Sesso in cucina, firmato Chanel

Sesso in cucina, firmato Chanel Le sfilate di Parigi in dirittura d'arrivo. Modelle in stile giapponese e senza veli per Maurizio Galante Sesso in cucina, firmato Chanel Lacrime e mega-festa per l'addio di Kenzo Antonella Amapane inviata a PARÌgP Sosso in cucina, fra soufflé e arrosti. La massaia de luxe prende il muschio per la gola, anzi lo afferra con i guantoni da forno, firmati Chanel, in neoprene trapuntato. «Mot Kitchen per signore bon ton», è il titolo della collezione, scherza Karl Lagerfeld indicando ragazze con i capelli raccolti, abito a fiori plissé e mani iper-guantate. Tornano le acque chete e con loro le sottovesti coloratissime, maliziosamente più lunghe delle gonne. Ma anche le mille versioni del tubino nero che Coco inventò alla fine degli Anni Venti, quando morì il suo grande amore, Boy Chapel «Per far far portare il mio lutto a tutte le donne del mondo», così diceva mademoiselle. In black pure Inés de La Fressange: «Forse torno a lavorare per Chanel, non so ancora in che veste...», confida l'ex top, licenziata dalla sua maison. Il tailluer classico latita, lo rimpiazzano blusesoffio e gonne ricamate, di gusto folk, come quelle a portafoglio di Cerniti. Punteggiate da passamanerie e frammenti di madreperla, da intercalare a abiti bianchi, in batista ricamato e intagliato come un gioiello. Soluzioni, accessibili a qualsiasi donna. Lacrime e commozione accolgono Kenzo che annuncia il suo ritiro -passa il testimone al giovane Gilles Hosier - e lo fa di fronte a 3000 persone, con uno show antologico di 300 abiti, fra elefanti e effetti speciali. Per lui sfilano parenti e personaggi famosi (come Pat Cleveland e Ophelie Winter). Evento da cinque miliardi, sborsati dalla Nokia. I costi delle sfilate spettacolo sono ormai diventati proibitivi. Anche la moda è costretta a cercarsi uno sponsor. D'altronde, quando manca la scenografia, si sente. Sarà anche bravo John Galliano a creare sontuosi abiti sotto-sopra ispirati a Boy George, ai punk e ai moicani, inu se li presenta in un ex distilleria spoglia, metà della magia svanisce. Conscio di quanto l'atmosfera giochi un molo fondamentale, Jean Paul Gaultier media fra business e fantasia, ricostruendo al museo oceanografico un battello alla «Love Boat», dove cloni di Joan Collins, e romantiche pulzelle, sfilano avvolte in tailleur pantalone-pareo annodati dietro la schiena. Le donne, nel nuovo millenio risfoderano le armi della seduzione classica. Formato odalisca per Mugler; versione bucolica per Vivienne Westwood; stile giapponese e nudissime per Maurizio Galante. Soltanto Lacroix sogna una regale femmina, coperta da pizzi e velluti, che si svela in camera da letto. Un modello di Chanel presentato ieri a Parigi

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