IL RE DEL SOLARIUM di Fiamma Nirenstein
IL RE DEL SOLARIUM ISRAELE E HAIDER, POLITICA E SENTIMENTI IL RE DEL SOLARIUM Fiamma Nirenstein ISRAELE ha ragione o torto quando minaccia l'Austria di una severa rottura (forse addirittura diplomatica) se Joerg Haider dovesse entrare al governo? Ci sono molte buone ragioni che parlano di sentimenti più che di politica e altre che invece sconsigliano da un simile atteggiamento. Le buone ragioni riguardano il conto aperto fra Israele e Austria: non c'è Paese da cui si è emanato, negli anni, un più invincibile sentimento antisemita tradotto in politica. Le pietose menzogne sulla vera natura dell'/Inschluss non possono nascondere l'autentica simpatia, anzi la passione austriaca per il nazismo al tempo di Hitler; non coprono, in seguito, le scorie che sono venute a galla con il passato del presidente Kurt Waldheim, e con la sua militante quanto irrazionale politica anti-israeliana ai tempi più brutti dell'Onu; non leniscono la ferita di aver visto un viennese ebreo come Bruno Kreisky abbracciare, senza nessuna ombra di dubbio, la causa di un Àrafat che a quel tempo ordinava stragi di atleti e di bambini suscitando la disperazione di Golda Meyer, ch'egli disprezzava. La vittoria della xenofobo Joerg Haider, un populista macho e fatuo al contempo, insieme un re del solarium (è sempre abbronzato) e della battuta che riabilita le SS e devaluta lo sterminio degli ebrei, è stata semplicemente la goccia di storia che ha fatto traboccare il vaso; Israele ha sentito come uno schiaffo in pieno viso il fatto che l'Europa, che solo cinquant'anni fa ha cercato di eliminare l'intera stirpe ebraica, non sappia già più guardarsi indietro e arretrare in preda all'orrore, anzi. Inoltre viviamo il tempo in cui le ragioni etiche talora sovrastano quelle delle nazioni. D'altra parte, però, la politica ha delle leggi che richiedono la perfetta identificazione dell'interlocutore, pena la possibilità di sbagliare clamorosamente mossa. E che Haider sia un nazista, non sembra affatto provato: un uomo di destra estrema sì; un xenofobo, anche; un personaggio molto sgradevole sul piano morale ed estetico da chi desideri un mondo grande e complesso, pure; ma come lui e anche moltissimi commentatori affermano, di antisemitismo esplicito nella sua storia non c'è traccia. C'è invece quella xenofobia globale che nasce appunto dalla paura della globalizzazione e dei grandi sommovimenti etnici e sociali che essa porta con sé. Ma allora, Israele, per questo, avrebbe dovuto rompere i rapporti con l'Italia al tempo in cui, per esempio, Bossi sedeva al governo. Scambiare questo con l'emergenza nazista, soprattutto dato l'attuale rilancio dei rapporti tra l'Europa e Israele, non sembra opportuno. Le ferite dolgono sempre, e a ragione, ma il dolore deve rischiare e non oscurare la strada.
Persone citate: Bossi, Bruno Kreisky, Golda Meyer, Haider, Hitler, Joerg Haider, Kurt Waldheim, Sentimenti
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