La rivoluzione dei quarantenni

La rivoluzione dei quarantenni LA RICETTA PER RISALIRE LA CHINA La rivoluzione dei quarantenni Svecchiare ilpartito, il nuovo corso dell'Spd analisi Carlo Bastasln inviato a FRANCOFORTE ■ L documento che il cancellliere Gerhard Schroeder si è I visto recapitare dal vertice del suo partito scotta a tal punto da essere tenuto riservato e, per quanto possibile, al riparo dalla stampa. In vista del congresso socialdemocratico di dicembre, che Schroeder interpreta come l'occasione del suo rilancio, il segretario generale dell'Spd ha confezionato por il cancelliere un'analisi ambiziosa delle riforme da intraprendere per rilanciare la socialdemocrazia tedesca. Secondo quanto «La Stampa» è venuta a sapere, il punto cruciale è il ricambio generazionale. Più o meno risolti i conflitti tra i cinquantenni, con l'uscita di Oskar Lafontaine e con Rudolf Scharping seduto in riva al fiume ad attendere il suo momento, è ora il tempo di fare i conti con la generazione dei 40-50enni, rimasti troppo indietro rispetto al pragmatismo del cancelliere e identificati come «il problema» dell'Spd. Il loro posto dovrà essere preso dalla generazione dei 30-40enni. Guardando ieri sera i risultati delle elezioni berlinesi, Schroeder avrà pensato che l'ora del cambiamento è scoccata da tempo e che ogni ritardo è dannoso. La compagine elettorale dell'Spd a Berlino è stata definita da «Die Zeit» folcloristica. Il suo capofila, Walter Momper, era tuttaltro che un uomo nuovo della politica. Già sindaco di Berlino al tempo della caduta del Muro, «l'uomo con la sciarpa rossa» non era sopravvissuto all'occupazione elettorale che Helmut Kohl aveva mosso sulla città e aveva lasciato il passo al cristianodemocralico Eberhard Diepgen, di cui pure i berlinesi dicevano avesse «il carisma di una pantofola». Nove unni dopo, Momper si è ripresentato alle primarie Spd senza sciarpa rossa al collo, come un «nuovo Schroeder» pragmatico e sorridente c con il programma di vincere le elezioni e mandare a casa la Grande Coalizione che da un decennio governa la capitale. Fu il primo dei suoi errori, perchè permise aila Cdu di ascrivere a sè tutti i meriti del governo senza dividerli con il partito di Momper. Altri errori seguirono senza sosta, dando del partito berlinese di Willy Brandt l'immagine di una compagine inadeguata e provinciale. Confermando di fatto i risultati delle elezioni precedenti, il voto di ieri dà un'ingannevole sensazione di immobilismo. Berlino al contrario è in fortissimo cambiamento e a partire dai prossimi mesi la trasformazione, tanto vistosa nell'architettura e nell'elettrica mondanità dei,a capitale, si trasferirà alla politica. Sia la Cdu, sia l'Spd sono in procinto di rivoluzionare i vertici dei partiti della città tornata cuore della vita politica tedesca. L'esempio più citato è quello del ministro delle Finanze di Berlino, la socialdemocratica Annette Fugmann-Heesing, che ha adottato una politica di ferrei risparmi e di radicali privatizzazioni al cui confronto i tentativi di Schroeder e di Hans Eichel paiono di imbarazzante pallore. Mentre la città, anziché profittare della riunificazione, viveva una delle sue fasi economiche più buie, con una disoccupazione del 16%, con decine di imprese che seguivano a Est la migrazione dei sussidi e con la cancellazione delle agevolazioni che avevano tenuto in vita la città-isola ai tempi del Muro, la 'l'ha- tcherberlinese ha tagliato l'assistenzialismo e ridimensionato il ruolo della politica: un cambiamento di rnetalità che ha raccolto consenso nella città. La Berlino controllata dal sindacato dei dipendenti pubblici e dalle aziende del Land, serbatoio della classe politica in particolare ai tempi della Cdu di Weizsaecker, è riuscita a tirarsi un passo indietro prima di cadere nel baratro del collasso finanziario e ora è in grado di pensare al futuro. La Fugmann-Heesing è espliei la nel! attribuire la responsa- I bilità dei guai della capitale «alle consorterie dei maschi 40-50enni». Il toma della «generazione Berlino», una specie di nuova classe sociale ambiziosa che si identifica con le risorte aspirazioni della capitale, era affiorato all'improvviso duo anni fa, ma ora stato liquidalo come un fenomeno folcloristico. Nuovi direttori di giornali e di case editrici, tra i 35 e i 42 anni e deideologizzati, avevano però anticipato lo spirito del tempo dinamico che chiunque visiti Berlino non fatica a riconoscere e elio sta ringiovanendo l'immagine ripiegai a e immobile del passato. Un fenomeno simile è in atto in tutta la Germania. Una generazione di opinion leadors sradicata dallo vecchie categorie della politica tedesca è entrata in Parlamento e nei giornali accompagnando il rinnovamento economico del Paese. In tutta la Germania oggi è difficile trovare uomini di potere economico o politico che abbiano più di (il) anni. In alcuno grandi imprese è stato fissalo un limite d'età tra i 55 o i 60 anni per i top manager, mentre tra i padani e n t a r i 30-40enni dei diversi partiti si sta forma ndo un'unifo rnrità di pragmatismo di stampo anglosassone. Berlino, le cui aspirazioni di sviluppo sono puntato sulle nuovo tecnologie, la ricerca e la società dell'informazione, è il bacino di raccolta naturalo dello nuovo correnti che percorrono la società tedesca. A questo simbolo di dinamismo Schroeder vuole sovrapporre la propria immagine o quella del «nuovo contro». Por farlo ha bisogno prima di tutto del ricambio generazionale nel proprio partito. 11 congresso di dicembre dell'Spd, quattro mesi dopo il trasferimento della cancelleria a Boriino, e la sua occasione. L'orso l'ultima. Un documento riservato nelle mani del Cancelliere fìssa la strategia per recuperare i consensi Il modello è il ministro delle Finanze della capitale Fugmann-Heesing grintosa e pragmatica I Da sinistra il candidato borgomastro socialdemocratico Walter Momper e il vincitore Eberhard Diepgen (della Cdu) con la moglie Nelle foto a fondo pagina il cancelliere Gerhard Schroeder (a sinistra) e il suo principale rivale in seno alI'Spd, Oskar lafontaine