Accordo sull'Ina tra SanPaolo e Generali di Valeria Sacchi

Accordo sull'Ina tra SanPaolo e Generali Arcuti rinuncia alla contro Opa. Avrà anche Bnl Vita e Proxima. Desiata: prevalsa la ragione Accordo sull'Ina tra SanPaolo e Generali Torino prenderà Banconapoli e sarà socio di Trieste Valeria Sacchi milano Luigi Arcuti e Rainer Masera, presidente e amministratore delegato di Sanpaolo Imi, e con loro i grandi azionisti della banca, non anuranno allo scontro con lo Generali per la difesa dell'Ina ma aderiranno all'Opa lanciata dalle Generali. Comitato (ìsecut.ivo e consiglio di amministrazione della banca torinese hanno infatti scelto la strada della «paco» con Trieste, avendo evidentemente giudicato soddisfacenti le contropartite ottenute in cambio della rinuncia a far partire la contro Opa sulla compagnia romana. Vittima di questa «pace» l'Ina che, a meno di qualche nuova sorpresa, finirà nella bocca del Leone. Sul piatto dell'accordo il presidente delle Generali Alfonso Desiata ha messo il 51% del Banco di Napoli, il 51% di Bnl Vita e il 100% di Proxima, una Internet bank che sta muovendo i primi passi all'interno del gruppo Ina, nonché la rete distributiva rappresentata dai promotori di InaSim. In cambio Desiata risparmierà non meno di cinquemila miliardi, cifra minima necessaria per un eventuale rilancio se la contro Opa di Sanpaolo fosse partita. Ma oltre a queste pedine operative, l'accordo prevede un secondo livello strategico molto importante: l'avvio di un sodalizio tra Sanpaolo Imi e Assicurazioni Generali, sancito da un incrocio azionario. Aderendo all'Opas delle Generali, che in cambio dei titoli ina pagherà sia in cash che in azioni ordinarie della compagnia triestina, il gruppo Sanpaolo entrerà automaticamente; nel capitale di Generali con una quota dell'1,6%, che salirà a non meno del 2,6% se anche la parte di liquidità verrà reinvestita in titoli Generali. A sua volta, conquistando l'Ina, Trieste troverà nel portufolgio della compagnia un pacchetto, inferiore al 2% ma probabilmente superiore all'1%, di azioni Sanpaolo. E' probabile che proprio la prospettiva di una intesa più ampia abbia rappresentato quel «vulore aggiunto» decisivo nel convincere sia i ventici che i grandi azionisti di Sanpaolo Imi a preferire la strada della pace. La decisione, in sede di comitato esecutivo prima e poi di consiglio del gruppo di piazza San Carlo non e stata facile. Tra una cosa e l'altra le diverse riunioni, compresa quella del consiglio Fideuram, si sono protratte fino alle dieci di sera. Soppesare il prò e il contro ha richiesto lunghe discussioni. Su uno dei piatti della bilancia c'erano i «doni» di Generali e le aperture ad una collaborazione, sull'altro il lancio dell'offensiva sul 100% dell'Ina da attuarsi attraverso la controllata Banca Fideuram. La contro Opa avrebbe significato costringere le Generali ad un rilancio, e quindi portare come minimo a casa più quattrini. Ma, in caso di sconfitta, avrebbe anche significato dire addio al Banco di Napoli, che Sanpaolo considera fondamentale per lo sviluppo nel Sud. Alla fine ha prevalso la prudenza e la valutazione che fosse meglio aprire un nuovo capitolo di accordo con Generali (e dietro a Generali forse anche con il gruppo Intesa), piuttosto che rischiare il logoramente in una guerra sicuramente costosa pelle due parti in causa e per il sistema. Nella mattina, i vertici dei due contendenti: Arcuti e Masera per l'istituto torinese e Desiata e Gianfranco Gutty pelle Generali, erano stati ricevuti dal Antonio Fazio. E' quindi da ritenersi che la pace tra di loro sia stata anche frutto della mediazione del governatore, e che comunque quanto é stato pattuito non vada incontro a sorprese. Nel suo comunicato il gruppo Sanpaolo sottolinea come l'accordo «nei suoi termini contrattuali, sarà formalizzato dalle parti precedentemente alla pubblicazione del prospettio dell'offerta» così da fornire ai «destinatari, nonché al mercato, un quadro preciso e trasparente delle prospettivi; future dolio società da essi partecipale». Il consiglio ha dato quindi mandato agli amministratori delegati, Masera e Maranzana, di «procedere al perfezionamento dell'accordo, la cui efficacia è ovviamente condizionata dall'assendo di Bankitalia, nonché dall'esito positivo deb'Ópas Generali». Da parte sua Generali farà «i migliori sforzi» affinché gli organi competenti di Ina «assumano, a richiesta di Sanpaolo Imi, le delibere necessarie! per l'attribuzione a quest'ultiomo delle partecipazioni» in Banconapoli, Bnl Vita, Inasinì e Proxima. Infine il consiglio Sanpaolo esprime «apprezzamento per il management dell'Ina e per i risultati che ha saputo raggiungere dalla privatizzazione a og¬ gi» auspicando che «tale bagaglio di esperienza e professionalità non venga perduto», ma valorizzato al meglio dalle Generali . Nessun commento è giunto in serata dai vertici Ina. min Luigi Arcuti presidente SanPaolo-lmi Antonio Fazio governatore Bankitalia Alfonso Desiata presidente Generali

Luoghi citati: Opas, Torino, Trieste