I SOGNI E LE PAURE DELLA CHIESA

I SOGNI E LE PAURE DELLA CHIESA UN NUOVO CONCILIO? I SOGNI E LE PAURE DELLA CHIESA Leonardo Zega L} ASSEMBLEA sinodale dei vescovi per l'Europa è giunta ormai a metà del suo cammino, ma poco o nulla trapela delle discussioni in atto, del clima generale e degli umori dei partecipanti. La perfetta blindatura delle notizie (che tali non si possono chiamare le scarnificate sintesi dell'Osservatore Romano) non è un buon esempio per chi oggi prenda sul serio la «Giornata delle comunicazioni sociali» che si celebra in tutte le chiese. Non si può avere una «comunicazione amica», non si può instaurare un dialogo fraterno tra Chiesa e media, come auspica il Papa nel suo messaggio, se uno degli interlocutori si chiude entro il perimetro sacro di curiali prudenze. C'è voluto l'ardire di una piccola coraggiosa agenzia di stampa romana, l'Adista, per diffondere integralmente il testo dell'intervento non rituale del cardinale Martini, che ha parlato al Sinodo nel pomeriggio di giovedì scorso. L'arcivescovo di Milano, con l'eleganza che lo distingue, ha riecheggiato Martin Luther King: «Anch'io in questi giorni, ascoltando gli interventi, ho avuto un sogno, anzi parecchi sogni». E ne ha richiamati tre. Il primo è che, attraverso la lettura e la meditazione della Bibbia, definita «il libro del futuro del nostro Continente», gli uomini, le donne e soprattutto i giovani d'Europa rivivano l'esperienza del «fuoco nel cuore» che fecero i due discepoli sulla strada di Emmaus. Se cerchi Dio, lì lo trovi, sembra suggerire Martini. Il se-

Persone citate: Martin Luther King

Luoghi citati: Europa, Milano