Dall'Europei al Giappone la grande paura atomica

Dall'Europei al Giappone la grande paura atomica Nuovo incidente dopo la tragedia di Tokaimura, inchiesta dell'Unione su un trasporto di plutonio a rischio Dall'Europei al Giappone la grande paura atomica BRUXELLES Un'inchiesta su un incidente avvenuto durante il trasporto di plutonio di proprietà dell'Euratom, l'ente europeo dell'energia atomica: è l'ordine del presidente della Commissione europea Romano Prodi che ha chiesto «chiarezza». Il portavoce della Commissione europea ha informato con un comunicato, ieri sera, che una quantità di plutonio (0,91 gr.), immesso in un contenitore sicuro, che doveva essere inviato alla centrale atomica francese di La Hague, è stato erroneamente inviato ad Abingdon, in Inghilterra, dove si effettua la manutenzione di speciali contenitori sicuri usati per trasportare il materiale nucleare in un impianto gestito dalla società Croft. Il plutonio era sotto forma di materiale di riferimento preparato dal centro di ricerca europeo di Geel, in Belgio. «Il contenitore e il suo contenuto - si spiega nel comunicato - erano pronti per il trasporto a La Hague dove era richiesto il plutonio». Tuttavia, a causa di ritardi per ottenere l'autorizzazione delle autorità belghe, il materiale si trovava ancora a Geel quando è scaduto il periodo per la manutenzione sicura. Esso è stato allora prelevato il 2 settemNre e trasportato a Lussemburgo dove è stato posto sotto sorveglianza nella sede dell' Euratom per un mese. Il plutonio avrebbe dovuto essere rimosso prima di lasciare il Belgio. Il 4 ottobre, si legge nel comunicato, il contenitore sicuro è stato inviato da Lussemburgo ad Abingdon ed è stato aperto il 7 ottobre. Il portavoce della Commissione europea assicura che «non c'è stata contaminazione di cose e persone». La paura nucleare, intanto, è tornata in Giappone dove, ieri, c'è stato un nuovo incidente: a una settimana dall'incubo di Tokaimura, la Compagnia elettrica di Tokio ha denunciato una fuga radio¬ attiva di minore entità nel centro di Rokkasho, nel nord del Paese. Un portavoce dell'azienda ha precisato che la fuoriuscita di scorie è venuta da due bidoni di materiale esausto provenienti dall'impianto nucleare di Fuskushima, a nordest della capitale. I fusti metallici, che contengono combustibile poco radioattivo diluito con cemento, sono piuttosto rovinati anche se orano già stati riparati prima di uscire dalla centrale di Fukushima. La Tokyo Electric Power Company ha precisato che l'inconveniente è emerso durante un'ispezione ultimata ieri sulla partita di fusti a basso contenuto radioattivo arrivati il mese scorso nel deposito. Due dei contenitori, hanno aggiunto i dirigenti, mostravano all'esterno leggere tracce di radioattività non sufficienti per avere conseguenze sull'ambiente. Il fatto è venuto alla luce otto giorni dopo il più grave incidente nella storia nucleare del Giappone, avvenuto il 30 settembre a Tokaimura, che secondo dati resi noti dal governo ha provocato la contaminazione di almeno 49 persone. 11 ministro della scienza e della tecnologia, Hirofumi Naka- sone, ha detto ieri che tre ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) arriveranno in Giappone la settimana prossima per condurre un'indagine, «È importante <l::rc adeguate informazioni alla comunità internazionale», ha spiegato il ministro. Uopo il terrore di Tokaimura, la parola d'ordine è rafforzare la prevenzione. Ma per i giapponesi, svegliatisi di soprassalto dal sogno dell'efficienza e della sicurezza totali, non sarà facile recupera¬ re la fiducia negli operatori del settore e nelle stesse strutture governative. 11 primo ministro Keizo Obuchi ha ordinato un'inchiesta sulla situazione della sicurezza in tutti gli impianti per il processamento del combustibile nucleare come quello di Tokaimura. La nuova fuga radioattiva riaccende le polemiche che hanno raggiunto ormai toni inediti per un Paese la cui cultura rifuggo abitualmente dal confronto diretto e dagli scambi di accuso. |e. st.l Prodi: il contenitore utilizzato per il materiale nucleare era scaduto, non c'è stata fuga radioattiva ma il pericolo era concreto Il presidente della Commissione europea Romano Prodi. Sopra immagini dell'intervento dei volontari a Tokaimura

Persone citate: Croft, Fukushima, Hague, Hirofumi Naka, Keizo Obuchi, Prodi, Romano Prodi