del suo reclutamento, una delle richieste di Fossati era stata che nessuno all'infuori di 'N' avrebbe dovuto mantenere i contatti con lui. Fossati ha fornito informazioni su corrispondenti esteri e su diplomatici». GIANNI C0RBI. Redattore capo de L'Espresso definito «contatto confidenziale» del Kgb a Roma ancora nel 1974. In Urss, secondo il dossier, Corbi lavorava con l'agente G.P. Antonov che utilizzava la copertura di funzionario dell'ufficio stampa del ministero degli Esteri sovietico. L'Espres¬ so era finanziato dal Kgb in Italia dal giugno 1974. ALBERTO CAVALLARI. Ex direttore del Corriere della Sera, ormai scomparso, definito contatto confidenziale del Kgb e «fonte sensibile». SANTINI. Nel dossier manca il nome di battesimo, ma viene definito «corrispondente dell' Unità e specializzato nelle questioni del Vaticano». Era un «contatto segreto» del Kgb e nel settembre dell'80 il Kgb organizzò per lui e la moglie un viaggio in Urss a spese di Mosca. ALTRI NOMI. Il dossier cita anche Pullara, codice Dzhura, del Corriere della Sera. Giorgio Bonelli: «competente per i viaggiatori illegali», si suppone «che fosse usato come fonte o come talent scout». Angelo Podovan: definito «contatto segreto del Kgb e fonte sensibile», era il redattore de II Popolo. Franco Leonori: direttore dell' agenzia di stampa cattolica di sinistra «Adista». I rapporti del Kgb con lui cessano nel '78, quando i sovietici scoprono che non li ha informati dei suoi contatti con ungheresi, cecoslovacchi e polacchi. GIORNALI. Secondo il dossier, i giornali «usati» dal Kgb a Roma, nel 1974, per avere informazioni riservate. Sono: 11 settimanale L'Espresso,il periodico Tempo, Paese Sera, Sette Giorni, L'Europa Domani, L'Avanti, L'Astrolabio, L'Automobile, agenzia Adista, il quotidiano II Tempo, Nuovi T'erri, Scena Illustrata, Il Fiorino. Tra le operazioni di disinformazione avviate dal Kgb nel 1967 vi era una «postazione» presso Paese Sera a New York. Secondo il dossier Mitrokhin, nel maggio del 1970, con un piano approvato da Andropov, fu organizzata in Italia una rete Kgb di intercettazione radio: solo 1971, intercettarono 62.000 cablogrammi cifrati militari e diplomatico, provenienti da 60 Paesi. Il Cremlino di Andropov organizzò una rete di intercettazioni: solo nel 71 «rubò» 62 mila cablogrammi cifrati di carattere militare e diplomatico provenienti da sessanta Paesi