Messico sott'acqua, 333 morti di Franco Pantarelli
Messico sott'acqua, 333 morti Bilancio provvisorio, interi villaggi spazzati via. Il presidente Zedillo: è la più grave tragedia del decennio Messico sott'acqua, 333 morti Piogge torrenziali da quattro giorni Franco Pantarelli nFwyork L'ultimo bilancio ufficialo, che mette insieme le notizie ancora frammentarie provenienti dai nove Stati del Messico centrale colpiti, parla di 333 morti, ma e destinato a crescere di molto. Il Presidente Ernesto Zedillo dice che si tratta della «tragedia del decennio in termini di vite perdute», cioè peggiore del ciclone "Paulina», che due anni fa fece 400 vittime, e dell'alluvione del Chiapas, che ne fece altrettante l'anno scorso. E un ricercatore ecologico, Jeffrey Wilkersoh, dici; che dai suoi dati risulta che nulla di simile era accaduto in Messico almeno dal 1000. Mercoledì scorso, quando tutto è cominciato, Wilkerson ha fatto in tempo a misurare 400 millimetri di pioggia, una quantità inaudita, prima che le sue attrezzature venissero spazzate via e lui fosse costretto ad arrampicarsi su un albero per salvarsi. La grande pioggia ha trasformato le colline in giganteschi mucchi di fango che rapidamente hanno cominciato a scivolare a valle, travolgendo e seppellendo lutto quello che trovavano. La gente si arrampicava sui tetti e sugli alberi, ma spesso anche quelli venivano travolti, (ili abitanti di Tabasco, uno degli Stati colpiti, hanno dovuto affrontare un problema in più, Le strade dei loro villaggi si erano traformate in torrenti, ma finché l'acqua arrivava alla vita erano comunque «praticabili" e loro le percorrevano in cerca di salvezza: il tetto di una casa robusta o un albero che sembrava poter resistere. Ma anche quel percorso si è rivelalo micidiale. Le strade infatti erano infestate di coccodrilli e serpenti velenosi, anche loro trascinati li dalle acque straripate di un fiume vicino. Nello Stato di Puebla, un altro severamente colpito, gli argini di un bacino per la raccolta dell'acqua hanno ceduto di schianto e vari villaggi sono Stati come colpiti da un gigantesco pugno che li ha letteralmente cancellati. La televisione messicana ha mostrato la cittadina di Mezlitlan ridotta a un grande lago. L'unica testimonianza del la città sommersa erano pochi centimetri di un'asta di bandiera che spuntavano proprio al centro del lago. Era sul tetto del Comune, l'edificio più alto. Ieri, seguendo il defluire dello acque, sono arrivate un po' dap¬ pertutto squadre di soldati che hanno cominciato a scavare. Nessuna illusione di trovare qualcuno vivo. Il compito dei militari è solo quello di recuperare corpi, stando attenti a non sfigurarli con pale e picconi. E' dalla «conta» dei corpi finora recuperati (e subito chiusi nelle bare arrivate in grande quantità da Città del Messico, «donate» dal governo) che si è arivati al numero di 333, assolutamente provvisorio. Ma nello Stato di Puebla c'è stata anche una sorta di tragedia nella tragedia. Nel villaggio di Pantapec, dove vive la comunità indiana dei Totonac, è accaduto qualcosa che ancora non è stato possibile spiegare. La terra si è conio aperta all'improvvi¬ so, inghiottendo tutto ciò che c'era alla superficie, compresa la scuola dove in quel momento la maestra Taide Lascano, una ragazza di 20 anni, stava facendo lezione a una dozzina di bambini. L'unico testimone della scena è un uomo di nome Domingo Salazar. Ha sentito uno strano rumore, ha visto le grandi foglie dei banani e le piante del caffè (le due risorse della zona) ondeggiare come spinte da un forte vento e ha visto la terra muoversi. «Mi sono messo a correre verso la scuola - ha raccontato gridando ai bambini di venire fuori, ma non hanno fatto in tempo. In un attimo la scuola è scomparsa». Poco dopo la maggior parte degli altri edifici subivano la stessa sorte. Sul posto è stata mandata una squadra di geologi per cercare di capire che cosa sia successo. La cosa più logica è che si sia trattato di un'ulteriore scossa di assestamento del terremoto della settimana scorsa, ma non risulta che i simografi l'abbiano registrata. I militari mandati anche li (hanno già recuperato i corpi di Taide Lascano e di alcuni bambini) si dicono impauriti. Una squadra che si era diretta verso una casa sprofondata solo a metà, pensando che magari all'interno ci fosse ancora qualcuno da salvare, ha detto di non essere riuscita ad avvicinarsi perché la casa «stava ancora scendendo dentro la terra». A fianco, ispezione su quello che resta del ponte sul fiume Tulancingo, nello Stato messicano dell'Hidalgo, travolto dalla piena delle acque. A sinistra, coda con l'acqua fino alla vita per parlare al telefono pubblico in una strada di Villahermosa. In alto, preparativi per il funerale di un'intera famiglia al cimitero di Teziutlan, nello Stato di Puebla, il più devastato dalle piogge torrenziali. Una frana è caduta su un intero quartiere della citta, seppellendo le case e intrappolandogli abitanti ■ m irli 1 ITI JUNTOS LADA
Persone citate: Domingo Salazar, Ernesto Zedillo, Hidalgo, Jeffrey Wilkersoh, Wilkerson, Zedillo
Luoghi citati: Città Del Messico, Messico
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